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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Tempi Rassegna Stampa
13.11.2008 Ha di mira Israele il nuovo antisemitismo
l'analisi di Giorgio Israel

Testata: Tempi
Data: 13 novembre 2008
Pagina: 1
Autore: Giorgio Israel
Titolo: «Save the date: Ginevra, aprile 2009. Ecco da dove ripartirà l'onda antisemita»
Da TEMPI del 13 novembre 2008:

Uno tsunami di vignette contro i candidati alla presidenza degli USA si abbatte da mesi sulla stampa araba e in esso domina la componente antisemita. Presentiamo due vignette ai lettori di Tempi. Una è stata pubblicata sull’autorevole settimanale egiziano Al-Ahram Weekly nella seconda settimana di agosto e raffigura il futuro presidente degli Stati Uniti Obama con una testa deforme su cui figura il simbolo di amore per la stella di David. L’altra è stata pubblicata l’11 ottobre sul giornale saudita Al-Watan e raffigura il classico ebreo delle caricature antisemite che manovra come pupazzi i due candidati. Il messaggio è chiaro: chiunque sia eletto è una marionetta dei “giudei”. A ciò va aggiunto un disprezzo assai poco “politicamente corretto”: in una caricatura pubblicata prima che Obama prevalesse su Hillary Clinton un religioso musulmano osservava le foto dei candidati sotto la scritta “un nero e una donna in corsa per la Casa Bianca” e commentava: «Un altro segno del collasso della civiltà occidentale». Può essere istruttivo dare un’occhiata alla raccolta delle vignette sul sito http://www.memri.org/ per rendersi conto di come gran parte del mondo arabo e islamico guardi all’Occidente e della feroce ostilità contro Israele intrisa di un pesante antisemitismo che fa ricorso ai soliti stereotipi degli ebrei dominatori del mondo, agenti di ogni congiura e burattinai degli USA.

 

Secondo il Presidente della Commissione affari esteri del parlamento egiziano la crisi finanziaria fa parte di un “complotto mondiale” volto a impossessarsi delle ricchezze arabe e che, manco a dirlo, è stato organizzato dagli ebrei americani. È una tesi ripresa da giornali libanesi e che la dott. Umayma Ahmad al-Jalahma, dell’università del Re Feysal dell’Arabia Saudita ha riproposto sul giornale Al-Watan, sostenendo che dietro la crisi c’è… la famiglia Rothschild. La docente ha ripercorso la storia dei complotti di questa famiglia, dalla sconfitta di Napoleone a Waterloo – i Rothschild avrebbero finanziato entrambi i contendenti, ma gli inglesi un po’ di più – ad oggi. In realtà, oltre a Waterloo e alla crisi attuale non fornisce altri esempi. Ma tant’è, non c’è bisogno di sargomenti per convincere che lo scopo degli ebrei era ed è sempre il solito: controllare il mondo.

 

Nel frattempo, il solito Tariq Ramadan getta la maschera chiamando apertamente alla lotta contro Israele: «Non è questione d’inginocchiarsi per confortare il mendicante dai suoi bisogni e dalle sue lacrime, ma di alzarsi e affrontare politicamente l’oppressore, le sue bugie e le sue armi».

 

Ancora è viva la memoria della tragica conferenza ONU sul razzismo che si tenne a Durban pochi giorni prima dell’attacco alle Torri Gemelle e che fu un’orrida sagra di razzismo antiebraico. Nell’aprile del 2009 si terrà a Ginevra una nuova conferenza sul razzismo, già denominata Durban 2. Essa promette di essere una replica del disastroso evento di otto anni fa, soprattutto perché tra i suoi principali organizzatori vi sono paesi come l’Iran, la Libia e Cuba. La bozza del documento preparatorio mostra con evidenza quel che si prepara: l’unico paese menzionato come colpevole di razzismo è Israele. Se i paesi democratici e le loro opinioni pubbliche non riusciranno a farsi sentire andremo incontro all’accendersi di un nuovo pericolosissimo focolaio di antisemitismo.

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