venerdi 17 maggio 2024
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Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo 27/02/2012 -

Donatella Di Cesare
Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo
Il Nuovo Melangolo

Chi sono i negazionisti? Perché negano che le camere a gas siano mai esistite? Questo libro offre una prima riflessione politica e filosofica su un fenomeno, di dimensioni internazionali, radicato e diffuso anche in Italia, dove gli adepti del negazionismo sono andati costruendo il luogo della loro negazione nell'ombra propizia degli ultimi decenni. Di qui rivendicano il diritto di poter negare lo sterminio degli ebrei d'Europa attraverso libri, periodici e avvalendosi non di rado anche di una cattedra. Ma il negazionismo è un'opinione come un'altra? Il nesso di complicità tra annientamento e negazione rende problematico il concetto di opinione. Attraversando le bassure della negazione, dai nuovi hitleriani fino a Mahmoud Ahmadinejad, emerge la minaccia di una negazione che non si limita al passato, ma vorrebbe reiterarsi nel futuro. E in tale contesto che va ripensata la "singolarità" di Auschwitz.

Fiona Diwan - Un inafferrabile momento di felicità. Eros e sopravvivenza in Isaac B. Singer - 22/07/2021 -
Jacob Dolinger - The Case for Closing the UN: International Human Rights: A Study in Hypocrisy - 22/12/2016 -
Il caso Dreyfus 11/04/2014 -

Mathieu Dreyfus
Il caso Dreyfus
Castelvecchi
 

Parigi, 15 ottobre 1894. Il capitano dell'esercito francese Alfred Dreyfus, di origine ebraica, viene arrestato con l'accusa di aver consegnato documenti riservati a un ufficiale prussiano. È l'inizio di uno dei più celebri e drammatici casi giudiziari della storia europea, terreno di scontro tra le forze nazionaliste e antisemite da un lato e quelle progressiste dall'altro. Condannato per alto tradimento, Dreyfus subirà il carcere e rischierà la pena capitale, mentre attorno a lui la Francia si spacca tra "dreyfusards" e "antidreyfusards" e la prima grande battaglia per i diritti civili viene combattuta. Sarà Mathieu Dreyfus, fermamente convinto che il fratello sia vittima di un errore giudiziario, a dare una svolta alla vicenda, recuperando il dossier segreto che smascherava il vero colpevole. In queste memorie, la battaglia ideologica si mescola al racconto di una lunga e difficile indagine, mentre l'affetto fraterno si carica, giorno dopo giorno, di sincera indignazione verso l'ingiustizia. In appendice, pubblichiamo il testo del "J'accuse" di Émile Zola, l'editoriale che costò allo scrittore l'esilio per evitare il carcere e che rimane uno dei primi e più puri esempi dell'impegno civile degli intellettuali

Agguato ai Nibelunghi 16/06/2014 -
Roni Dunevich
Agguato ai Nibelunghi
Mondadori

Quando Galia, un'agente speciale israeliana impegnata in una pericolosa missione in Turchia, viene catturata dalle autorità locali, Alex Bartal, che dirige la divisione operativa del Mossad dal quartier generale di Glilot, decide di intervenire per salvare la vita della coraggiosa collega. Questa vicenda non solo scatena un'ulteriore crisi in Medio Oriente ma è anche l'inizio di una misteriosa catena di delitti: uno dopo l'altro, infatti, molti agenti israeliani "dormienti", appartenenti al cosiddetto "Anello dei Nibelunghi", vengono eliminati. Si tratta di uomini e donne che vivono e lavorano nelle principali città europee. Hanno una copertura perfetta, agiscono da soli e possono rimanere inattivi per anni ed entrare improvvisamente in azione. Non si conoscono tra loro e nessuno sa chi siano tranne chi li comanda, la cui identità è custodita gelosamente dal capo del Mossad. Convinto che tra i Nibelunghi si nasconda una talpa, Alex Bartal parte alla volta di Berlino per incontrare questo misterioso personaggio, ma l'uomo scompare subito dopo in circostanze oscure. Ha così inizio per Alex una corsa contro il tempo per anticipare le mosse del traditore che continua inesorabile a lasciarsi alle spalle una lunga scia di sangue.
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