Human Rights Watch: i tunnel di Hamas sono parzialmente legali
Commento di Giovanni Quer


Kenneth Roth

I tunnel del terrore a Gaza
Kenneth Roth, direttore di Human Rights Watch si è espresso ieri su Twitter con una bizzarra analisi giuridica: l'uso dei tunnel per rapire civili è una violazione del diritto internazionale; l'uso dei tunnel per rapire militari non lo è.
L'analisi giuridica di Roth non tiene conto del divieto assoluto di rapimenti e riscatti secondo le convenzioni di Ginevra, che pure pare dimenticato quando si spinge Israele a parlare con Hamas. La condotta dei terroristi è secondo la più grande organizzazione internazionale dei diritti umani, è legittima.
L'ideologia anti israeliana arriva a considerare i tunnel di Hamas come delle trincee, pur sapendo che la loro costruzione è di per sé una violazione del diritto internazionale e il loro uso è finalizzato allo stragismo.
La parzialità di Human Rights Watch e vergognosa. Dal 2014 ha emesso una serie di dichiarazioni di condanna a Israele e una parziale condanna a Hamas "quando i missili sono diretti ad aree civili". Nessuna condanna alle esecuzioni dei civili che hanno sommessamente manifestato contro Hamas a Gaza. Dal 2007, Human Rights Watch si è espresso solo nel 2009 contro le esecuzioni forzate, la limitazione della libertà d'espressione e la repressione degli oppositori a Gaza. Mai richiesta una condanna all'ONU; mai espresso nemmeno un dubbio sull'incitamento all'odio; mai una parola sui bambini soldato.
Da una settimana la stampa israeliana pubblica reportage di case minate in cui Hamas ha costretto famiglie con bambini perché servissero da martiri per poi accusare Israele. Human Rights Watch ha un'opinione giuridica a riguardo?
Si è sempre pensato che il mondo dei diritti umani fosse parziale contro Israele. Sembra invece che sia attivamente impegnato nella difesa di Hamas e del terrorismo. Navy Pillay, presidente del Consiglio dei Diritti Umani, ha espresso preoccupazione per la presunta campagna di incitamento all'odio contro gli arabi in Israele.
Se non ci fosse una guerra di dovrebbe ridere.

Giovanni Matteo Quer