giovedi` 02 maggio 2024
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Ordine cronologico - Ordine alfabetico
Theodor Herzl, il Mazzini d’Israele 13/12/2010 -

Luigi Compagna
Theodor Herzl, il Mazzini d’Israele
Rubbettino


Docente di storia delle dottrine politiche alla Luiss di Roma, l’autore analizza la figura di Herzl che per Israele riveste il medesimo significato di Mazzini per l’Italia, ossia quello di costruttore dell’unità nazionale attraverso uno sforzo politico unitario. Con uno scrupoloso lavoro si ricerca si delineano i molti sentieri dell’antisemitismo e dell’emarginazione degli ebrei dalla vita civile evidenziando altresì la partecipazione ebraica alle lotte risorgimentali. Il percorso tracciato da Compagna è intenso e molte sono le erudite citazioni in questo saggio imperdibile.


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Storia degli ebrei sefarditi 06/12/2010 -

Esther Benbassa – Aron Rodrigue
Storia degli ebrei sefarditi
Einaudi


Gli storici Benbassa e Rodrigue raccontano in questo prezioso saggio la storia della diaspora sefardita, la minoranza ebrea spagnola che, cacciata dalla penisola iberica all'indomani della scoperta dell'America, si insediò nei territori dell'Impero Ottomano, nei Balcani e in Asia minore. E lì si è sviluppata mischiando lingua, tradizioni, costumi e vita sociale con l'Islam mediterraneo. L'Impero Ottomano era un contesto multietnico e multiculturale in cui lingue, religioni e modelli economici e sociali si integravano e in cui gli ebrei, così come greci e armeni, godevano di ampie autonomie e funzionavano di fatto come uno stato nell'Impero, sotto la guida dei rabbini e dei notabili. La nascita di nuovi Stati con forte identità nazionale su base etnica segnerà la fine di quella fase e l'inizio delle persecuzioni.

Yiddish. Ascesa e caduta di una nazione 29/11/2010 -

Paul Kriwaczek
Yiddish. Ascesa e caduta di una nazione
Lindau

Gli ebrei per più di millennio sono stati una delle popolazioni più numerose, ricche e avanzate culturalmente dell’Europa centrale e orientale. Parlavano “yiddish”, erano una vera e propria nazione con una lingua, una letteratura, un teatro, un cinema, istituzioni e leggi proprie. Costantemente perseguitato nella prima metà del XX secolo, il popolo ebraico trovò rifugio negli Stati Uniti e in Israele, ma le tracce della sua civiltà sono ben visibili ancora oggi in molti luoghi del nostro continente. Kriwaczek racconta una storia appassionante, senza conoscere la quale non si può capire la nostra identità di europei.
Malgrado il titolo, fortemente inesatto, lo Yiddish non è mai stato una nazione, ma una lingua, il libro merita.

Ben Gurion and the Holocaust 23/11/2010 -

Shabtai Teveth
Ben Gurion and the Holocaust
Harcourt Brace

Teveth's important study persuasively rebuts charges that Zionist leaders, especially David Ben-Gurion, failed to make the rescue of European Jewry a top WWII priority; such accusations have been made by critics ranging from the ultra-Orthodox to leftists. The critics allege that the Jewish community's leaders in Palestine had an attitude of superiority or contempt toward diaspora Jewry and that they were indifferent to the plight of Europe's non-Zionist Jews. Using Ben-Gurion's diaries and speeches as well as correspondence, interviews and declassified documents, Israeli journalist Teveth meticulously refutes these charges.
The author, whose biography of Ben-Gurion won the 1988 National Jewish Book Award, is a compelling voice of reason in a highly politicized debate.

Se ti dimentico Gerusalemme 15/11/2010 -

Raniero Speelman
Se ti dimentico Gerusalemme
Giuntina

Primo Levi, Edith Bruck, Vittorio Segre e tanti altri compongono il mosaico di scrittori ebrei italiani che hanno descritto la Terra Promessa nelle loro opere. Mentre la prima generazione di intellettuali era andata in Palestina soprattutto per sfuggire alle leggi razziali fasciste e vivere a pieno la propria identità nella costruzione di un "focolare nazionale" ebraico, le generazioni successive testimoniano del vivo rapporto mai acritico con la Terra dei Padri. Lo stimolante saggio di Raniero Speelman analizza le provenienze, i modi, le consapevolezze rispetto a un luogo percepito, in certi casi, come meta ideale, in altri come reale prospettiva di vita e punto di riferimento identitario; un luogo che ,seppure inteso diversamente, ha esercitato un grande fascino su tutti questi scrittori permeandone l'opera e le riflessioni.

Le feste ebraiche 08/11/2010 -

Yeshayahu Leibowitz
Le feste ebraiche
Jaca Book

Le solennità che Dio stesso comunica a Mosè, chiamandole «le mie feste» (Levitico 23), permettono al popolo ebraico di rivivere i momenti fondamentali della propria storia con Dio. Dal 1976 al 1982, alla radio israeliana, il professore Leibowitz tenne una serie di riflessioni dedicate sia alla porzione di Torah settimanale sia alle feste di Israele. Questo testo, raccogliendo le profonde riflessioni svolte da questo grande maestro sulle principali feste ebraiche, ci permette di avvicinarci agli eventi che hanno fortemente caratterizzato e continuano a contrassegnare la storia degli ebrei, offrendoci, inoltre, un punto di vista, limpido e acuto, sui principali temi del giudaismo: uno strumento prezioso per approfondire questioni che altrimenti rimarrebbero oscure.

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