Perché Hamas è convinta di star vincendo la guerra
Commento di David Elber
Khaled Meshaal, capo di Hamas in Qatar, intervistato dal Times sostiene che Hamas stia vincendo la guerra.
Non passa giorno che un alto esponente di Hamas si dica sempre più sicuro di una vittoria su Israele. L’ultimo in ordine di tempo è stato Khaled Mashaal, sul Times, intervistato nella sua dimora dorata in Qatar. Se a prima vista queste dichiarazioni sembrano del tutto illogiche e deliranti, una più attenta analisi della situazione, a distanza di un anno dall’eccidio di ebrei per mano dei palestinesi, offre molti motivi di concretezza alle parole del terrorista. Ecco una breve e incompleta carrellata di perché.
Perché Hamas è ancora ben infiltrata nelle organizzazioni mondiali dell’ONU ad iniziare all’UNRWA, in decine di ONG, in molti giornali internazionali come freelance. Agenzie ONU e ONG sono state tutte rifinanziate dalla comunità internazionale e nessuna di loro ha espulso i suoi membri dai propri organigrammi.
Perché subito dopo il 7 ottobre Biden ha dichiarato che Hamas va “eliminata” e oggi questo obiettivo non è più in agenda e di Hamas non se ne parla proprio. Anzi, sul banco degli imputati è finito Israele per appagare la base elettorale del partito democratico.
Perché nel corso di questi mesi di guerra, per molti statisti, ad iniziare all’amministrazione Biden, Hamas da organizzazione terroristica è diventata “un'idea” che non può essere “sradicata”, quindi è inutile combatterla. Però non è ben chiaro, dove, questa idea è inculcata, visto che la popolazione civile di Gaza non c'entra nulla con Hamas.
Perché i mass media ripetono acriticamente le menzogne di Hamas dandole per buone, ad iniziare dalla BBC, come dimostrato dal dettagliato report dell’avvocato Trevor Asserson, nel quale si evidenzia che la BBC ha infranto almeno 1.500 volte il proprio codice deontologico nei servizi sulla guerra a Gaza.
Perché sono sicuri di ritornare rapidamente al potere a Gaza, e presto, anche in Giudea e Samaria, grazie all’appoggio politico, diplomatico e finanziario di USA, UE e ONU.
Perché nonostante le enormi distruzioni e i morti tra i terroristi (20.000) sono sicuri di rimpiazzarli e di ricostruire le infrastrutture terroristiche con l’appoggio internazionale.
Perché hanno capito che, più Israele è messo sotto attacco e, più il mondo gli gira le spalle e lo accusa di genocidio, occupazione, apartheid e di essere la causa di tutti i mali del mondo.
Perché il mondo “civile” all’ONU non ha mai condannato l’eccidio del 7 ottobre, ma, ha garantito un seggio all’inesistente Stato di Palestina e a breve saranno loro i rappresentati all’ONU di questo fantomatico Stato. Perché la Corte Internazionale di Giustizia sostiene che Israele si deve ritirare dal proprio territorio perché lo “occupa illegalmente”. Perché l’UNESCO sostiene che non ci sono legami tra il popolo ebraico e Gerusalemme, che è sempre, e solo, stata musulmana.
Perché nelle università occidentali, massacrare gli ebrei, stuprarli, bruciali vivi non è un crimine ma “resistenza”. Perché sono le università e i centri di ricerca israeliani a venire boicottati mentre gli assassini palestinesi sono osannati nelle università di mezzo mondo.
Perché il diritto internazionale vale per tutti gli Stati del mondo tranne che per Israele.
Perché la connivenza e l’alleanza con paesi islamici quali Qatar, Turchia, Egitto, Iran è più forte che mai, e l’appoggio logistico di Qatar, Iran e Turchia si è cementato. Mentre Israele è sempre più vittima di embarghi sulle armi per difendersi (UK, Canada, Germania, Italia e parzialmente dagli USA).
Perché i così detti “mediatori” per il cessate il fuoco di fatto sono suoi alleati: Egitto e Qatar (e parzialmente gli USA di Biden) non sono super partes ma, nella migliore delle ipotesi, sono portavoce delle loro richieste.
Perché hanno grande supporto tra la popolazione civile a Gaza e in Giudea e Samaria.
Perché la quasi totalità delle manifestazioni in Occidente sono in loro favore. Mentre l’odio verso Israele e gli ebrei è aumentato a dismisura. Questo dimostra che uccidere, stuprare e rapire paga.
Perché la società israeliana è divisa e una buona parte di essa preferisce la loro vittoria al capo del governo democraticamente eletto.
Perché lo Stato di diritto, rappresentato da Israele, è messo sotto accusa dal mondo e le azioni dei terroristi sono sempre giustificate a prescindere.
Perché Israele ha dovuto spostare, tra nord e sud del paese, 150.000 persone e perdere di fatto la sovranità su una enorme parte del proprio territorio, nella più totale indifferenza internazionale ad iniziare dall’amministrazione Biden.
In parole povere l’antisemitismo è più potente della ragione. E parole come “mai più” non valgono la carta in cui sono scritte o il fiato di chi le pronuncia.
Amen
David Elber