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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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La Repubblica - Libero Rassegna Stampa
11.02.2022 Foibe: le polemiche sul paragone con la Shoah e le omissioni di Beppe Sala
Cronaca di Matteo Pucciarelli, commento di Miriam Romano

Testata:La Repubblica - Libero
Autore: Matteo Pucciarelli - Miriam Romano
Titolo: «Mattarella: 'Le foibe crimine orribile'. Polemiche per il paragone con la Shoah - Sala liquida le Foibe con un post. E non cita i responsabili dei massacri»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 11/02/2022, a pag.16 con il titolo "Mattarella: 'Le foibe crimine orribile'. Polemiche per il paragone con la Shoah", la cronaca di Matteo Pucciarelli; da LIBERO Milano, a pag. 33, il commento di Miriam Romano dal titolo "Sala liquida le Foibe con un post. E non cita i responsabili dei massacri".

Ecco gli articoli:

LA REPUBBLICA - Matteo Pucciarelli: "Mattarella: 'Le foibe crimine orribile'. Polemiche per il paragone con la Shoah"

Foibe: una tragedia cancellata a lungo, anche dai libri di storia -  Leccenews24

«Il Giorno del ricordo richiama la Repubblica al raccoglimento e alla solidarietà con i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe, degli italiani strappati alle loro case e costretti all’esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare i costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale », è cominciato così il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la ricorrenza in memoria delle foibe, una tragedia seguita alla «sciagurata guerra voluta dal fascismo e l’occupazione nazista » e che per migliaia di italiani significò subire «ostilità, repressione, terrore, esecuzioni sommarie, aggravando l’orribile succedersi di crimini contro l’umanità di cui è testimone il Novecento». Anche Mario Draghi ha sottolineato il valore della memoria, grazie alla quale «continuiamo il cammino di riconciliazione e rendiamo omaggio a tutte le vittime di quegli anni, italiane e slave». Non sono mancate però delle polemiche, la prima causata da una circolare del ministero dell’Istruzione e indirizzate alle scuole, firmata dal capo dipartimento Stefano Versari, già presidente nazionale dell’associazione genitori delle scuole cattoliche, dove si leggeva questo passaggio: «Il Giorno del ricordo e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la “categoria” umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana. Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla “categoria” degli ebrei». Un paragone storico assurdo, quello tra la Shoah e le sue sei milioni di vittime indifese e una pur drammatica vicenda che ha colpito un numero enormemente minore di persone e dove la politica di aggressione del regime fascista ebbe delle responsabilità; un errore che poi è stato corretto dallo stesso ministro Patrizio Bianchi, secondo il quale «ogni dramma ha la sua unicità, va ricordato nella sua specificità e non va confrontato con altri, con il rischio di generare altro dolore». Nel frattempo però, di fronte a una equiparazione impossibile, si erano espresse con sdegno l’Anpi, l’Unione delle comunità ebraiche («Grossolane mistificazioni », secondo la presidente Noemi Di Segni), esponenti di Pd, Sinistra Italiana, Leu e i centristi di Coraggio Italia. Il deputato dem Emanuele Fiano ha anche annunciato un’interrogazione parlamentare urgente a Bianchi per chiedere conto «dell’origine della circolare e di come sia stato possibile che proprio il Miur abbia concepito e inviato una tale assurdità». Secondo motivo di discussione, il convegno organizzato martedì scorso dal rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari, dal titolo “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del ricordo”. Un seminario pubblico durato tre ore e mezzo e tacciato (specie da destra) di “negazionismo”, ma «non c’era nemmeno un partecipante che non avesse un pieno accreditamento nella comunità scientifica», replica lui. «È un dovere morale quello di trasmettere la memoria dell’eccidio delle foibe, bersaglio della pulizia etnica nel secondo conflitto mondiale. Tra loro, simbolicamente ricordiamo Angelo Adam, ebreo miracolosamente scampato a Dachau e ucciso dai titini», è la riflessione della Comunità ebraica romana.

LIBERO Milano - Miriam Romano: "Sala liquida le Foibe con un post. E non cita i responsabili dei massacri"

Beppe Sala: «Lo smart working? Grande occasione: ma è tempo di riprenderci  la vita» - Corriere.it
Beppe Sala

E’ in poche righe apparse ieri su Facebook che il sindaco Beppe Sala ha sintetizzato il suo pensiero in memoria delle vittime delle foibe in occasione del Giorno del Ricordo. Il primo cittadino, infatti, non ha partecipato alla cerimonia commemorativa in piazza della Repubblica, a causa di un impegno inderogabile, come hanno poi fatto sapere dal suo staff. Al suo posto, c'era in rappresentanza del Comune di Milano, l'assessore alla Casa Pierfrancesco Maran. Sala, quindi, si è affidato ai social. «Il Giorno del Ricordo», ha scritto, «è la ricorrenza attraverso cui il nostro Paese fa i conti con un passato a lungo negato. Un momento in cui abbiamo il dovere morale e civile di commemorare il sacrificio degli italiani dell'Adriatico orientale, le vittime e gli esuli dalla Venezia Giulia, dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Gli orrori delle Foibe sono una macchia indelebile della nostra storia. Per questo è fondamentale ricordare e tramandare per scongiurare il male e il negazionismo». A molti utenti, però, non è sfuggito come nel suo scritto il sindaco non abbia fatto alcun riferimento ai comunisti jugoslavi, responsabili dei crimini delle foibe. «Va citata l'ideologia comunista» lo redarguisce su facebook Domenico. «I massacri delle foibe sono stati eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia e della Dalmazia, avvenuti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale da parte dei partigiani jugoslavi e dell'OZNA», specifica poi più avanti lo stesso utente.

«DIMENTICANZE» Al post del sindaco non sono mancati nemmeno commenti contro il Giorno del Ricordo. «Era il minimo da farsi, e non viene nemmeno fatto bene»; «Il giorno del vittimismo»; «Il giorno del revisionismo, uno dei tanti» hanno scritto alcuni utenti. Commenti ai quali Sala non ha dato alcuna replica. A far notare la "dimenticanza" del sindaco a proposito delle responsabilità degli eccidi, ci ha pensato anche il centrodestra in Comune. «Sala, dopo aver disertato la commemorazione per il Giorno del Ricordo, affida a un post sui social i propri pensieri e lo fa omettendo la matrice dei massacri che a guerra finita hanno interessato il confine orientale. Nessun riferimento ai responsabili di questa pagina nerissima della storia mondiale: i partigiani comunisti di Tito che godevano di sponde fortissime nel nostro Paese e che ancora oggi sono esaltati nonostante i loro crimini» ha commentato l'europarlamentare e consigliera comunale della Lega, Silvia Sardone. «Una vera e propria pulizia etnica contro gli italiani: uomini, donne, anziani e bambini, costretti a lasciare le proprie case quando andava bene e gettati nelle foibe quando andava male. Come al solito, la sinistra è incapace di fare i conti col proprio torbido passato e quindi preferisce nascondere il colore dei responsabili di quelle uccisioni, stupri e sevizie, rosso come il sangue dei nostri connazionali, vittime innocenti», chiosa la leghista. Un Giorno del Ricordo anche quest'anno denso di polemiche, dunque. D'altronde, va ricordato che nel capoluogo lombardo solo nel 2020, dopo anni e anni di richieste e solleciti, è stato inaugurato in piazza della Repubblica il monumento dedicato agli italiani infoibati.

«NASCOSTI» «Per troppi anni le foibe e l'esodo sono stati nascosti dalle Istituzioni, nelle scuole e nelle università. E oggi c'è ancora qualcuno, anche insegnanti, che nega e giustifica il dramma degli italiani al di là dell'Adriatico. C'è ancora qualcuno a Milano che dimentica la matrice comunista di quel dramma. Non possiamo tollerarlo, lo dobbiamo agli infoibati e agli italiani che hanno dovuto lasciare la propria terra e la propria casa per non essere uccisi» ha commentato Francesco Rocca, consigliere comunale di Fratelli d'Italia che ieri, insieme ai giovani del partito di Giorgia Meloni, ha ricordato le vittime delle foibe con una fiaccolata prima ai giardini Norma Cossetto, nel municipio 4, e poi in piazza della Repubblica. A polemizzare per le disattenzioni di Palazzo Marino nei confronti del Giorno del Ricordo è stato anche il consigliere leghista Samuele Piscina, che ha puntato il dito contro l'amministrazione per avere organizzato proprio ieri mattina una commissione consiliare su un altro tema, disertando così la commemorazione in piazza della Repubblica. Il centrosinistra ieri ha pure rinviato alle prossime sedute la discussione sull'ordine del giorno presentato ieri in consiglio comunale dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Andrea Mascaretti, per la realizzazione del Museo del Ricordo. Anche l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato non ha mancato di far notare le numerose assenze alle commemorazioni: «Un momento che deve essere ricordato poiché furono scritte pagine molto tristi, con le bande titine che fecero strage di italiani, prevalentemente tra il 1943 e 1945. Spiace che ci sia ancora qualcuno che diserta le manifestazioni».

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