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Antonio Donno
Israele/USA
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Oxfam: quanta ipocrisia e falsità su Fb 19/06/2022
Oxfam: quanta ipocrisia e falsità su Fb
Analisi di Antonio Donno

Oxfam - ACTED

L’Ong Oxfam annuncia che tra qualche giorno darà il via ad una campagna di sensibilizzazione denominata OpenUpGaza15, in cui racconterà le condizioni di vita di 15 ragazzi di Gaza. Sarà un’altra ottima occasione per operare la consueta deformazione dei fatti e utilizzare i giovani di Gaza per fini di demonizzazione di Israele e di glorificazione della guerra di Hamas per distruggere lo Stato ebraico.
Oxfam martella quotidianamente i frequentatori di Facebook con appelli per aiutare gli abitanti di Gaza a uscire dalla prigione in cui sono costretti a vivere.

     Ma chi ha istituito questa prigione? Chi ha fatto di Gaza una enclave di disperati costretti a vivere sotto la minaccia mortale dei loro aguzzini? Quando, nel 2007, Hamas si impadronì di Gaza dopo una feroce guerra civile, si schierò senza alternativa per la distruzione di Israele e colpì più volte Israele con attacchi terroristici e lanci di missili. Perché Oxfam non provvede a informare coloro che su fb la sostengono, dicendo la verità? Oxfam, nascondendo i fatti, incrementa l’odio verso Israele da parte di persone che ignorano gli avvenimenti che hanno portato alla situazione attuale a Gaza e si lasciano convincere da falsificazioni e omissioni gravissime.

Paolo Pezzati | The Good Lobby Italia
Paolo Pezzati

     Oxfam lamenta ipocritamente che il 63% dei giovani di Gaza non trova lavoro e vive con le proprie famiglie nella miseria. Oxfam, tuttavia, si guarda bene dal dire per quale ragione i giovani di quella terra fanno la fame, mentre i capi terroristi di Hamas mangiano e bevono a sazietà per essere sempre in piena forma per le azioni terroristiche contro Israele. Altri di quei capi, quelli più apicali, per evitare di essere uccisi, vivono in altri Paesi arabi e anche in Europa, usufruendo dei cospicui denari che varie Ong e istituzioni internazionali versano ad Hamas per acquistare armi dall’Iran e per rifocillare i panzuti capi di Hamas che godono dei benefici climatici della Costa Azzurra dove dimorano. Quanta ipocrisia, dirigenti di Oxfam! Quanta falsità!

     Il signor Pezzati, dirigente di Oxfam, afferma che Israele impedisce per ragioni politiche, non di sicurezza, l’esportazione di alcuni prodotti palestinesi. Ma Pezzati finge di non sapere che la storia del terrorismo di Hamas contro Israele ha portato Gerusalemme alla conclusione che Gaza è uno dei punti più pericolosi da cui provengono le azioni terroristiche, che negli anni hanno visto la morte di centinaia di israeliani. Le ragioni di sicurezza, quindi, discendono da valutazioni politiche di primaria importanza per Israele. E, anche grazie a queste misure, e ad altre, che Israele tiene sotto controllo i movimenti di Hamas, compresa la non-importazione di prodotti di Gaza.

     Oxfam sa bene, ma non lo dice per evidenti ragioni, che la disastrosa situazione economica di Gaza è dovuta esclusivamente al fatto che dal 2007 la formazione terroristica di Hamas ha preso il totale controllo della zona, facendone un centro di azioni militari finalizzate alla distruzione di Israele. Il resto non ha avuto mai importanza, comprese le condizioni di vita di poco più di due milioni di abitanti. Gli abitanti di Gaza sanno che ogni protesta o tentativo di protesta sarebbe soffocata nel sangue e si lasciano imbottire la testa dall’odio per Israele, ritenuto responsabile della propria situazione. Oxfam questo lo sa benissimo, ma è meglio tacere. Il nemico ci ascolta! “Questo non è un Paese per giovani!”, esclama Pezzati; ma per terroristi, sì.

     Per tutti questi motivi, non paradossali, come afferma Pezzati, Israele tiene sotto controllo Gaza. E chi non lo farebbe al posto di Israele, se da quell’enclave, negli anni, sono venute solo morte disgrazie per Israele? Finché la situazione sarà quella che è oggi – e nulla fa pensare il contrario –  Israele ha il dovere di tenere sotto controllo la Striscia di Gaza per garantire la sicurezza dei propri cittadini. E di replicare robustamente ogniqualvolta un missile o altro dovesse minacciare il proprio territorio. Israele non cederà a nessuno: Oxfam e le altre Ong dello stesso tipo lo sanno bene, ma fingono di non saperlo. Del resto, i denari fanno comodo, vero?

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Antonio Donno

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