Hezbollah in crisi? La morte di Loqman Slim e la crescente opposizione
Analisi di Giovanni Quer
Loqman Slim
La “resistenza islamica” sciita libanese, legata a doppio filo all’Iran, si trova in crisi: la crescente opposizione interna contro Hezbollah preoccupa il leader Nasrallah, che starebbe preparando un conflitto con Israele. L’ultimo episodio che ha aggravato la crisi politica libanese è l’assassinio di Loqman Slim il 4 febbraio, trovato morto a Sidone. Slim era un editore, conosciuto per le sue posizioni anti-Hezbollah e per il suo impegno intellettuale orientato alla costruzione di una nuova memoria nazionale per il Libano. Il dito è stato puntato contro Hezbollah a cui sono attribuiti anche: il ruolo fondamentale nella crisi economica, lo stallo nelle negoziazioni per la formazione di un governo, l’esplosione del porto di Beirut attribuita anche alla “resistenza islamica”.
Il simbolo di Hezbollah
Michelle Tueni, figlia di una vittima di Hezbollah nel 2005, pubblica un editoriale sul quotidiano Nahar in cui accusa il partito sciita e invita a superare la paura di ritorsioni. L’assassinio di Slim ha portato alla memoria la serie di assassini politici avvenuti tra il 2005-2013, contro gli oppositori della resistenza islamica sciita. Inoltre, altre manifestazioni anti-Hezbollah a Beirut hanno sottolineato la crescente avversione sociale. La resistenza islamica non manca però di minacciare Israele, secondo cui starebbe preparando un conflitto armato. Israele ha avvertito che in un eventuale conflitto, non si risparmieranno le case di civili usate a fini militari e Nasrallah, in risposta, ha detto che tutti gli israeliani sono militari e, quindi, potenziali obiettivi di un attacco. Israele ha concluso un’esercitazione militare al nord, preparandosi per un eventuale attacco. Hezbollah può usare un futuro conflitto armato con Israele come mezzo per silenziare le critiche interne e il sollevamento popolare contro l’organizzazione sciita. Un conflitto armato con Israele non potrebbe iniziare senza il consenso dell’Iran, che ha ripreso ad operare aggressivamente attraverso le organizzazioni controllate in Iraq e Yemen.

Giovanni Quer (1983), ricercatore presso il Centro Kantor per lo studio dell'Ebraismo Europeo Contemporaneo e dell'antisemitismo, Università di Tel Aviv.