L'Occidente non capisce ma quando capirà sarà troppo tardi 29/10/2023
L'Occidente non capisce ma quando capirà sarà troppo tardi
Diario di guerra di Deborah Fait
L’ambasciatore giordano, Daifah Hmoud, ha presentato all’assemblea generale dell’ONU una lista di 22 paesi arabi che hanno chiesto una “tregua umanitaria immediata”. L’assemblea ha votato: 120 voti a favore, 14 contrari, 45 astenuti, su 193 stati membri dell’ONU. L’Italia si è astenuta motivando la sua posizione con la mancanza di condanna a Hamas. Il rappresentante palestinese (mi rifiuto di chiamarlo ambasciatore poiché non esiste lo stato di Palestina), ha espresso il suo entusiasmo mentre l’ambasciatore israeliano, Gilad Erdan, ha definito la risoluzione “vergognosa”. Ha detto: ”Questo è un giorno buio per le Nazioni Unite e per l’umanità”.
L’ennesimo smacco dell’ONU a Israele, nessun accenno al pogrom del 7 ottobre, ai 299 ostaggi, tra cui molti bambini, in mano a Hamas. Una vergogna. Questa notte una parte dell’esercito israeliano è entrato a Gaza, il mondo intero è pronto a condannarci e ci sta guardando già di traverso. Si, ci sentiamo soli, nonostante i molti sinceri amici che abbiamo, ci sentiamo soli di fronte al mondo. A Londra 150.000 persone sono andate in corteo per “la Palestina”. Dopo il 7 ottobre nessuno si è mosso se non gli ebrei. A Roma il corteo della “pace” è stato un flop ma questo non toglie che la maggior parte dell’opinione pubblica sia contro Israele. Le televisioni trasmettono in continuazione le distruzioni a Gaza. Pochi dicono che Hamas non permette alla popolazione di mettersi in salvo andando al sud. Hanno già dimenticato i bambini israeliani uccisi e torturati e i 260 ragazzi ammazzati come bestie al concerto nel deserto. Il dolore resta nostro, solo nostro. Sempre a Londra dei mascalzoni amici dei terroristi hanno strappato dal muro, dove erano esposte, le fotografie degli ostaggi in mano a Hamas. Ci sentiamo soli, è vero, io avverto, leggendo i social, quella ben nota vena di odio e riprovazione nei nostri confronti. In tanti anni di terrorismo, quando in Israele saltavamo per aria con gli autobus, nei teatri, nelle pizzerie, non c’è stata una sola manifestazione per Israele e i suoi morti innocenti. Questa mattina alla trasmissione Agorà su Rai 3, una rappresentante del PD di cui non ricordo il nome, ha continuato a parlare delle colpe di Israele e dei “territori occupati illegalmente”. Israele è sempre colpevole. Nessuno sa o non vuole sapere che quei territori occupati si chiamano Giudea e Samaria, non con il nome fasullo di Cisgiordania. Nessuno sa o vuole sapere che quei territori sono stati occupati dalla Giordania dal 1948 al 1967 e che in tutti quegli anni sono stati scacciati gli ebrei che vi abitavano e sostituiti da arabi. È avvenuta in quasi 20 anni una sostituzione di popoli e gli arabi che hanno occupato le case degli ebrei non hanno mai chiesto di creare uno stato di Palestina. Solamente dopo che Israele ha liberato quei territori dall’occupazione giordana, nel 1967, si sono ricordati di volere un loro stato al posto di Israele, di tutto Israele.
Mentre scrivo la Tv israeliana trasmette la disperazione dei parenti degli ostaggi, il più piccolo dei 30 bambini rapiti ha 5 mesi e tutti ci chiediamo come farà senza la mamma. Vengono i brividi a pensarlo, si chiude lo stomaco. Ma dicono “ e i bambini palestinesi?”, certo, i bambini palestinesi! Gli israeliani non li rapiscono, non li stuprano, non gli tagliano la testa, le mani o i piedi. I bambini palestinesi che muoiono vanno tutti sul conto di Hamas che obbliga la popolazione a restare sotto i bombardamenti, che spara su quelli che cercano di scappare verso sud, che ha il suo quartier generale, con armi e esplosivi, sotto gli ospedali. Hamas ha le mani coperte del sangue dei bambini ebrei e arabi.
Quando lo capirà il mondo? Mai. L’Europa ha avuto il Bataclan, gli Stati Uniti hanno avuto l’11 settembre e ancora non hanno capito nè capiranno mai.