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Giovanni Quer
Medio Oriente politica e società
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Faisal al-Qassem: una voce diversa nel mondo arabo? 05/05/2020
Faisal al-Qassem: una voce diversa nel mondo arabo?
Analisi di Giovanni Quer

Famous Al Jazeera presenter Faisal Al-Qasim suggests ethnic ...
Faisal al-Qassem

Cresciuto in un villaggio nel sud della Siria, Faisal al-Qassem ha iniziato la carriera giornalistica alla BBC per poi passare ad Al Jazeera a metà anni ’90. Formatosi nei media occidentali, al-Qassem ha innovato il giornalismo in lingua araba sottolineando l’importanza del dibattito, del confronto e della critica. Il suo programma “al-ittijah al-mu’akis” (la direzione opposta), che ospita due è stato per anni il programma favorito da gran parte del pubblico arabo, destando spesso scalpore e sollevando critiche, ma dando voce ad argomenti considerati tabù. Lo spirito critico e provocatore di al-Qassem si nota anche nel suo approccio a Israele. A gennaio ospita nel suo programma Amir Mousavi, già consigliere del Ministro della Difesa Iraniano e ospite in vari talk shaw arabi. Attaccando gli iraniani e la loro politica, al-Qassem chiede al suo ospite se l’Iran ha intenzione di inglobare anche Gerusalemme e trasformarla in una “discarica” come già ha fatto con Beirut e Baghdad. Amir Mousavi all’inizio della crisi del Coronavirus ha rilasciato un’intervista al canale arabo di RT sostenendo che la pandemia è una cospirazione americana. A Febbraio, al-Qassem affronta la questione della normalizzazione tra Sudan e Israele, che durante il programma definisce come un esempio di successo politico ed economico nella regione, opponendo l’uso della parola “sionista” come un insulto. Al-Qassem è conosciuto anche per i suoi “sondaggi su twitter”, che non possono veramente dare un’immagine completa dell’opinione pubblica del mondo arabo, ma di sicuro dànno voce a opinioni meno comuni. A marzo nel suo account twitter chiede al suo pubblico se la questione palestinese ha perso importanza alla luce della crisi in Yemen, Siria e Iraq, e il 62.8% dei rispondenti ha risposto affermativamente. A febbraio pine un’altra domanda: 15 milioni di rifugiati, chi è il vero nemico: Israele, il regime (siriano), la Turchia, l’Iran? il 13% ha scelto Israele, il 14% l’Iran e più del 64% il regime. Prima ancora, aveva chiesto “chi è il vero nemico della Siria, l’occupazione israeliana o l’occupazione iraniana? e il 76% dei suoi rispondenti ha puntato il dito contro l’Iran. In un altro sondaggio il 77% dei rispondenti ha espresso l’opinione che i movimenti di resistenza del mondo arabo hanno perso importanza. Lo spirito critico del giornalista porta alla luce gli argomenti e le opinioni su cui vige un assoluto divieto sociale, compresa anche Israele. Non è un esempio di come il mondo arabo sia pronto alla normalizzazione con Israele, ma conferma il cambiamento che ha portato l’Iran, cioè avvicinare i Paesi arabi, e con essi anche parte del popolo, a Israele. 


Giovanni Quer (1983), direttore del Centro Kantor per lo studio dell'Ebraismo Europeo Contemporaneo e dell'antisemitismo, Università di Tel Aviv.

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