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www.fiom.cgil.it Rassegna Stampa
26.02.2006 La fiera dei pregiudizi antisraeliani
in un documento sindacale

Testata:www.fiom.cgil.it
Autore: la redazione
Titolo: «Elezioni palestinesi, analisi del voto»

Venerdì 17 febbraio, dal sito internet della FIOM, organizzazione sindacale dei metalmeccanici che fa capo alla CGIL, troviamo un resoconto sulle elezioni della nuova ANP (autorità nazionale palestinese), intitolato “Elezioni palestinesi. Analisi del voto”. Molti sono stati i documenti con forti pregiudizi antiisraeliani che sono stati pubblicati fino ad oggi; ricordiamo l’analisi di Alessandra Mecozzi, che propone di guardare ad Hamas come “forza sociale con cui confrontarsi” e con la richiesta di non tagliare i fondi per l’ANP oggi guidata dai terroristi; ricordiamo la relazione al congresso del segretario generale Rinaldini che propone di disarmare l’occidente per risolvere il problema della corsa iraniana al nucleare. Ricordiamo inoltre il documento politico approvato all’ultimo congresso che considera Israele come quel paese che con la sua politica “minaccia l’intera situazione internazionale”.
Nel nuovo documento, cambiano le persone che firmano (Roberto Giudici e Piero Maestri ), ma i pregiudizi antiisraeliani, rimangono gli stessi. Per citarne alcuni, Israele è un paese colonialista che tende ad espandersi e nel medio oriente non esiste il terrorismo.
Riportiamo alcune parti del testo con i commenti accanto.


Il giorno prima delle elezioni alcune/i di noi sono a Gaza, nella Striscia “liberata” considerata da molti giornali e televisioni internazionali un buco nero, una zona “pericolosa” per la sicurezza degli stranieri – in particolare dopo il breve rapimento di fine anno di Alessandro Bernardini a Khan Yunis. Ma quel episodio non era in alcun modo il segnale di una crescente diffidenza o addirittura di un’intolleranza verso gli stranieri, e nemmeno il precipitare di Gaza in una dinamica “irachena”, quanto il tentativo di una parte riconoscibile di Fatah – purtroppo armata – di voler rinviare o comunque segnare le elezioni. Un episodio che rimarrà per fortuna isolato.

Una falsità considerare quello un “episodio isolato”. Numerosi sono stati i sequestri nei territori amministrati dall’ANP. Tre giorni prima, erano stati rilasciati tre ostaggi britannici sequestrati a Gaza. La notizia si può prendere dal sito internet del corriere della sera su questo link
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/01_Gennaio/01/gaza.shtml
Inoltre, su questo documento della FIOM, non viene riportato il continuo lancio ingiustificato dei missili Qassam in territorio israeliano.
Non poteva non mancare però il bambino/a palestinese ucciso

E proprio il giorno dopo le elezioni sarà una bambina di nove anni a morire in quella zona: i soldati israeliani le spareranno alla testa perché non si era fermata dopo gli spari in aria motivati dalla busta di plastica “sospetta” che la bambina aveva in mano.

La morte dei bambini palestinesi, è una responsabilità tutta dei gruppi terroristici come Hamas, Al Aqsa e Jihad. Ricordiamo che una buona parte degli attentati kamikaze avvenuti in Israele è stata ad opera di bambini palestinesi, indottrinati ad una cultura dell’odio che i “ pacifisti” non hanno mai contrastato. Cultura che ha portato al suicidio e all’omicidio di civili innocenti. In questo contesto Israele si trova a vivere, con i suoi errori come quelli della bambina sopra detti; ma ricordiamo che l’unico obiettivo d’Israele è quello di frenare gli attentati terroristici e la responsabilità di questa situazione è tutta della ANP.
Segue nel documento la descrizione della campagna elettorale e del giorno delle votazioni. Questo evento è stato descritto come una “festa elettorale”; ricordiamo che questa che la FIOM chiama “festa elettorale”, ha portato Hamas, principale gruppo terroristico, che nega l’esistenza di Israele e pone nel suo programma lo sterminio di tutti gli ebrei, alla vittoria e alla conquista dell’ANP.


La festa comprende anche tanta emozione nelle zone occupate fino a pochi mesi fa dalle colonie ebraiche del blocco del Ghush Khatif circondate dal muro e dall’artiglieria israeliana che ha fatto scempio del territorio intorno e delle case di centinaia di famiglie che oggi sono tornate;

Gli insediamenti di cittadini israeliani per l’ufficio internazionale FIOM, sono “colonie”. Una falsità: ricordiamo infatti che questi insediamenti, giusti o sbagliati che siano, non possono essere considerati “colonie” in quanto non viene sfruttata la gente del posto, come fece l’Europa in Africa nei secoli addietro.

Nell’analisi del voto, troviamo un palese antiamericanismo;


un voto palese contro le politiche vergognosamente filoisraeliane e anti arabe degli Usa e quelle pilatesche dell’Unione Europea che ha pensato di barattare con i miliardi dei finanziamenti il disimpegno e l’ambiguità politica che agli occhi della popolazione è diventata insopportabile.

Secondo Roberto Giudici e Piero Maestri, essere filo israeliani dovrebbe portare alla vergogna. Inoltre la politica americana viene tacciata di razzismo, descrivendola come politica “anti - araba” cioè contro la popolazione araba tout court.
No comment.


In tutto il documento inoltre, non viene riportato il problema del terrorismo che la popolazione Israeliana sta subendo da diversi anni a questa parte. Anzi secondo i relatori, in Palestina non esistono terroristi:

E’ impossibile prevedere cosa succederà nei prossimi mesi: in questi giorni Hamas è molto attenta a mostrare il suo pragmatismo e la sua (indubbia) intelligenza politica. Dall’altra parte (Israele e Usa) insieme a dichiarazioni di rottura e di indisponibilità a ogni forma di relazione con “i terroristi” si intravede anche un dibattito interno dove si affaccia una posizione che vede in Hamas il soggetto giusto con cui arrivare a qualche forma di accordo.

I terroristi secondo la FIOM non sono tali. Infatti chi scrive, utilizza questa parola tra virgolette, come se fosse una invenzione statunitense e israeliana. Ricordiamo però, che a dispetto della FIOM, anche l’Unione Europea considera Hamas una organizzazione terrorista.

Israele perché può concentrarsi nella politica dei fatti compiuti, portando a termine il Muro e continuando la costruzione di insediamenti.

Non poteva mancare la critica al “muro” con la “m maiuscola”: una barriera difensiva, di cui una piccolissima parte è composta da cemento, che ha limitato drasticamente gli attentati terroristici e ha permesso il ritiro dagli insediamenti di Gaza.

Il ritiro da Gaza però sembra essere smentito dai metalmeccanici della CGIL; anzi nel documento si trova la continua accusa di Israele di essere un paese “colonialista” e in “continua espansione”. Riportiamo a titolo di esempio, le conclusioni di questa relazione piena di pregiudizi

Il nostro viaggio di “osservatori” è stata anche un’occasione per girare la Palestina occupata, capire meglio quali siano i progetti di nuova colonizzazione ed espansione territoriale israeliana e incontrare testimoni palestinesi e israeliani di questa realtà. Difficile riuscire a rendere conto di questi incontri e di questo giro, ma alcune impressioni possiamo provare a comunicarle.

Il documento lo si può consultare dal sito della fiom su questo link
http://www.fiom.cgil.it/


http://www.fiom.cgil.it/

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