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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Ugo Volli
Cartoline
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Bezons, Europa 13/03/2013

Bezons, Europa
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

che ne direste se una cittadina come Frascati o Gallarate dedicasse una via a Lee Harvey Oswald? Non capite la domanda? Oswald, almeno secondo le versioni ufficialmente accreditate, fu l'assassino di John Kennedy (http://it.wikipedia.org/wiki/Lee_Harvey_Oswald). Per quelli che odiano l'America è forse una buona occasione per onorarlo. O forse preferite che Otranto o Tarvisio diano la cittadinanza onoraria a Sirhan Bishara Sirhan che da quel che so è ancora vivo, e ha anche il vantaggio di essere di origini giordane, cioè "palestinesi"? Probabilmente non lo conoscete: è l'assassino del fratello di JFK, Robert Kennedy (omicidio fra l'altro dichiaratamente legato alle vicende del Medio Oriente: http://it.wikipedia.org/wiki/Sirhan_B._Sirhan). O magari vi piacerebbe un monumento a Scandicci per Christer Pettersson , sospetto assassino del primo ministro svedese Olof Palme (http://it.wikipedia.org/wiki/Olof_Palme)? O che il Brasile, dopo aver concesso l'asilo politico al rapinatore terrorista Cesare Battisti desse la sua cittadinanza a Mario Moretti, l'assassino di Aldo Moro (http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Moretti)?

Ecco, credo che in tutti questi casi un'ondata di sdegno esploderebbe: l'esaltazione del terrorismo è sempre oscena ed è particolarmente intollerabile nei casi pubblici. Che un'ente pubblico, una città o uno stato onorino un terrorista significa "ammazzare quella persona, far saltare quella bomba, sparare quel colpo di pistola è stato giusto, così giusto da fare eccezione alle regole giuridiche e politiche della convivenza umana che dappertutto e sempre proibiscono l'omicidio".

Come avete letto ieri su Informazione Corretta o sull'originale nel Foglio, per l'ottima penna di   Giulio Meotti (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=48412), è quel che è accaduto nella cittadina francese di Bezons, che ha concesso la cittadinanza onoraria a Majdi al Rimaw , terrorista palestinese reo confesso di avere ammazzato dodici anni fa il ministro del turismo israeliano Rehavam Zeevi, e attualmente detenuto in un carcere israeliano (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/french-town-fetes-palestinian-planner-of-israeli-minister-s-assassination.premium-1.508513). Non si tratta di un semplice atto politico. Dietro gli onori a un assassino del genere, c'è un odio infinito. Quel che questo atto dice è "uccidere gli israeliani (o diciamolo alla maniera dei palestinesi: uccidere gli ebrei) non è reato, anzi è un atto onorevole e degno di lode ufficiale. La morale di Eichmann, di Goering e di Hitler, portata al livello di un paesone della Banilieu parigina, noto peraltro per essere stato il luogo di lavoro di quell'altro simpatico scrittore di nome Louis-Ferdinande Céline, autore di alcuni romanzi che ne raccontano la fuga insieme alle truppe tedesche inseguite dagli alleati e soprattutto di alcuni brillanti pamphlet antisemiti, il cui più famoso si intitola, in maniera programmatica "Bagattelle per un massacro". Di ebrei, naturalmente.

Il teatro di questa nobile impresa è la Francia, che non ha reagito finora. Gli intellettuali facili a firmare appelli sono stati zitti, i partiti anche, il governo non ha sciolto il consiglio comunale di Béziers, insomma, nulla. Quella stessa Francia dove nei giorni scorsi è stato trasmesso in televisione un film che sostanzialmente giustifica la strage di Tolosa (strage di ebrei, naturalmente) con una descrizione positiva dell'assassinio e della sua famiglia che gli è stata complice. La Francia da cui gli ebrei silenziosamente se ne vanno, se possono, a New York, come racconta Molinari in un bell'articolo (http://www.lastampa.it/2013/02/05/esteri/manhattan-terra-promessa-degli-ebrei-in-fuga-da-parigi-x3BokxVo3G22K5TtQclr9K/pagina.html), o in Israele.

Voi dite: è la Francia. Purtroppo no, non è la Francia, è l'Europa. In Norvegia è appena emerso che i fondi governativi di assistenza all'Autorità Palestinese servono a finanziare il terrorismo e che il governo ne è pienamente consapevole (http://www.palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=8630). Cioè lo stato norvegese non dà la cittadinanza onoraria a tipi come Majdi al Rimaw dopo che sono stati condannati, ma paga i loro stipendi prima. E naturalmente tutto ciò passa per normale ed etico. Salvo che, come ha mostrato Manfred Gerstenfeld (http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/13004#.UUAh5ByQXbN), trucchi i criteri per mostrare che per carità, qualche atto antisemita nelle città norvegesi si commette, ma non più degli altri stati europei. E come la Francia e la Norvegia c'è il Belgio, l'Olanda, l'Ungheria. E noi abbiamo come deus ex machina politico un bel tipo che ha coperto di insulti Rita Levi Montalcini, sul cui blog Gad Lerner è bersaglio di insulti più razziali che politici, che si faceva consigliare in politica internazionale da suo suocero iraniano appena scomparso, naturalmente contro Israele e l'America. Un deus ex machina corteggiatissimo dai soloni altamente morali della sinistra. E' l'Europa, meglio, è Eurabia che nonostante le prove che portano a Hezbollah come autore dell'attentato a Burgas (Bulgaria, membro dell'UE) in cui morì una mezza dozzina di ebrei (pardon, israeliani dunque colonialisti) e quelle che mostrano come si stava preparando un attentato analogo a Cipro (membro dell'UE anch'esso), rifiuta ostinatamente qualunque sollecitazione a inserire l'organizzazione sciita nella lista dei terroristi, il che le renderebbe almeno un po' più difficile lavorare (raccogliere soldi armi e personale, compiere nuovi attentati) nel territorio europeo. Bezons non è il simbolo della Francia ma della nostra buona Europa. Pensiamoci.

Ugo Volli


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