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A gonfie vele. Lettere 1928-1946 05/12/2012 -

Isaiah Berlin
A gonfie vele. Lettere 1928-1946
Adelphi


Questa antologia offre una lettura complementare alla bella biografia scritta nel 1998 da Michael Ignatieff svelando il lato in ombra della personalità di Berlin, la cui natura è sì cosmopolita, ma anche anglicizzata. Dalle lettere scritte a parenti e amici sin da quando era nemmeno ventenne trova conferma il ritratto di un Berlin brillante, dai modi affabili e dotato di humour.
Davanti al lettore scorrono, come diapositive fulminanti, immagini, paesaggi, ricordi, di un uomo in frenetico transito tra le due sponde dell’Atlantico, e poi a Salisburgo, Venezia, Parigi, Innsbruck, Marienbad – ma con un occhio sempre rivolto alla Russia di Herzen e di Turgenev, anche se ormai pietrificata in quella gabbia totalitaria che ne ha reciso le radici. Ogni luogo, ogni giorno, di questo diario sofisticato e brillante, è segnato indelebilmente da un volto, da un nome, da un giudizio, ora tenero ora tagliente, che mette in scena non solo i protagonisti del tempo – da Roosevelt a Churchill, cui va l’incondizionata ammirazione di Berlin – ma anche scrittori e filosofi, musicisti e artisti, fino a figure anonime di amici e conoscenti. Il tutto in un quadro in cui si stagliano, come assi portanti, le grandi questioni storiche del montare, e poi dell’esplodere, della follia nazista, della sempre più netta vicinanza dell’America all’Inghilterra, fino alla sua entrata in guerra, e poi della trasmigrazione degli ebrei europei in Palestina, con il conseguente scontro con gli arabi.

Nati con la libertà 15/11/2012 -

Alberto Cavaglion
Nati con la libertà
L’Ancora del mediterraneo


“Nato con la libertà” è l’anagramma di Alberto Cantoni, il primo personaggio di questo piccolo dizionario biografico degli ebrei nell’Italia unita, un repertorio ricco di proposte, di casi e di polemiche (dai “riti di sangue” all’abuso dei protocolli dei Sette Savi di Sion). Gli ebrei italiani sono nati due volte con la libertà. Nel Risorgimento prima, con il 25 aprile 1945 poi. Un denominatore comune lega i nati liberi nell’Ottocento ai secondi nati liberi nel Novecento: impedire che la libertà acquisita diventi vana. Nascere con la libertà è relativamente facile, ben più difficile è conservare le ragioni che rendono possibile il consolidarsi di questo valore.

Domande alla Torah 05/11/2012 -

Ugo Volli
Domande alla Torah.
Semiotica e filosofia della Bibbia ebraica
L’Epos

La Torah è la Bibbia ebraica il cui nucleo centrale è il Pentateuco: certamente il testo più influente e significativo dell'intera cultura occidentale, studiato moltissimo dal punto di vista teologico, storico e filologico. Questo saggio propone una lettura semiotica e filosofica che punta a mettere in luce le strutture di senso e il modo in cui esso stesso comprende, anche implicitamente, il proprio funzionamento comunicativo. Ci si chiede, per esempio, che cosa per la Torah è un nome, un libro, la memoria, che struttura ha il suo immaginario delle origini... Un modo innovativo per rivolgersi al libro per antonomasia, ascoltando con attenzione, rispetto e senso critico le sue risposte e quelle della tradizione ebraica. È un modo per mostrare la vitalità del metodo semiotico, applicandolo alla più sacra delle scritture.

Heidegger, l’introduzione del nazismo nella filosofia 25/10/2012 -

Emmanuel Faye
Heidegger, l’introduzione del nazismo nella filosofia
L’Asino d’Oro


I rapporti di Heidegger con il nazionalsocialismo non sono riconducibili al temporaneo disorientamento di un uomo la cui opera filosofica continuerebbe a meritare ammirazione e rispetto -come molti ancora sostengono. Emmanuel Faye, professore di filosofia moderna e contemporanea a Rouen, senza mai separare riflessione filosofica e indagine storica, propone una lettura degli scritti di Heidegger che rivela quanto egli si sia impegnato per introdurre i fondamenti del nazismo nella filosofia e nell'insegnamento. Nel suo seminario hitleriano dell'inverno 1933-34, Heidegger identifica il popolo con la comunità di razza e sostiene che sia necessaria per il III Reich una nuova nobiltà, esaltando l'"eros" del popolo per il Führer. Successivamente, dopo il 1935, il suo nazismo invece di affievolirsi si radicalizza: nel 1941 definisce la selezione razziale come "metafisicamente necessaria"; infine, dopo la disfatta del nazismo, le sue prese di posizione sul nazionalsocialismo e i campi di sterminio andranno a nutrire i discorsi dei movimenti revisionisti e negazionisti. Con questa opera, già pubblicata in molti paesi e finalmente anche in Italia, Faye rende evidente il fatto che Heidegger, partecipando all'elaborazione della dottrina hitleriana e ponendosi egli stesso come "guida spirituale" del nazismo, invece che arricchire la filosofia ha distrutto, attraverso essa, ogni forma di pensiero e di umanità.

La belva in gabbia 15/10/2012 -

Sergio Minerbi
La belva in gabbia
Lindau


"La belva in gabbia" era l’espressione in codice usata dal Mossad, uno dei servizi segreti israeliani, per informare il primo ministro israeliano, David Ben-Gurion, che Adolf Eichmann era stato catturato. Era il 1960. Portato in Israele, un anno dopo cominciò il processo.

Sergio Minerbi seguì il processo ad Adolf Eichmann in tutte le sue fasi, in qualità di corrispondente della Rai, e ne pubblicò successivamente un resoconto dettagliato e drammatico in un volume uscito nel 1962 e divenuto un classico. Viene oggi riproposto in una nuova edizione completamente rivista dall'autore e arricchita dalla prefazione, inedita in Italia, di Gabriel Bach, ex procuratore di Stato in Israele ed ex giudice della Corte Suprema israeliana, finora pubblicata solo sull'edizione americana. Il volume è inoltre impreziosito da un ricco inserto fotografico, storicamente interessante, con immagini concesse in particolare dallo Yad Vashem, il Museo dell'Olocausto.
Una prosa lucida e concisa e una sapiente alternanza di accurate ricostruzioni storiche e di racconti dalla forte presa emotiva fanno di questo libro un tassello fondamentale per comprendere l’immane tragedia della Shoah.

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