Quella strana relazione tra il Ku Klux Klan e i pro-palestinesi: il gruppo “Sempre contro la Guerra”
Commento di Giovanni Quer
Il commento di Informazione Corretta sulla lettera aperta "per la popolazione di Gaza" - in realtà un appello contro Israele - promossa a luglio da "The Lancet": http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=54568
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Ecco il commento di Giovanni Quer:



Paola Manduca David Duke, leader del Ku Klux Klan

Due volti dell'antisemitismo: David Duke con Ahmadinejad alla conferenza negazionista che si è svolta a Teheran nel 2006
Il gruppo google italiano pro-palestinese “Sempre contro la guerra” dimostra come la solidarietà alla causa palestinese spesso poggi su razzismo, motivi antisemiti e teorie cospirazioniste. Tra i più attivi membri del gruppo vi è Paola Manduca, genetista dell’Università di Genova, e attivista pro-palestinese. La Manduca è tra i promotori della lettera aperta per “Gaza”, pubblicata sulla rivista medica “Lancet”, piena di false accuse contro Israele, e anche membro fondatore dell’organizzazione “New Weapons Committee”, che col ricorso a teorie cospirazioniste spiega, per esempio, che Israele sta sperimentando delle nuove armi apparentemente mai viste, con l’uso di alcuni metalli, che causerebbero un aumento dei difetti congeniti nei bambini di Gaza.
In quanto esperta di medicina, la Manduca è stata anche testimone nella sessione 2013 del Tribunale sui Crimini di Guerra di Kuala Lumpur – un tribunale fantoccio istituito per delegittimare Israele – in cui ha affermato che le armi israeliane hanno gravi conseguenze sulla salute riproduttiva e sui bambini di Gaza.
Lo sfruttamento della medicina nella militanza pro-palestinese non è l’unico elemento dell’attivismo anti-israeliano della Manduca. Anche l'ex leader del Ku Klux Klan, David Duke, entra in scena. Il 14 agosto 2014, Paola Manduca inoltra una mail dell’attivista pro-palestinese Swee Ang Chai, che esorta a guardare un video del suprematista bianco David Duke – con l’avvertenza “riguarda tutti noi!”. Nel video, Duke descrive come “la matrice sionista” controlli le banche, i media e la politica, denunciando che i sionisti “hanno invaso Walt Disney esattamente come hanno preso possesso della Palestina”. David Duke è l’ex-leader del movimento razzista americano Ku Klux Klan, noto per i suoi attivisti con i cappucci bianchi che linciavano, crocifiggevano e bruciavano i neri americani. È stato espulso dall’Italia nel dicembre 2013, in quanto soggetto pericoloso per le opinioni razziste e antisemite – residente a Belluno, Duke avrebbe tentato di ricostituire una rete neo-nazista pan-europea.
Il gruppo “Sempre contro la guerra” è pieno di altri articoli dal contenuto razzista e antisemita. Il 9 settembre 2014, la Manduca diffonde un articolo di Paul Larudee, che descrive Israele come un “parassita” che succhia le energie agli Stati Uniti, controllandone le istituzioni attraverso le comunità ebraiche. L’immagine che Lauredee descrive è molto simile alla propaganda nazista, che dipingeva gli ebrei come come un polipo avvinghiato ai centri del potere europeo sfruttandone le risorse per i propri fini.
Il 1 maggio 2014, la Manduca scrive una mail, il titolo reca la frase “il Generale al-Sisi è ebreo”, in cui descrive l’ebraismo come “un gruppo religioso che cerca il sangue (blood determined), con una base etnica e razzista e imperialista e genocida nel contesto della Palestina”. Nel suo lavoro accademico, la Manduca ha pubblicato il 5 dicembre 2013 un articolo sulla rivista medica “Lancet”, in cui sostiene che le armi israeliane causano un aumento dei difetti alla nascita nei palestinesi; l’articolo è stato finanziato da “Interpal Gaza”, un’organizzazione nella lista nera dei gruppi terroristici degli Stati Uniti. L’istituto di ricerca israeliano NGO Monitor ha esposto in una ricerca il passato anti-israeliano del “Lancet” e i legami dei firmatari della lettera aperta per Gaza con i post razzisti. In seguito alla ricerca, il direttore della rivista Richard Horton ha espresso rammarico per la lettera aperta e ha fatto visita a Israele nel tentativo di riabilitare la reputazione della rivista, ma senza mai ritirare la lettera o dimettersi. Per questi atti, lo stesso David Duke ha accusato Horton di aver ceduto alle pressioni del potere sionista, lodando invece la diffusione del suo video. Intervistate dal giornale inglese “Telegraph” il 22 settembre 2014, la Manduca e Swee Ang Chai si sono giustificate sostenendo di aver esercitato la libertà di opinione, e di non sapere che David Duke era legato al movimento suprematista bianco. Secondo loro, la gravità del contenuto del video rendeva necessaria la sua diffusione. La dubbia moralità di questo attivismo si scontra con gli obiettivi e la missione della professione medica, della ricerca e dell’insegnamento. Ciò che più allarma, però, non è tanto il fatto che la guerra politica contro Israele, mascherata da lotta per i diritti umani, abbia pervaso ormai ogni campo, compresa la medicina, ma il fatto che che gli attivisti della causa palestinese attingano dall’archivio antisemita, diffondano messaggi di noti leader razzisti per promuovere la loro causa.
È lecito chiedersi se questi attivisti, più che avere a cuore i diritti umani, non abbiano invece il preciso scopo di demonizzare e delegittimare Israele e anche gli ebrei.

Giovanni Quer