domenica 28 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.



Ordine cronologico - Ordine alfabetico
Di fronte alla storia 06/07/2009 -

George Mosse
Di fronte alla storia
Laterza

Storico ebreo contemporaneo nato a Berlino nel 1918, George L. Mosse si è occupato prevalentemente di nazismo ma ha approfondito anche altri temi di storia contemporanea, unendo alla prospettiva storica quella sociologica e antropologica. E’ stato professore all’ Università di Madison (Wisconsin) e all'Università ebraica di Gerusalemme. Questo saggio è un racconto affascinante e scorrevole di una vita fuori del comune che attraversò tre continenti ed è anche la storia di molti dei maggiori eventi del secolo scorso. L'autore lo scrisse negli ultimi mesi della sua vita. Vi descrive la sua infanzia nella Berlino di Weimar, il suo esilio a Parigi e in Inghilterra, la vita di collegio e di studio a Cambridge, il secondo esilio negli Stati Uniti, i lunghi soggiorni a Londra e Gerusalemme e affronta questioni di identità personale, come l'essere ebreo e sionista. Un libro importante per conoscere uno spaccato della nostra Storia attraverso le vicende di chi le ha vissute in prima persona.


George Mosse
Intervista sul nazismo
Laterza

Perché nacque il nazismo? Quali furono le sue basi sociali e i suoi alleati? Quali le tecniche per egemonizzare il consenso delle masse? Quali le radici profonde dell'antisemitismo? Rispondendo a queste domande, Mosse formula una nuova interpretazione del nazismo come fenomeno culturale e analizza gli elementi che lo accomunarono o differenziarono dal fascismo di Mussolini. Quello di Mosse è un buon libro per avvicinarsi al "fenomeno nazismo" da un punto di vista propriamente interpretativo con spunti interessanti sull'antisemitismo tedesco e sui regimi fascisti e con una lucida ricostruzione della figura di Hitler per certi versi moderato nel presentarsi all'opinione pubblica.

George Mosse
La nazionalizzazione delle masse. Simbolismo politico e movimenti di massa In Germania (1815-1933)
Il Mulino

Nell'intento di esplorare uno degli aspetti più ambigui e discussi della storia contemporanea, Mosse ricerca le origini remote dei moderni totalitarismi di destra e ne valuta l'impatto sulla politica e l'organizzazione di massa dei regimi fascisti. L'indagine riguarda la Germania, nell'arco di tempo che va dalla nascita del nazionalismo tedesco, dopo la rivoluzione francese, all'avvento al potere di Hitler e mostra come i fenomeni di irreggimentazione così evidenti nel periodo nazista abbiano radici lontane che affondano nel mondo del mito e del simbolo, prima di diventare uno strumento di disumanizzazione efficace come pochi altri.

George Mosse
Le origini culturali del Terzo Reich
Il Saggiatore

Come è possibile che uomini intelligenti e istruiti abbiano potuto aderire alla causa del nazionalsocialismo, accettare come ragionevoli e degni di rispetto i suoi valori? Le origini culturali del Terzo Reich, ormai un classico della riflessione storiografica, è stato il primo saggio a occuparsi del nazismo dal punto di vista culturale, dedicando uno studio approfondito a elementi come il misticismo naturalistico del Volk, il razzismo, la riscoperta degli antichi germani. Mosse ripercorre le tappe attraverso le quali l'ideologia nazionalsocialista, anche tramite l'arte e la letteratura, ha pervaso la società tedesca dell'epoca fino a concretizzarsi in un vasto e terribile movimento di massa.

George Mosse
Il razzismo in Europa. Dalle origini all’Olocausto
Laterza

Individuate le radici del razzismo nell'ambiente culturale illuministico, nel naturalismo scientifico come nel pietismo religioso, Mosse ne segue il diramarsi nei vari movimenti letterari, scientifici, politici nell'Europa dell'Ottocento e del Novecento, fino a ricostruire le tappe e i modi in cui i nazisti arrivarono alle esecuzioni in massa degli ebrei.

George Mosse
Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti.
Laterza

Per tutti gli europei le guerre del Ventesimo secolo hanno rappresentato un’esperienza che ha lasciato un segno indelebile. Quali sono state le reazioni di questi uomini posti quotidianamente di fronte alla morte di massa? Come è stata elaborata l’insostenibile realtà della guerra? In che termini l’esperienza bellica ha mutato la mentalità comune? Un grande libro di storia, che piuttosto che ricostruire avvenimenti, date e fatti si occupa delle idee, dei miti, delle credenze che spingono gli uomini alle azioni che fanno la storia. Un testo da non perdere per capire le conseguenze sociali e politiche delle guerre mondiali. Di particolare interesse l'analisi della brutalizzazione della politica dopo la prima guerra mondiali che ha portato all'avvento dei fascismi in europa e allo scoppio di una guerra che ha provocato la morte di 50.000.000 di individui. Molto spazio è dedicato ai volontari dell'agosto del 1914, al culto dei caduti, alla nascita dei cimiteri militari, alla creazione del Mito dell'Esperienza della Guerra, alla banalizzazione della guerra. Il capitolo finale esamina le differenze tra l'uscita dalla prima e dalla seconda guerra mondiale e la nascita di un sentimento pacifista e di una visione della guerra come esperienza distruttiva e non gloriosa che pone fine al Mito dell'Esperienza di Guerra

George Mosse
L’uomo e le masse nelle ideologie nazionaliste
Laterza

In quest’opera Mosse si propone di analizzare attraverso differenti saggi, in che modo, movimenti come il nazionalismo, fecero leva sulle masse. Sono molti, infatti, i legami che si estendono fra nazionalismo e popolo; se i partiti politici adoperarono il nazionalismo per acquistare il consenso popolare, le masse accolsero l’invito di questo movimento per cambiare la propria vita. Lo scrittore sviluppa le sue tesi in dodici capitoli, che pur affrontando diversi temi risultano omogenei e ben strutturati. Si incomincia con la descrizione della letteratura che insieme all’arte rappresenta uno dei migliori mezzi comunicativi nel periodo interbellico. Ma i due filoni su cui l’autore si sofferma di più sono quelli del mito e del simbolismo. La nazione si impadroniva dei miti e dei simboli del passato per dissimulare l’effettiva velocità del tempo: con il mito era possibile interpretare una realtà facendola apparire migliore mentre grazie ai simboli si cercava di far presa su tutte le classi. “Il tratto distintivo di George Mosse era la raffinata cultura storiografica e la capacità di non invaghirsi affatto di quel magma torbido e multiforme che fu il lungo fiume della cultura di destra di epoca Guglielmina e weimariana. Mosse non si lasciava infatuare dal cosiddetto slancio 'anti-borghese' di tale cultura. Non smise mai di indagarla, per farne risaltare le implicazioni razzistiche e maschilistiche, sempre risorgenti sotto i più vari travestimenti". (Luciano Canfora)

George Mosse
Il dialogo ebraico – tedesco. Da Goethe a Hitler
Giuntina

In questo saggio profondo e stimolante sullo sviluppo dell'identità ebraico-tedesca nel XIX secolo Mosse illustra come l'adozione da parte degli ebrei tedeschi dei concetti di Illuminismo e di Bildung come «nuova fede» ne abbia determinato l'isolamento mentre il nazionalismo tedesco si allontanava sempre di più dallo spirito dell'Illuminismo con tutte le terribili conseguenze che conosciamo.

George Mosse
Ebrei in Germania fra assimilazione e antisemitismo
Giuntina

In questa sua nuova raccolta di saggi, lo storico tedesco esamina quasi con occhio clinico la complessa psicologia degli ebrei tedeschi, costretti a confrontarsi con i vari problemi derivanti dai loro tentativi di assimilarsi nella società in cui vivevano, una società che per accettarli li voleva «meno ebrei» possibile ma che al tempo stesso contribuiva a perpetuare lo stereotipo ebraico.

 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | >>  
Il declino della cristianità sotto l’Islam 05/10/2009 -

Bat Ye’or
Il declino della cristianità sotto l’Islam.
Dalla Jihad alla dhimmitudine
Lindau

La conquista islamica è avvenuta all'insegna del jihad e della sharfa, la guerra santa contro i non musulmani e il diritto fondato sul Corano. Quando le popolazioni di religione cristiana, ebraica e zoroastriana che abitavano lungo le rive del Mediterraneo e nei territori dell'antica Persia vennero sottomesse dagli arabi e dai turchi, divennero, nei loro stessi territori, dhimmi, cioè privi di diritti. Ma quali forze, secolo dopo secolo, prepararono e imposero la dhimmitudine, modellandosi su un progetto politico di lungo termine teso a sconfiggere le altre religioni? Come è possibile spiegare un'espansione dell'islam così rapida e una sua penetrazione così profonda in paesi tanto diversi tra di loro e spesso sede di culture antiche e profondamente radicate? Sulla scorta di una documentazione storica cospicua, Bat Ye'or dimostra che se la dhimmitudine è stata certamente la conseguenza delle conquiste militari, è però stata soprattutto il frutto della cooperazione di élite civili e religiose altamente civilizzate e di maggioranze poco coese e per questo motivo incapaci di reagire.

Israele, 50 anni di speranza 16/06/2009 -

Fausto Coen Israele
50 anni di speranza
Marietti editore

Il libro di storia su Israele essenziale, scritto da un famoso storico-giornalista. capitoli brevi, tutte le analisi e i dati indispensabili per sapere quanto è accaduto. da leggere e da consultare.

Mossad 18/01/2013 -

BENNY MORRIS E BLACK IAN
MOSSAD. Le guerre segrete di Israele
Rizzoli

Il libro di Morris e Black è la storia completa dei tre servizi segreti d'Israele: il Mossad (internazionale), lo Shin Bet (nazionale) e l'Aman (militare). Sulla base di un'estesa documentazione incrociata - relazioni, memorandum, rapporti interni a lungo tenuti segreti, diari privati – il saggio analizza i trionfi e gli errori dello spionaggio israeliano, dagli anni Trenta (il periodo che precede la fondazione dello Stato) alla Guerra del Golfo.

A Gerusalemme 30/01/2012 -

Fiamma Nirenstein
A Gerusalemme
Rizzoli

Gerusalemme, capitale simbolica del mondo,  si può capire solo con una guida che abbia dedicato la vita a capirne gli spazi e la storia. Fiamma Nirenstein, parlamentare e giornalista esperta di problemi mediorientali, dedica un libro-reportage imperdibile alla Città Santa e ci accompagna nei quartieri della Città Vecchia e oltre le mura, tra i nuovi edifici simbolo della ricostruzione, illuminando i contrasti della moderna e cosmopolita capitale d’Israele. Alla storia di distruzione e rinascita della città si intreccia quella della famiglia dell’autrice, oltre alle riflessioni sulla storia e sul suo mestiere di inviata: le conseguenze della Guerra dei Sei Giorni, l’incubo dell’Intifada, l’attacco a Israele durante la Guerra del Golfo. Il suo affascinante racconto testimonia l’amore per la città in cui ha vissuto, ma anche la forza e la coerenza di chi comunque non ha mai smesso di camminare per la città, in pace e in guerra.

Ayatollah atomici 24/05/2010 -

Carlo Panella
Ayatollah atomici
Mursia


“Tutto quello che non ho capito della rivoluzione iraniana” è il provocatorio sottotitolo di questo saggio che ripropone le cronache della rivoluzione iraniana pubblicate da Lotta Continua tra il  novembre 1978, quando cominciarono le prime manifestazioni nelle vie di Teheran, fino al marzo del 1979 quando, a rivoluzione compiuta, «già circolavano notizie di tutti i tipi: fustigazioni di adulteri, pene corporali dispensate a destra e a manca» . Rilette oggi, aiutano a comprendere le radici del fondamentalismo islamico, le sue implicazioni negli equilibri mondiali, a fronte del pericolo di un Iran dotato di bomba atomica e il perché i rivoluzionari di allora soffocano oggi nel sangue le manifestazioni dell’Onda Verde. E anche le valutazioni errate di molti nei confronti della rivoluzione iraniana.

pagina seguente >>
www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT