La crisi dei soldi del Qatar: prima che Hamas perda la pazienza
Analisi di Giovanni Quer
Ismail Haniyeh, capo di Hamas
La relativa sicurezza ai confini di Gaza nei quattro anni precedenti all’operazione militare di maggio era stata raggiunta con un accordo tra il Qatar e Hamas. Il Qatar dà passa soldi a Gaza, ridotta allo stremo dalle sanzioni imposte da Ramallah e dall’embargo israeliano. I milioni del Qatar dovrebbero servire ad alleviare la crisi umanitaria, ma poiché trattasi di un’organizzazione terroristica, parte di essi sono destinati alle attività militari. Da un mese non si trova però una soluzione per il trasferimento di circa 30 milioni di dollari, e senza soluzione Hamas si può spazientire. Dopo l’operazione militare “Guardiano delle Mura” del maggio 2021, Israele ha vietato il trasferimento fisico dei fondi, che fino a oggi erano trasferiti in valigioni pieni dei milioni di dollari che da Doha entravano a Gaza. Si era proposto il trasferimento dei fondi attraverso l’ONU, ma il Qatar ha rifiutato. Unica soluzione: trasferimenti bancari, più sicuri, più eleganti.

L’Autorità Palestinese è stata coinvolta per trovare delle banche per la complessa operazione, ma nessun gruppo finanziario vuol esser coinvolto. Perché? Per la paura delle sanzioni americane, che graverebbero su qualsiasi banca che decida di trasferire fondi a Hamas o a organizzazioni a esso legate, in quanto nella lista nera delle organizzazioni terroristiche di Washington. Nel frattempo si tenta di trovare una soluzione: una banca che accetti il rischioso compito o il permesso americano di agire attraverso la rete finanziaria palestinese, o altra soluzione creativa per non attivare le sanzioni degli USA. L’Autorità Palestinese non è per nulla dispiaciuta nel vedere Hamas senza soldi. ma nel frattempo Hamas sta perdendo la pazienza. In passato, quando i fondi non arrivavano in tempo, Hamas era pronta a lanciare qualche missile, ora che i soldi proprio non arrivano deciderà Hamas di iniziare una nuova guerra?

Giovanni Quer (1983), ricercatore presso il Centro Kantor per lo studio dell'Ebraismo Europeo Contemporaneo e dell'antisemitismo, Università di Tel Aviv.