Il Libano in crisi: i cristiani vogliono riarmarsi
Analisi di Giovanni Quer
Terroristi di Hezbollah
Da un anno il Libano è in una crisi economica e politica che rischia di esplodere in un nuovo conflitto settario. Dopo le proteste contro la “tassa whatsapp” nel novembre 2019, in Libano si sono aperte le critiche contro Hezbollah, che soffoca l’economia nazionale e paralizza il processo politico. La crisi del COVID ha solo esasperato la situazione economica sull’orlo del collasso. In agosto l’esplosione al porto di Beirut ha inasprito le critiche contro Hezbollah, che continua con la retorica anti-israeliana e anti-americana. In questo scenario, la crisi settaria si sta però inasprendo. Mentre gli sciiti hanno l’esercito di Hezbollah e le milizie sunnite sono ancora armate, i cristiani hanno rinunciato alle armi negli anni ’90. Sciiti e sunniti combattono una guerriglia urbana nei quartieri di Beirut che si estende anche ad altre zone del Paese (come la guerra a Tripoli tra il 2011 e il 2014).

Samir Geagea
I cristiani sono nel mezzo, sempre più oggetto di critiche perché giudicati pro-americani e in favore alla normalizzazione con Israele. Parte della popolazione cristiana segue il Presidente Aoun, alleato di Hezbollah, benché sia una minoranza sempre più esigua. Il gruppo nazionalista di Samir Geagea si sta rafforzando e chiama i cristiani all’autonomia. Così anche Joseph Abou Fadel, della famiglia di politici appartenenti alla Chiesa greco-ortodossa, che vuole il riarmo dei cristiani. Il monsignor Moubarak, della Chiesa maronita, si è di recente espresso contro la Turchia e l’Iran, anche favorendo il riarmo dei cristiani di fronte al pericolo di una guerra civile. Quel che si chiedono i vari gruppi cristiani è: chi ci difenderà se la situazione dovesse degenerare in un’altra guerra civile? Di sicuro non possono contare sull’appoggio morale delle Chiese cristiane, né su quello politico dell’Europa o Stati Uniti a presidenza Biden.

Giovanni Quer (1983), ricercatore presso il Centro Kantor per lo studio dell'Ebraismo Europeo Contemporaneo e dell'antisemitismo, Università di Tel Aviv.