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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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fiom.cgil.it Rassegna Stampa
13.02.2006 Ambiguità sul terrorismo, conclamata ostilità a Israele
il documento conclusivo del congresso del sindacato

Testata:fiom.cgil.it
Autore: la redazione
Titolo: «documento conclusivo congresso»

Si è concluso il XXIV Congresso Nazionale della Fiom e dal sito internet dei metalmeccanici della CGIL si possono trarre due documenti.

 

Entrambi trattano temi internazionali e in particolare la situazione mediorientale. Riportiamo alcune parti dei documenti e commentiamo sotto le numerose accuse fatte a Israele: tra le tante, Israele ha “una politica che minaccia l’intera situazione internazionale”.

 

 

Il primo è il documento politico conclusivo approvato nel giugno 2004, nel congresso precedente e riconfermato in questo congresso. Ne riportiamo alcune parti

 

 

 La Fiom respinge la politica dell’attuale amministrazione degli Stati Uniti che, con la teoria e la pratica della guerra preventiva, giunta fino all’estrema violazione dei diritti umani con le torture ai prigionieri iracheni, ha messo in crisi la legalità internazionale e minato il ruolo delle Nazioni Unite.

 

 

E’ puro opportunismo sostenere che la teoria e la pratica della guerra preventiva dell’amministrazione Bush, abbia come conseguenza la tortura ai prigionieri iracheni. Le tesi dell’amministrazione americana, giuste o sbagliate che siano, non possono essere considerate causa di quelle disgustose torture che, oltre ad essere stata profondamente condannate,  sono state anche duramente represse dal governo americano. Questo avviene anche in Inghilterra e in Israele, paesi democratici, che sanno far fronte agli abusi e alla violazione dei diritti dell’uomo. Ricordiamo invece le assenze di condanna da parte delle organizzazioni pacifiste, delle quotidiane torture che avvenivano nell’Iraq di Saddam Hussein, e nell’Afghanistan dei Talebani.

 

 

La legalità internazionale, tanto invocata dalla Fiom, non è mai esistita e il ruolo delle Nazioni Unite è sempre stato assente e incapace di affrontare le crisi.

 

E’ una organizzazione bloccata perché i giochi politici sono dettati dalle dittature dei paesi arabi, che cercano di contrastare il processo di  democratizzazione in atto. Un esempio di inefficienza è data dallo scandalo Oil For Food, e dall’incapacità di aver impedito il genocidio avvenuto nel 1994 in Ruanda. Ricordiamo inoltre, che l’Onu in queste condizioni non saprà mai affrontare il problema del terrorismo: emblematica in questo caso la foto del segretario generale Annan che siede comodamente in  conferenze che negano il diritto di Israele all’ esistenza.

 

 

Il terrorismo è nemico dei lavoratori e delle lavoratrici, della democrazia e della liberazione dei popoli, ma la guerra non solo non è lo strumento per combatterlo, ma finisce per alimentarlo.

 

 

Secondo la Fiom, il terrorismo è un problema, ma bisogna affrontarlo a mani abbassate, e  senza proporre alcuna soluzione per risolverlo.

 

Inoltre, in questo preambolo di analisi internazionale, la Fiom sembra si sia dimenticata del principale tema oggi presente sulle agende dei ministri degli esteri: la minaccia della bomba nucleare iraniana. Come mai?

 

 

Il documento continua, concentrandosi sul conflitto israelo palestinese.

 

 

Diritto internazionale e diritti umani vengono permanentemente violati dall’esercito israeliano nei territori palestinesi occupati, attraverso l’assedio dei villaggi, i bombardamenti sulle popolazioni civili, gli assassini politici, la costruzione del muro di “separazione” e annessione di ulteriori territori, condannata anche dall’assemblea delle Nazioni Unite.

 

 

Secondo la FIOM chi viola i diritti umani “permanentemente” è l’esercito israeliano. A quali casi di violazione fa riferimento?

 

In tutto il documento invece non troviamo nessuna condanna per l’amministrazione dell’ANP, e per le organizzazioni terroristiche quali Hamas, Al Aqsa e Jihad.

 

Vengono inoltre utilizzate parole spropositate e fuori luogo e ne commentiamo alcune.

 

L’ “assedio”: ricordiamo che l’intervento dell’esercito israeliano è avvenuto dopo i numerosi attentati terroristici, che l’ANP di Arafat non ha voluto fermare.

 

 “…Villaggi…”: Nei territori amministrati dall’ANP, ci sono le città fatte di palazzi e non villaggi fatti di capanne. Utilizzare il termine villaggio è il tentativo subdolo di sensibilizzare l’opinione terzomondista pacifista che vede Israele militarizzato con sofisticate tecnologie “assediare” una bucolica Palestina, fatta  di “villaggi” con abitanti innocenti e inermi.

 

“…i bombardamenti sulle popolazioni civili, gli assassini politici…”: Il documento fa riferimento sicuramente ai terroristi colpiti dall’aviazione israeliana che ha come bersaglio chi organizza e pianifica attentati terroristici in Israele. Di sicuro, l’aviazione israeliana non bombarda “civili” per il piacere di bombardarli. Inoltre se la FIOM utilizza il termine “assassini politici” in riferimento ai terroristi colpiti dall’esercito israeliano, significa che per loro i terroristi sono innocenti “politici” che combattono per una giusta causa.  

 

“la costruzione del muro di “separazione” e annessione di ulteriori territori”: Quello che la FIOM chiama muro è in realtà una barriera difensiva, che ha solo una piccolissima parte fatta di cemento. Inoltre Israele non l’ha mai considerata un confine, ma solo una barriera provvisoria per contrastare il terrorismo.

 

 

La Fiom respinge e condanna con forza gli attentati suicidi terroristici che colpiscono le popolazioni civili israeliane e che, oltre a provocare vittime inermi, portano grave danno alla lotta del popolo palestinese e al movimento per la pace in Israele.

 

 

Con queste parole, la FIOM condanna gli attentati , ma allo stesso tempo non ne cerca la responsabilità: nessuna condanna ai gruppi terroristici e alla ANP che non ha impedito gli attentati.

 

Ma con le parole finale sul medio oriente troviamo la vera natura antiisraeliana di questa organizzazione.

 

 

La Fiom condanna la politica del governo israeliano e sostiene la richiesta dell’invio di una forza di interposizione internazionale a protezione delle popolazioni civili, per fermare una politica che minaccia l’intero Medio-Oriente e l’intera situazione internazionale.

 

Il nazista Ahmadinejad vuole minacciare il mondo con la sua bomba atomica, Hamas ha come obiettivo la distruzione dello Stato d’Israele e l’uccisione di tutti gli ebrei del mondo, i fratelli mussulmani con il pretesto delle “vignette” minacciano l’Europa e i paesi democratici. Ma per la Fiom chi minaccia il Medio Oriente e l’intera situazione internazionale è la politica dello Stato d’Israele.

 

Il documento lo si può leggere da questo link

 

http://www.fiom.cgil.it/eventi/2004/xxiii_con/doc_pol.htm

 

Ma in vista di questo nuovo congresso, la Fiom  ha inserito una “nota aggiuntiva” al documento precedente. Stessi toni, e stesse ideologie: ne riportiamo alcune frasi…

 

 

La mobilitazione per il ritiro delle truppe dall’Iraq e per la fine dell’occupazione militare

 

di quel paese, contro l’espandersi della strategia Usa della guerra preventiva che minaccia nuovi paesi come la Siria e l’Iran, alimentandovi i fondamentalismi e rischiando di infiammare il mondo, deve riprendere con forza.

 

Complimenti alla capacità di dissimulazione di chi ha scritto e votato questo documento! Da come si legge, oggi chi minaccia la pace e alimenta il fondamentalismo sono gli Stati Uniti, e non l’Iran.

 

L’Iran di Ahmadinejad, vuole “cancellare Israele dalla cartina geografica”, è uno stato teocratico e finanzia i principali attentati terroristici in Iraq e Israele. Ma con la Fiom questo paese diviene vittima e non aggressore.

 

   

 

In questa direzione la Fiom rafforzerà la propria iniziativa a fianco di quanti in Palestina e in Israele si battono per la fine dell’ occupazione e del muro,

 

(del terrorismo no?)

per uno Stato palestinese indipendente che possa vivere in pace accanto a quello di Israele.

 

Nel primo documento abbiamo trovato una timida e vaga condanna del terrorismo. In questo secondo documento neanche una parola.

 

Verrebbe qualche dubbio:  battersi per la fine del terrorismo tradirebbe la causa pacifista?

 

 

In quanto all’elezione di Hamas per l’ANP la Fiom la considera

 

 

Una scelta che va rispettata, chiedendo al contempo alle parti in causa il pieno riconoscimento della soluzione politica “due popoli, due Stati” con l’applicazione delle risoluzioni Onu e del diritto internazionale e rifiutando ricatti e politiche punitive nei confronti della popolazione palestinese che aumenterebbero la sua sofferenza e rafforzerebbero la radicalizzazione delle tensioni.

 

 

Accettare Hamas, questo è l’imperativo della Cgil dei metalmeccanici. Inoltre, come prevedibile, la politica di difesa e di prevenzione dello Stato d’Israele, viene letta come “politica punitiva”.

 

 

Questa “nota aggiuntiva” al documento del XXXIII congresso della Fiom la si può leggere da questo link

 

http://www.fiom.cgil.it/eventi/2006/XXIV_congresso/documento%20politico-ok.pdf


http://www.fiom.cgil.it/

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