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Newsletter di Giulio Meotti Rassegna Stampa
29.09.2024 Nasrallah, condoglianze dei compagni italiani
Commento di Giulio Meotti

Testata:Newsletter di Giulio Meotti
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Condoglianze compagni italiani per la perdita del caro Nasrallah»

Riprendiamo il commento di Giulio Meotti dalla sua newsletter dal titolo: "Condoglianze compagni italiani per la perdita del caro Nasrallah".


Giulio Meotti

Massimo D'Alema nel 2006 a Beirut, a braccetto col ministro Hezbollah. In Italia il gruppo terroristi sciita godeva di molte simpatie, anche nei vertici della galassia ex comunista. Quanti saranno in lutto per la morte di Nasrallah!

Vecchia storia, “Sinistra e Jihad”, come la chiamava un articolo del 2006 del quotidiano spagnolo El Pais.

Qualche giorno fa Douglas Murray ha detto che Hezbollah non potrebbe farcela senza gli “utili idioti” in Occidente.

Visto che Federica Mogherini, da ministro degli Esteri della UE, andava a farsi i selfie con il chador al Parlamento iraniano, perché le bandiere del “partito di Dio” libanese (un drappo giallo con un kalashnikov e un versetto del Corano) non dovrebbero sventolare nei campus americani, dalla Columbia all’Hunter College di New York, fino alle marce per Gaza nelle città europee da Londra a Berlino? Naim Qassem, secondo in comando di Hezbollah, ha incoraggiato le proteste studentesche in Occidente, come il suo padrino, l’ayatollah iraniano Khamenei.

Noam Chomsky, il famoso linguista padrino dell’antagonismo occidentale che è riuscito a schierarsi perfino con la Cambogia di Pol Pot, ha visitato il quartier generale di Hezbollah e incontrato il suo leader Hassan Nasrallah, ora tra le braccia di 72 vergini. “Penso che Nasrallah abbia un argomento ragionato e convincente sul fatto che dovrebbero essere nelle mani di Hezbollah (le armi) come deterrente a potenziali aggressioni” ha detto Chomsky.

“Hamas e Hezbollah sono movimenti progressisti parte della sinistra globale”, ha detto Judith Butler, la filosofa del gender di Berkeley, in un video che ha fatto scandalo. Nessuno deve aver detto a Butler, che è lesbica, che Hezbollah a quelle come lei vorrebbe impiccarli in piazza.

“La figura più straordinaria è l'americana Butler, sacerdotessa wokista, che vede il 7 ottobre come resistenza. Ma meglio per lei dirlo a Parigi e non a Gaza, dove sarebbe sventrata in quanto ebrea e fucilata in quanto lesbica”. Definitivo questa settimana Gilles Kepel sugli utili idioti occidentali dei terroristi islamici. “C’è la fusione tra islamismo e sinistra, dove vediamo marxisti-leninisti, atei, ebrei e omosessuali applaudire un movimento, Hamas, che è islamista, antisemita e omofobo. La sinistra passa alla logica del sostegno agli islamici, visti come leader della lotta contro il capitalismo. E il fattore nuovo, nei paesi europei, è l’irruzione nel campo politico istituzionale di un’ampia popolazione musulmana di origine immigrata. La metamorfosi demografica in atto nelle nostre società è percepita, da un lato, come una ‘grande sostituzione’ da parte dell’estrema destra e come una risorsa clientelare da parte dell’estrema sinistra”.

George Galloway, leader della sinistra radicale indipendente inglese, ha lavorato per Al Mayadeen, il canale libanese di Hezbollah (uno dei tanti canali islamisti per cui Galloway ha prestato i suoi servizi). E con Galloway, Jeremy Corbyn, l’ex capo del Labour inglese, che ha definito “amici” Hamas e Hezbollah.

I comunisti stanno con i khomeinisti.

A Cagliari c’è stata la prima edizione del “Meeting Internazionale delle Politiche del Mediterraneo”, organizzato dal Centro Italo Arabo Assadakah. Ospiti d’eccellenza il responsabile Esteri di Hezbollah Ammar Al Mussawi e il  presidente della tv di Hezbollah Al Manar, Abdallah Kassir. A partecipare, giornalisti, deputati del PD, sindacalisti e altri.

Una delegazione accademica italiana è partita dalla Sapienza di Roma per incontrare Hezbollah. La notizia è stata divulgata da Al Manar, l’emittente di Hezbollah, e il commento del conduttore durante il servizio video racconta che la docente che guidava la delegazione italiana - con l’immancabile capo velato -, si è detta “felice di questo incontro con Hezbollah. Quando ritorneremo in Italia, diremo all’Occidente la verità su Hezbollah”. Nell’attesa, “abbiamo parlato di stabilire, il più presto possibile, relazioni eccezionali con le università libanesi, in particolare con l’Al Maaref University”, legata a Hezbollah.

Impossibile dimenticare la famosa passeggiata a Beirut di un ex primo ministro e ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, sottobraccio con il deputato di Hezbollah Hussein Haji Hassan. E mica pentito, D’Alemmah, che ha dialogato molto anche con Tariq Ramadan, dall’Università di Lovanio, in Belgio, dove Ramadan e D’Alema hanno tenuto assieme una conferenza per la Foundation for European Progressive Studies di D’Alema, agli articoli scritti assieme sul quotidiano Le Soir. L’ex premier e il nipote del fondatore dei Fratelli Musulmani si compiacciono che l’Europa “sta diventando una società multietnica, multireligiosa, multiculturale e multilingue”. Celebrano l’“Islam religione europea”.

Da qui a dire che “i Talebani non sono terroristi”, per D’Alema è stato un attimo.

Il presidente del Consiglio Romano Prodi disse invece: “Hamas esiste, è una realtà molto complessa che dobbiamo aiutare ad evolvere perché lavori per la pace”. Caspita, quanta buona volontà progressista.

Senza dimenticare un altro leader comunista, Oliviero Diliberto, che ha difeso Hezbollah come “difensore del popolo libanese” e che è andato persino a incontrare Nasrallah nel suo bunker. Diliberto non era un passante, non solo un capo di partito, ma anche un ministro della Giustizia.

A questa sinistra ora manca soltanto l’elogio degli Houthi yemeniti, che saranno dei resistenti islamici, ma non disdegnano il saluto nazista. E visto che abbiamo la peggior sinistra in Occidente, ne sarebbero capaci (un’altra sinistra, dal francese Manuel Valls al tedesco Joschka Fischer, si ritrova a Roma con l’organizzazione Setteottobre).

E visto che cinque mesi prima del 7 ottobre, in Svezia, si è tenuta una conferenza organizzata da Hamas e c’era anche Stefania Ascari, deputata dei 5Stelle, peccato che Israele non abbia lasciato entrare a Gaza Alessandro di Battista e Luigi di Maio, come chiedevano di fare nel 2016. Oggi avremmo anche le foto-ricordo dei due bolliti grillini con Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar.

El pueblo unido Hezbollah será vencido.


giuliomeotti@hotmail.com

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