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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Deborah Fait
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Gli intrepidi guerriglieri nudi come dei vermi 12/12/2023

Gli intrepidi guerriglieri nudi come dei vermi
Diario di guerra di Deborah Fait

Membri di Hamas catturati
Membri di Hamas catturati

Vedere uscire dai buchi gli intrepidi guerrieri, quelli che, con un coraggio da leoni, hanno stuprato bambine, giovani ragazze e donne anziane con tanta foga da rompere loro le ossa del bacino, è stato come liberarsi da un’angoscia che ci avvelena la vita dal quel maledetto 7 ottobre. Vederli uscire con i pantaloni in mano, le braccia alzate, grassi e pasciuti con un’espressione di paura sui volti, è stata catartico. Ho pensato a Maya, a Noga, a Kfir, a Ariel, alle vittime squartate da quei coraggiosi guerrieri figli di Allah. Ho pensato  ai bambini non nati tirati fuori dalle loro mamme tagliate in due. Spero che tra questi intrepidi guerrieri ci sia anche quello che dopo aver rapito il piccolo Ariel di 4 anni lo ha messo tra le mani di bambini palestinesi che, altrettanto vigliacchi e feroci, hanno incominciato a torturarlo e a rifargli il verso quando invocava la mamma. E lui, il grande guerriero diceva a quei bambini poco più grandi di Ariel, ma già perfidi e crudeli: “Fatene quello che volete, è il mio giocattolo”.  Capito? Un bambino ebreo di 4 anni era il giocattolo di quel coraggioso guerriero. Del resto cosa ci si poteva aspettare da gente che durante la Seconda Guerra Mondiale era dalla parte dei nazisti? Nazisti anche loro e della peggior specie perché non sono solo barbari ma anche primitivi, appena usciti dalle caverne. Eppure esiste gentaglia sui social che si scandalizza nel vedere quella massa di ciarpame nuda, sfilare con le mani dietro la nuca, davanti ai soldati israeliani. Sì, c’è gentaglia che scrive sui social che gli ebrei sono come i nazisti, che adesso la smetteranno di piagnucolare per la Shoah. “Avete superato i vostri maestri”, scrive la gentaglia mostrando il disegno di un pugno con i colori della bandiera palestinese. Beh, altro che pugno, gli intrepidi piagnucolano come neonati, maledicono i loro capi che stanno nei 5 stelle extralusso di Doha. Questi orrendi e vigliacchi panciuti trovano il coraggio soltanto se hanno davanti bambini,  donne e vecchi, allora diventano tante iene ma, come le iene, scappano, con la coda tra le gambe, davanti ai soldati. Si arrendono, alzano le mani, non sparate, non sparate, urlano in ebraico. Davanti a un esercito se la fanno nei pantaloni, sono forti solo quando hanno davanti dei civili inermi o quando, drogati di odio, di Corano e di eroina, vanno a fare i kamikaze sempre in mezzo a donne e bambini. Questo è il coraggio dei grandi guerriglieri palestinesi. La gentaglia che si scandalizza a vederli ridotti in mutande, belli panciuti, non sa che è la prassi. Quando si arrestano dei terroristi la prima cosa che fa qualsiasi soldato di qualunque esercito è farli spogliare per controllare se portano addosso i loro cari giubbotti esplosivi pieni di tritolo e di chiodi. Non ricordano che Salah Abdelsalam, l’unico superstite del commando di jihadisti dell’Isis, il vigliacco che ha ammazzato 130 persone a Parigi,  è stato trascinato fuori dalla casa dove era nascosto, in mutande   e a piedi nudi. Ieri, a Stasera Italia, hanno detto che secondo statistiche il 45% degli italiani sta con i palestinesi, il 43% con Israele e il resto non sa o sta con Hamas. Se fosse vero sarebbe triste ma voglio sperare che quel 45% sia così ignorante da non sapere che, se Hamas vuole l’eliminazione di Israele e ammazzare gli ebrei, i palestinesi non sono da meno, sono complici, non vittime come dice qualcuno. Sono complici perché pieni di odio, perché educano i loro figli a diventare shahid, martiri, perché il 7 ottobre hanno esultato e mangiato caramelle alla notizia del massacro, perché urlavano ai loro figli bestie: “ammazza,  ammazza, ammazza, figlio mio”. Quel 45% non sa che, a forza di difendere il terrorismo, ne diventerà vittima. Non sa che odia l’unico paese che, dal Medio oriente, difende l’Europa.

Deborah Fait
Deborah Fait

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