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Onu e antisemitismo (sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello)


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Giovanni Quer
Medio Oriente politica e società
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Le famiglie Tzadal, dal Libano del Sud in Israele 05/04/2020
Le famiglie Tzadal, dal Libano del Sud in Israele
Commento di Giovanni Quer

Ecco il video a cura di Giorgio Pavoncello, cliccare sull'immagine per vederlo:

Хроники Иерусалима

Durante la Prima Guerra del Libano, Israele decise nel 1983 di creare un corpo militare amico che operasse come un esercito, l’esercito del Sud del Libano (in ebraico conosciuto con l’acronimo Tzadal). Costituito principalmente da cristiani, Tzadal ha operato come una brigata dell’esercito israeliano. Dopo il ritiro di Israele dal Libano nel 2000, si sono rifugiati nel giro di pochissimi giorni più di 6.000 soldati con le loro famiglie, per paura delle torture, incarcerazioni ed esecuzioni di Hezbollah, subite da chi è rimasto. Alcuni sono emigrati in America, altri sono tornati in Libano. Chi ha scelto Israele è diventato cittadino, con l’obbligo del servizio militare. Durante la Seconda Guerra in Libano un altro centinaio di persone si è stabilito in Israele. I tzadalnik (così si chiamano le famiglie dei soldati di Tzadal) sono più di 3.000 e vivono nel nord, a Haifa, Nahariya, Karmiel, Maalot-Tarshiha, Kiriyat Shmona. I cristiani locali non li hanno accettati nelle loro scuole, perché considerati “traditori”, così i figli vanno alle scuole statali in lingua ebraica. La maggior parte dei discendenti si è ben integrata in Israele, con le difficoltà di chi vive in periferia. Chi è venuto da piccolo o chi già è nato qui parla l’ebraico più fluentemente dell’arabo; alcuni dei Tzadal hanno fatto carriera nell’esercito, nella polizia e nel mondo accademico. Le comunità createsi in Israele sono come una famiglia allargata, e mantengono vive le tradizioni, i legami e la lingua, con l’accento elegante e dolce della parlata libanese. Farah è anche tzadalnik, che ha vinto Masterchef Israele, portando al pubblico israeliano la cucina del Paese dei cedri, tra cui il piatto di questo video, il knafe ka'ak.


Giovanni Quer (1983), direttore del Centro Kantor per lo studio dell'Ebraismo Europeo Contemporaneo e dell'antisemitismo, Università di Tel Aviv.

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