domenica 05 maggio 2024
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Aggressore e vittima 01/02/2010 -

Saul Friedländer
Aggressore e vittima
Per una storia integrata dell’Olocausto
Laterza

Importante storico della Shoah, cui si devono importanti saggi sulla materia, Friedlander nato a Praga nel 1932 vive fra Stati Uniti e Israele e due anni fa ha ricevuto il premio Pulitzer.
In quest’ultimo saggio illustra la sua teoria: la Shoah non fu una drammatica, smisurata eccezione della storia, ma va considerata nel contesto globale che la generò. Per questo, secondo lo storico “già da molto tempo si scrivono soltanto storie parziali dell’Olocausto”.


Saul Friedländer
Gli anni dello sterminio.
La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945)
Garzanti

"Gli anni dello sterminio" porta a termine uno dei maggiori sforzi compiuti da uno storico contemporaneo per ricostruire e comprendere l'evento chiave del Novecento: la persecuzione e lo sterminio di milioni di ebrei nell'Europa occupata dai nazisti. L’autore, uno dei maggiori studiosi dell’Olocausto, studia la macchina nazista ai suoi diversi livelli e nei diversi paesi, permettendoci di capire la scala, la complessità e l'interdipendenza dei vari fattori che resero possibile lo sterminio. Utilizzando documenti ufficiali, ma anche diari, lettere e memorialistica, Friedlander ci restituisce una terribile pagina di storia in tutte le sue sfaccettature, erigendo un autentico monumento alle sue vittime.

Saul Friedländer
L'ambiguità del bene.
Il caso del nazista pentito Kurt Gerstein
Bruno Mondadori

La vera misteriosa storia di un cristiano convinto che entrò a far parte delle SS e che si suicidò il 25 luglio del 1945. Tre mesi prima si era consegnato alle autorità francesi per testimoniare le atrocità dei campi di concentramento. Cercò davvero di impedire l'invio dei gas ai campi? Eroe o simulatore? Innocente o colpevole? Si cerca di ricostruire la sua storia in base anche ai processi postumi che lo videro coinvolto.

Saul Friedländer
La Germania nazista e gli ebrei.
1.Gli anni della persecuzione 1933-1939
Garzanti

Intorno alla metà del Novecento una delle nazioni più civili e colte si dedicò alla più criminale impresa della storia moderna: lo sterminio degli ebrei d'Europa. Nel suo saggio l’autore propone innanzitutto un ampio quadro dell'antisemitismo europeo dall'Ottocento fino alla presa del potere da parte di Hitler. Analizza poi le decisioni dei vertici del partito nazista e quelle dei quadri intermedi, la posizione dell'élite intellettuale e industriale e quelle delle chiese cattolica e protestante, oltre al comportamento dei singoli cittadini che in grande maggioranza accettarono passivamente la persecuzione degli ebrei, fino all'esplosione del 1938, con la famigerata 'Kristallnacht'. Ma al centro della narrazione ci sono soprattutto le vittime, il loro atteggiamento e le loro reazioni, la loro storia concreta.

Saul Friedländer
A poco a poco il ricordo
Einaudi

Nato a Praga alla vigilia dell'avvento al potere del nazismo, Pavel-Paolo-Friedländer percorrerà giovanissimo l'Europa devastata e terrorizzata per approdare, dopo un esilio francese, allo stato di Israele in piena guerra di indipendenza. Qui cambierà ancora nome: con un percorso inverso a quello dell'apostolo di Tarso, diverrà Saul, consegnato con questo nuovo e ultimo nome all'impegno doloroso della memoria. Nel continuo confronto con la storia cruenta dei luoghi in cui si svolge la sua vicenda, il filo delle scelte compiute dal narratore si dipana rivelando angosce, contraddizioni ed entusiasmi in un tessuto che intreccia lo sguardo lucido sui conflitti del presente ai doveri gravi verso il passato. Il romanzo autobiografico di Friedländer è uno strumento imprescindibile per la comprensione del drammatico clima politico del suo paese.

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Viva Israele 10/08/2009 -

Magdi Allam
Viva Israele.
Dall'ideologia della morte alla civiltà della vita: la mia storia
Mondadori

In questo libro autobiografico Magdi Allam, giornalista e saggista che da anni si occupa di eventi politici, economici e culturali dell’area mediorientale, parla alle coscienze di tutti; dietro l'intransigenza con cui si tutela il diritto di Israele all'esistenza e alla pace c'è la fermezza con cui si protegge la nostra società dai pericoli di infiltrazione e legittimazione dell'ideologia della morte. In queste pagine l’autore racconta il suo lento e sofferto percorso esistenziale dall’ideologia della menzogna, della dittatura e della morte alla civiltà della verità, della libertà e della pace fino a maturare il convincimento che, oggi più che mai, la difesa del valore della sacralità della vita coincide con la difesa del diritto di Israele ad esistere.

Il declino della cristianità sotto l’Islam 05/10/2009 -

Bat Ye’or
Il declino della cristianità sotto l’Islam.
Dalla Jihad alla dhimmitudine
Lindau

La conquista islamica è avvenuta all'insegna del jihad e della sharfa, la guerra santa contro i non musulmani e il diritto fondato sul Corano. Quando le popolazioni di religione cristiana, ebraica e zoroastriana che abitavano lungo le rive del Mediterraneo e nei territori dell'antica Persia vennero sottomesse dagli arabi e dai turchi, divennero, nei loro stessi territori, dhimmi, cioè privi di diritti. Ma quali forze, secolo dopo secolo, prepararono e imposero la dhimmitudine, modellandosi su un progetto politico di lungo termine teso a sconfiggere le altre religioni? Come è possibile spiegare un'espansione dell'islam così rapida e una sua penetrazione così profonda in paesi tanto diversi tra di loro e spesso sede di culture antiche e profondamente radicate? Sulla scorta di una documentazione storica cospicua, Bat Ye'or dimostra che se la dhimmitudine è stata certamente la conseguenza delle conquiste militari, è però stata soprattutto il frutto della cooperazione di élite civili e religiose altamente civilizzate e di maggioranze poco coese e per questo motivo incapaci di reagire.

Ripensare l'Olocausto 20/07/2009 -

Yehuda Bauer
Ripensare l’Olocausto
Baldini Castaldi Dalai L’Olocausto,

 L’immane tragedia che ha colpito il popolo ebraico durante la Seconda Guerra mondiale ha rappresentato un autentico spartiacque nella storia umana. È ancora possibile, a più di sessant'anni di distanza, dire qualcosa di nuovo sull'Olocausto? E, soprattutto, ha senso farlo? A questi due interrogativi, che costituiscono il filo rosso di questo saggio, Yehuda Bauer, uno fra i più importanti storici viventi dell’Olocausto, risponde affermativamente con un libro che, prendendo in considerazione aspetti noti e meno noti dello sterminio degli ebrei, riesce a fornirci un quadro esaustivo e inconsueto di questa tragedia senza precedenti nella storia dell'umanità.

L’eredità di Auschwitz. Come Ricordare? 21/02/2014 -

George Bensoussan
L’eredità di Auschwitz. Come Ricordare?
Einaudi

Tante (forse troppe) volte commemorando lo sterminio degli ebrei perseguito dal regime nazista concludiamo con un «Mai piú» pericolosamente sospeso, impreciso. L'immensa barbarie della shoah spesso ci ammutolisce, riduce le nostre parole a una balbettante invocazione e trascura di spiegare con chiarezza quanto accaduto. E, invece, ciò di cui la storia ha assoluto bisogno non è uno sterile «dovere della memoria» ma un dovere di rigore storico che insegni a chi ancora non sa come e quando quell'atrocità si è consumata.
Nell'Eredità di Auschwitz, Georges Bensoussan indaga con sguardo acuto e lucido non tanto la dinamica della shoah come fatto storico, quanto il modo in cui la civiltà occidentale ha gestito e gestisce la memoria dell'evento: una memoria spesso mistificante e conciliatrice, che tende ad attenuare il portato traumatico dell'accaduto, piuttosto che farsi responsabilità bruciante. Per eludere le trappole della retorica è necessario - secondo Bensoussan - iniziare a prendere in considerazione le questioni politiche che questa storia solleva, a cominciare dal problema del suo insegnamento alle generazioni presenti e venture, e ad adottare un approccio critico che potrebbe anche apparire impopolare: la shoah è stata un'aberrazione imprevista e unica nel corso della Storia, o piuttosto una sua inevitabile evoluzione?

Geopolitica del conflitto arabo israeliano palestinese 14/09/2009 -

Giovanni Codovini
Geopolitica del conflitto arabo israeliano palestinese.
Spazi, fattori e culture
Bruno Mondadori (Collana Sintesi) - 2009

In questo saggio Giovanni Codovini, professore di storia e giornalista, offre una mappa inedita della regione più calda del pianeta. Calando la lettura degli eventi nella cornice dei delicati equilibri geopolitici mediorientali e mondiali, l'autore amplia la nostra visione del conflitto e della questione israeliano palestinese, esaminandola da un'angolazione più complessa, capace di coniugare il rigore dell'indagine storica all'attualità scottante dell'analisi geopolitica, geoeconomica e geoculturale: dalle variabili della politica internazionale ai fattori strategici dell'acqua e degli scenari demografici, passando per le complesse questioni culturali dell'identità, della memoria collettiva e del credo religioso.

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