venerdi 17 maggio 2024
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Le sfide di Israele 24/06/2010 -

David Meghnagi
Le sfide di Israele
Marsilio

Membro della Società psicoanalitica italiana e docente di Pensiero ebraico al Master internazionale di didattica della Shoah, Meghnagi analizza il conflitto mediorientale attraverso le metafore, i luoghi comuni e le demonizzazioni che caratterizzano il modo di riferirsi allo Stato di Israele. Si delinea una lettura nuova e profonda di una società, quella israeliana, che ha sperimentato in profondità e con anticipo molti dei problemi che ci assillano e ha molto da insegnare sulla ricerca di soluzioni a due delle più difficili sfide del mondo contemporaneo: il ritorno del sacro e della religione nel cuore della vita politica e la difficile collaborazione fra tradizione e modernità.


 

Sinai, 5 giugno 1967. Il conflitto arabo israeliano 27/05/2010 -

Helmut Mejcher
Sinai, 5 giugno 1967. Il conflitto arabo israeliano
Il Mulino

Il 5 giugno 1967 Israele sferrò un attacco militare preventivo contro Egitto, Siria e Giordania, dando inizio a una guerra lampo (la guerra dei sei giorni) che portò ad occupare il territorio egiziano fino al canale di Suez, la Cisgiordania e le alture del Golan. Partendo da quelle drammatiche giornate, il libro ripercorre la complessa storia del conflitto arabo-israeliano. Viene analizzato il ruolo svolto dal panarabismo egiziano di Nasser, dai movimenti nazionalisti nei diversi paesi arabi, infine dalla questione palestinese, che aveva cominciato a configurarsi già al tempo della prima guerra mondiale per poi precipitare con la fondazione di Israele nel 1948.

Gli Scomparsi 24/09/2009 -

Daniel Mendelsohn
Gli scomparsi
Neri Pozza

 "Gli scomparsi" è l’emozionante racconto di un viaggio, cinque anni intorno al mondo durante i quali Daniel Mendelsohn, critico letterario e studioso di greco, recupera dall'oblio la memoria del prozio materno Shmiel Jaeger, annientato con la moglie e le quattro figlie durante l'occupazione nazista del paesino polacco di Bolechow, ora in terra ucraina. Alla ricerca dei testimoni del destino dei suoi parenti l’autore, insieme al fratello Matt, attraverserà quattro continenti e in maniera non dissimile da Lanzmann interrogherà i sopravvissuti con grande partecipazione emotiva, confrontandosi con le abissali discrepanze tra la verità e la finzione, tra il ricordo e i fatti, tra il racconto e la realtà. Un libro impedibile, di forte impatto emotivo.

'Giudaica perfidia'. Uno stereotipo antisemita fra liturgia e storia 06/06/2014 -
Daniele Menozzi
"Giudaica perfidia". Uno stereotipo antisemita fra liturgia e storia
Il Mulino


«Preghiamo anche per i perfidi giudei», così recita nel venerdì santo il Missale romanum di Pio V, pubblicato nel 1570, sintetizzando l’immagine degli ebrei nella liturgia latina. Stanno qui le radici di uno stereotipo antisemita che le traduzioni in volgare dei testi liturgici introiettano nella mentalità cattolica. Ma dal tardo Settecento la cultura cattolica comincia a interrogarsi su questo «insegnamento del disprezzo» trasmesso dal culto pubblico e ufficiale della chiesa. Gli eventi culminati nella Shoah avviano poi un decisivo confronto con la storia, portando a un riesame del rapporto con gli ebrei. Lo testimoniano tormentati rifacimenti della preghiera del venerdì santo da Giovanni XXIII fino ai nostri giorni.

Daniele Menozzi insegna Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Con il Mulino ha pubblicato: «Chiesa, pace e guerra nel Novecento. Verso una delegittimazione religiosa dei conflitti» (2008) e «Chiesa e diritti umani. Legge naturale e modernità politica dalla Rivoluzione francese ai nostri giorni» (2012).
Non smetteremo di danzare 28/09/2009 -

Giulio Meotti
Non smetteremo di danzare
LINDAU

«Giulio Meotti ci ha dato una commovente opera di cordoglio in memoria delle innumerevoli vittime della nuova ondata di antisemitismo. Lasciateci sperare che questo libro risvegli gli europei sui loro doveri verso gli ebrei, la cui veglia lungo i secoli è stata un esempio per tutti noi.»Roger Scruton Non smetteremo di danzare, un libro scritto per raccontare i martiri di Israele, per non dimenticare i loro nomi. Sono storie che parlano di coraggio, di disperazione ma anche della voglia di continuare a vivere. Nei quattro anni occorsi per scrivere questo libro hai incontrato e parlato con moltissime persone. Quali sono i loro sentimenti di fronte a queste tragedie: rassegnazione, rabbia, ostilità, voglia di vendetta?
a.p.

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