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Deborah Fait
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La guerra che risveglia ideologie comuniste e antisemite 14/04/2022
La guerra che risveglia ideologie comuniste e antisemite
Commento di Deborah Fait

A destra: Toni Capuozzo

Tutta la parte dell'Ucraina occupata dalla furia russa è ormai ridotta a macerie fumanti, i sopravvissuti sono nelle cantine, senza acqua, senza cibo, uniche compagne la paura e la disperazione. Eppure i conduttori dei talk show continuano a invitare personaggi come Toni Capuozzo che, di fronte a tali barbarie, sa dire solo di dubitare perché il dubbio è cosa sana considerando la propaganda che tutti fanno in guerra. Dubitare della propaganda non significa insinuare che le vittime degli aggressori se le siano procurate gli aggrediti, ammazzando la loro stessa gente. Questo è assolutamente indecente, gli ucraini sono cristiani, non sono un popolo che anela al martirio! Sono dei patrioti che vogliono liberare la loro terra dall'invasore. E mi rivolgo ancora una volta a Nicola Porro e alle sue assicurazioni, cui credo, di essere un liberale. Caspita ma allora per quale motivo ogni settimana ha tra i suoi ospiti Toni Capuozzo, ex Lotta Continua, apertamente filo russo, che, con i suoi interventi non fa altro che calpestare la memoria dei morti, vecchi donne e bambini, ammazzati dagli sgherri di Putin? Oltre ai morti oltraggia la sofferenza e la disperazione degli ucraini vivi. Perché, dunque, si invitano simili personaggi? Per avere il controcanto, per ravvivare la trasmissione? Le assicuro, Porro, che, alle persone che hanno un cuore, le parole crudeli, i dubbi osceni di Capuozzo fanno solo tanta rabbia. Putin ha più volte dichiarato che l'Ucraina non esiste, esattamente come l'Iran dice quasi quotidianamente che Israele non esiste e che l'entità sionista dovrà essere spazzata via. Ricordiamoci che la Russia e l'Iran vanno d'amore e d'accordo. La soldataglia del dittatore russo, guidata adesso da un nuovo generale soprannominato "macellaio di Siria", responsabile, tra le altre, della strage di Aleppo, vuole ridurre l'Ucraina a una nuova Siria nel cuore dell'Europa.

Naturalmente non parlerei di genocidio, parola da usare con molta parsimonia come dice giustamente Macron, ma di massacri indiscriminati di una popolazione inerme. Quello che fa Capuozzo non è giornalismo, è semplicemente ripescare dal buio di una storia passata, un'ideologia mai superata, un astio verso l'America, Israele, e l'occidente dei vecchi comunisti. Giornalismo non è porre dei dubbi del tutto inutili e dannosi se non si hanno anche le prove che li renderebbero legittimi. Il giornalismo significa riportare fatti, non confondere o disorientare o gettare là, a un pubblico ansioso che aspetta informazioni, accuse che inquinano la realtà dei fatti. Le posizioni di Capuozzo, come di Orsini, Liguori e altri, chiamiamoli, pacifisti, non fanno altro che aiutare la pazzia di Putin e dare forza alla follia collettiva che anima internet. Sono convinti, e, quel che è peggio, convincono milioni di persone, che l'Ucraina debba essere abbandonata a sé stessa, guai a mandare armi perché potrebbe arrabbiarsi il macellaio russo. È meglio lasciare che i vari tagliagole ceceni o mercenari siriani inglobati nell'esercito del "macellaio di Siria", commettano le loro stragi quotidiane fino all'ultimo disgraziato nascosto sottoterra, nelle cantine delle case distrutte. Naturalmente, questi sopravvissuti di Lotta Continua, godono nell'insultare il presidente Zelensky che è fermo, eroicamente, al suo posto, lo chiamano pagliaccio, servo degli USA, pagato dall'occidente. Per non farci mancare niente, abbiamo anche chi, oltre a metterlo sullo stesso piano di un dittatore come Putin, lo disegna col nasone da ebreo degno delle oscene vignette antisemite dei nazifascisti e dei fanatici islamici. Zelensky, il presidente ebreo è, secondo certuni, un nazista, in mezzo a un popolo di nazisti, messo al potere dagli odiati odiatissimi americani per fare un dispetto a quell'angioletto di Vladimir Putin. Non si possono più sentire simili ragionamenti e confesso che, a volte, leggendo internet, ascoltando i talk show, sento di avere bisogno di aria pulita.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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