Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Nel settembre di due anni fa Arafat fece saltare il tavolo delle trattative a Camp David per dare il via a quella tragica invenzione arabo-islamica seguita e giustificata con criminale complicita' da molti intellettuali occidentali: il terrorismo suicida, gli uomini bomba.
Dall'inizio della campagna palestinese per indebolire Israele e costringerlo a maggiori concessioni abbiamo avuto in Israele 170 terroristi suicidi, 823 morti , piu' di 6000 feriti e menomati, per lo piu' bambini e giovanissimi.
Prima di sapere a quale mattanza saremmo andati incontro, nel settembre del 2000 scrivevo queste parole:
"Sarebbe bello...
Sarebbe bello poter dire che Israele finalmente vive in pace, che il popolo ebraico ha finalmente smesso di soffrire e di morire per poter esistere.
Sarebbe bello poter pensare che i nostri figli non dovranno piu' pensare al servizio militare come a una possibilita tragica di morire a vent'anni e che non dovranno piu' andare sotto le armi col terrore di dover sparare su altri ragazzi come loro per salvarsi la vita.
Sarebbe bello pensare che potremo salire su un autobus senza la paura di saltare per aria.
Sarebbe bello pensare che i nostri bambini potranno andare a scuola senza il pericolo di restare senza gambe a causa di un attentato terroristico.
Sarebbe bello pensare che Israele finalmente possa essere accettato nel consesso delle nazioni a pieno titolo e in modo del tutto normale, senza piu' sentire la terribile concessione "Israele ha il diritto di esistere".
Sarebbe bello pensare tutto questo.
Purtroppo non e' cosi'. Israele e' ancora in guerra.
Sono passati 52 anni e i nostri ragazzi continuano a morire, gli autobus continuano a saltare, i bambini senza gambe per un attentato terroristico non commuovono un granche' l'opinione pubblica occidentale .
E Israele deve ancora sentire pronunciare la crudele frase " Israele ha il diritto di esistere".
Non lo si dice di nessuna nazione del mondo perche' e' logico che ogni nazione di questo mondo abbia il diritto di esistere.
Pare non sia altrettanto logico per Israele.
Per questo la tragedia continua."
Le mie parole sono annegate nel sangue dei tanti bambini uccisi e la mia speranza e' stata sommersa da altri tipi di speranze e dall' odio degli uomini bomba:
Speranza di scacciare gli ebrei da Israele.
Speranza di ricevere dei soldi per le loro famiglie.
Speranza del Paradiso.
Nessun popolo ha mai cercato l'indipendenza, rifiutata in tempo di pace, con simile crudelta' e nessun popolo privato di anima e di cultura puo' sopravvivere.
Arafat ha ucciso molti ebrei ma ha distrutto il popolo palestinese.