venerdi 01 novembre 2024
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La collina della primavera 28/12/2012 -

Gianluigi Freda
La collina della primavera
L’architettura moderna di Tel Aviv
Franco Angeli

Tel Aviv è la città con la più alta concentrazione di architettura ispirate dalla poetica del Movimento Moderno meritando così nel 2003 la nomina da parte dell’Unesco a Sito Patrimonio dell’Umanità. A differenza di altre città moderniste, Tel Aviv accoglie nelle sue case bianche altri significati che gli Ebrei portarono con sé agli inizi del XX secolo quando giunsero in Erez Israel dall’Europa. Uno spostamento fisico e spirituale nella ricerca di un’identità nuova che si insinuò nell’architettura, la cui importanza storica e culturale non ha ricevuto però nel nostro paese l’attenzione che avrebbe meritato.
Con questo libro l’autore, architetto e ricercatore nel campo della progettazione architettonica, propone un'approfondita analisi critica ed un'accurata documentazione fotografica ed iconografica in grado di raccontare l'intensa produzione degli architetti ebrei che, tornati in Israele dopo aver studiato alla Bauhaus e aver lavorato con Mendelsohn, Le Corbusier, promossero lo spirito modernista adattandolo a condizioni culturali e geografiche uniche, costruendo una "città bianca" che non somiglia a nessun'altra e che inconsapevolmente è diventata quasi il simbolo della modernità del popolo ebreo. Tel Aviv è il bianco nella luce accecante del Medio Oriente, la nuova geografia dell'architettura moderna, l'antica Patria ricostruita di cemento sulla sabbia.

Aggressore e vittima 01/02/2010 -

Saul Friedländer
Aggressore e vittima
Per una storia integrata dell’Olocausto
Laterza

Importante storico della Shoah, cui si devono importanti saggi sulla materia, Friedlander nato a Praga nel 1932 vive fra Stati Uniti e Israele e due anni fa ha ricevuto il premio Pulitzer.
In quest’ultimo saggio illustra la sua teoria: la Shoah non fu una drammatica, smisurata eccezione della storia, ma va considerata nel contesto globale che la generò. Per questo, secondo lo storico “già da molto tempo si scrivono soltanto storie parziali dell’Olocausto”.

Hannah Arendt 27/09/2010 -

Friedrich G. Friedmann
Hannah Arendt
Giuntina


Ebreo nato in Germania, docente di Storia prima negli Stati Uniti e poi a Monaco dal 1960, Friedmann ci offre in questo saggio il ritratto di una personalità il cui fascino risiede proprio nelle più profonde contraddizioni umane, esaminandone la vita e il suo confrontarsi con l’ebreo come paria, con le origini e gli elementi del totalitarismo, con il Romanticismo tedesco e le sue conseguenze e infine con lo sviluppo di una diversa relazione fra ebrei e tedeschi.

Israel’s Security and its Arab citizens 14/12/2011 -

Hillel Frisch
Israel’s Security and its Arab citizens
Cambridge University Press

Although a rich literature combining international relations and domestic political developments has recently emerged, most works specializing in state-minority relations, citizenship and human rights have not integrated insights from the field of international relations and security affairs into their analysis. This absence is nowhere more visible than in the study of relations between the Israeli state and its Arab/Palestinian minority. This book aims to bring (back) international relations and international security perspectives into the analysis of relations between the Israeli state and its Arab minority. Drawing on international relations theory, it argues that the relationship between the Israeli state and the predominant community, as in many other cases characterized by ethno-national cleavage, was heavily influenced by the state's broader regional geo-strategic security situation. State policies toward Israel's Arab citizens moderated in the rare times of relative geo-strategic security and hardened when Israel's regional position became more precarious.

Una pace senza pace 01/10/2009 -

David Fromkin
Una pace senza pace.
La caduta dell’Impero ottomano e la nascita del Medio Oriente moderno
Rizzoli

 Alla ricerca dei motivi della perenne instabilità di quell’ area del mondo David Fromkin, già autore di diversi libri su temi di storia e politica internazionale, illustra con grande chiarezza come la più remota origine del conflitto vada ricercata nelle decisioni prese da europei e americani al tavolo della pace nel secondo decennio del Novecento, dopo la caduta dell'impero ottomano. Una serie di provvedimenti attraverso i quali venne creato un sistema di stati artificiale che ha reso il Medio Oriente una regione di Paesi "incapaci di diventare nazioni". Ricostruzione storica appassionante, "Una pace senza pace" permette di comprendere le ragioni profonde di un conflitto inquietante tuttora in corso.

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