domenica 19 maggio 2024
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Sotto falso nome 27/12/2010 -

Raffaella Simili
Sotto falso nome
Pendragon


Il saggio di Raffaella Simili, docente di Storia della scienza all’Università di Bologna, fa luce sulla sorte delle molte docenti, studiose e ricercatrici di origine ebraica che furono epurate dalle leggi razziali durante il regime fascista. Dimenticate due volte, perché donne e perché ebree: molte di loro, oltre al lavoro, persero anche la vita, come l’entomologa Enrica Calabresi e la matematica Anna Segre. Non poteva mancare, naturalmente, un capitolo dedicato al premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Israele-Palestina. Storia, giudizi e pregiudizi 20/12/2010 -

Luca Puleo
Israele-Palestina. Storia, giudizi e pregiudizi
Proedi

Album visivo, giunto alla II edizione aggiornata alla Road Map, affronta in modo schematico e completo tutti i fatti rilevanti per comprendere senza pregiudizi il conflitto mediorientale. Una descrizione essenziale e completa di tutti i fatti storici rilevanti del conflitto mediorientale arricchita dalla prefazione di Angelo Pezzana e Piero Ostellino.
E’ la storia complessa e difficile della terra d’Israele o Palestina, sulla quale si sono ciclicamente incontrate, confrontate e scontrate le istanze delle tre religioni monoteiste più importanti, l’ebraismo, il cristianesimo e l’islamismo. Dove per secoli, la civiltà europea e quella araba si sono affrontate per averne il controllo e per poterne sfruttare l’importante posizione geopolitica; non ultima, la patria tanto desiderata di un popolo, quello ebraico e la sua disperata e continua lotta per non soccombere e poter continuare a chiamarsi e sentirsi nazione: Israele.

Theodor Herzl, il Mazzini d’Israele 13/12/2010 -

Luigi Compagna
Theodor Herzl, il Mazzini d’Israele
Rubbettino


Docente di storia delle dottrine politiche alla Luiss di Roma, l’autore analizza la figura di Herzl che per Israele riveste il medesimo significato di Mazzini per l’Italia, ossia quello di costruttore dell’unità nazionale attraverso uno sforzo politico unitario. Con uno scrupoloso lavoro si ricerca si delineano i molti sentieri dell’antisemitismo e dell’emarginazione degli ebrei dalla vita civile evidenziando altresì la partecipazione ebraica alle lotte risorgimentali. Il percorso tracciato da Compagna è intenso e molte sono le erudite citazioni in questo saggio imperdibile.

Storia degli ebrei sefarditi 06/12/2010 -

Esther Benbassa – Aron Rodrigue
Storia degli ebrei sefarditi
Einaudi


Gli storici Benbassa e Rodrigue raccontano in questo prezioso saggio la storia della diaspora sefardita, la minoranza ebrea spagnola che, cacciata dalla penisola iberica all'indomani della scoperta dell'America, si insediò nei territori dell'Impero Ottomano, nei Balcani e in Asia minore. E lì si è sviluppata mischiando lingua, tradizioni, costumi e vita sociale con l'Islam mediterraneo. L'Impero Ottomano era un contesto multietnico e multiculturale in cui lingue, religioni e modelli economici e sociali si integravano e in cui gli ebrei, così come greci e armeni, godevano di ampie autonomie e funzionavano di fatto come uno stato nell'Impero, sotto la guida dei rabbini e dei notabili. La nascita di nuovi Stati con forte identità nazionale su base etnica segnerà la fine di quella fase e l'inizio delle persecuzioni.

Yiddish. Ascesa e caduta di una nazione 29/11/2010 -

Paul Kriwaczek
Yiddish. Ascesa e caduta di una nazione
Lindau

Gli ebrei per più di millennio sono stati una delle popolazioni più numerose, ricche e avanzate culturalmente dell’Europa centrale e orientale. Parlavano “yiddish”, erano una vera e propria nazione con una lingua, una letteratura, un teatro, un cinema, istituzioni e leggi proprie. Costantemente perseguitato nella prima metà del XX secolo, il popolo ebraico trovò rifugio negli Stati Uniti e in Israele, ma le tracce della sua civiltà sono ben visibili ancora oggi in molti luoghi del nostro continente. Kriwaczek racconta una storia appassionante, senza conoscere la quale non si può capire la nostra identità di europei.
Malgrado il titolo, fortemente inesatto, lo Yiddish non è mai stato una nazione, ma una lingua, il libro merita.

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