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Deborah Fait
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Yair Lapid, Ministro degli Esteri e vice premier 18/07/2021
Yair Lapid, Ministro degli Esteri e vice premier
Commento di Deborah Fait

A destra: Yair Lapid

Confesso che Yair Lapid non mi è mai stato simpatico nemmeno quando era giornalista televisivo. Era bravo ma, non so, pareva troppo figo e conscio di esserlo. Poi si è dato alla politica e ho pensato "ecco uno dei tanti che vuole saltare sul carro giusto" e ha continuato a non piacermi forse perché si era dato il compito di essere antagonista di Netanyahu che consideravo insostituibile. Sono passati gli anni e negli ultimi due e mezzo ho incominciato a sentire un senso di claustrofobia, il governo era fermo, statico, io amo i cambiamenti e le sorprese, le cose sempre uguali alla fine mi annoiano.  E io mi annoiavo a morte. Poi, alle ultime elezioni,  ecco il cambiamento,  la caduta di Bibi e l'insediamento alla Knesset di un nuovo governo con a capo Naftali Bennett e, Ministro degli Esteri e suo vice, proprio Yair Lapid che, con il passare degli anni, ormai non è più tanto figo ma intelligente si. Ed ecco infine la sorpresa! Durante la bagarre seguita all'insediamento del governo Bennett, bagarre provocata dal Likud, il mio partito, e i religiosi di Shas, una cosa vergognosa mai vista alla Knesset, Lapid è salito sul palco e ha rinunciato di fare il suo discorso, esempio di grande civiltà e intelligenza, secondo me.

Chi avrebbe potuto rinunciare a un discorso, il primo, da vice Premier? Non ha voluto prolungare il casino creato dalle opposizioni e ha detto, guardando gli urlatori, queste parole "Se fossero stati qui i miei genitori avrei voluto vedessero una dimostrazione di democrazia, non tutto questo" e se ne è andato. Serio, dignitoso e probabilmente furioso. "Incomincia a piacermi" ho pensato.  Purtroppo, dopo solo tre settimane dall'insediamento, c'è stata la prima votazione importante e il primo rischio di caduta del nuovo governo. Non è passata la legge del ricongiungimento familiare tra palestinesi e i loro coniugi israeliani. Un governo passato con 61 voti contro 59 non potrà mai avere la sicurezza di stare ben saldo alla Knesset, inoltre una maggioranza che va dall'estrema sinistra del Meretz, passando per gli arabi di Raam, fino alla destra di Bennett non potrà mai prendere decisioni in modo omogeneo. Ancora una volta le parole di Lapid mi sono piaciute: "È passato un mese dalla formazione del governo. Bibi ha lasciato Balfour, le notti alla Knesset sono bianche, ma a parte questo il dramma più grande è che non c'è dramma. C'è un governo. Un gruppo di persone oneste e laboriose che lavorano bene insieme. Qua e là ci sono attriti, abbiamo perso un voto e vinto il resto, gli uffici funzionano. Se un governo funziona per la maggior parte del tempo non lo potete sapere da fuori, le persone hanno una vita. La realtà è che il Primo ministro, oggi, può ordinare altri vaccini senza le feste isteriche della stampa, come è accaduto mesi fa. Alla Farnesina ho trasferito 35 incarichi di ambasciatore nella prima settimana. Fino ad ora non riuscivo a capire perché tutto fosse bloccato per un anno. A chi è servito? E perché? Ci sono altre cose che non sono successe e che vogliamo ottenere: Limitazione del mandato (4 anni non ripetibili più di due volte), commissione d'inchiesta sui sottomarini, assistenza ai lavoratori autonomi, lotta alla pandemia senza chiudere più niente perché tutti devono poter lavorare, un elenco piuttosto lungo. Il motivo per cui non si è ancora realizzato è che è passato solo un mese. Abbiamo grandi compiti ed è meglio fare tutto in modo ordinato e completo. Faremo il necessario. Passeremo un bilancio, dopo due anni e mezzo, ricostruiremo l'ufficio del presidente del Consiglio che è stato distrutto e trascurato per anni, aboliremo la burocrazia. Ecco perché abbiamo intrapreso questo viaggio. E' appena iniziato ed è stato un buon inizio. È stato anche un buon mese per il popolo d'Israele." Ho letto da qualche parte che i suoi oppositori dicono che Lapid non sia un sionista e allora mi sembra strano che sua figlia Yaeli, autistica e muta, abbia fatto il servizio militare per un anno. Le parole di Lapid sull'argomento:" La prossima volta che qualcuno vi dirà che l'unico compito di un esercito è combattere, mandategli la foto di mia figlia. Forse questo è vero per gli altri eserciti, ma l'IDF è molto più di questo".

Una delle cose che mi hanno estasiato di questo nuovo governo è che ogni ministero ha il suo ministro che, con il team assegnatogli, lavora a tempo pieno nel suo campo specifico. Ero sempre un po' imbarazzata quando il nostro amato Bibi, oltre al premierato, teneva per sé due o tre ministeri togliendo fiducia ai propri collaboratori, infatti negli anni, rifiutando di preparare un delfino, ha perso dei veri pezzi da novanta del Likud: Naftali Bennett, Ayelet Shaked e Gideon Saar che oggi, dopo 12 anni, ciascuno dei tre avrebbe potuto degnamente sostituirlo sulla poltrona di Primo Ministro evitando così una crisi politica che ancora non è finita. Un governo come l'attuale è sempre in pericolo perché ha una maggioranza risicatissima anche se composto da degne persone, accademici e politici esperti. Se cadrà saranno necessarie altre elezioni. Il guaio è che io non vedo nel Likud personaggi in grado di sostituire Bibi proprio perché quelli validi, negli anni, lui che è sempre stato un accentratore, li ha fatti scappare. Per il bene di Israele che ha un bisogno disperato di un governo, mi auguro che Bennett e Lapid sappiano gestire bene la situazione delicatissima e possano restare ai loro posti per i prossimi quattro anni.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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