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La Ragione Rassegna Stampa
24.08.2021 Afghanistan: i talebani e Hamas
Commento di Anna Mahjar-Barducci

Testata:La Ragione
Autore: Anna Mahjar-Barducci
Titolo: «Hamas si congratula con i talebani e spera di imitarli con Israele»
Riprendiamo dalla RAGIONE di oggi, 24/08/2021, a pag. 5, l'analisi di Anna Mahjar-Barducci dal titolo "Hamas si congratula con i talebani e spera di imitarli con Israele".

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Israele, leader di Hamas proclama la vittoria nella "battaglia per  Gerusalemme" - 12.05.2021, Sputnik Italia

Gerusalemme - Per il leader di Hamas, i talebani sono un modello da imitare. Dopo la loro riconquista dell'Afghanistan, l'organizzazione palestinese ha pubblicato sul suo sito (hamas.ps) un comunicato stampa in arabo e in inglese in cui si congratula con i nuovi governanti a Kabul: «Il Movimento di Hamas si felicita con il popolo afghano per la sconfitta dell'occupazione americana da tutte le terre afghane. La vittoria è il culmine della sua lunga resistenza negli ultimi vent'anni. Hamas si congratula con il movimento talebano e la sua coraggiosa leadership per questa svolta». Su Twitter, Moussa Abu Marzouq, alto esponente di Hamas, ha aggiunto: «(I talebani) si sono opposti agli Stati Uniti e ai suoi agenti, rifiutando il compromesso. Non si sono lasciati ingannare da slogan come 'democrazia' ed `elezioni'». Il leader stesso di Hamas, Ismail Haniyeh, che vive in Qatar, ha poi parlato al telefono con il leader del talebani Mullah Abdul-Ghani Baradar, congratulandosi con lui per aver «espulso l'occupazione americana dall'Afghanistan», che costituisce il «preludio dell'espulsione di tutte le forze di oppressione, iniziando dall'occupazione israeliana in Palestina».
Afghanistan:Taliban Kills Eight Afghan Workers
Hamas, che negli ultimi giorni continua a minacciare una ripresa dell'escalation militare contro Israele (una settimana fa un missile è stato lanciato nel sud del Paese), spera di poter seguire l'esempio talebano. Dopotutto, entrambi i movimenti hanno in comune non soltanto il fatto di essere gruppi islamisti ma anche lo stesso sostenitore: il Qatar, considerato il principale finanziatore dei Fratelli Musulmani e che svolge la funzione di avamposto politico sia per Hamas sia per i talebani. Nel 2013, infatti, questi ultimi hanno aperto un 'ufficio politico' a Doha, capitale del Qatar, che sarebbe dovuto servire a 'facilitare' le trattative di pace guidate dal ricco emirato del Golfo. Yigal Carmon, presidente del think-tank Memri, scrive però che il Qatar si è soltanto 'mascherato' da mediatore tra il governo democraticamente eletto dell'Afghanistan e i talebani, dato che questi ultimi hanno «sempre avuto abbastanza soldi per pagare i loro combattenti» proprio grazie al sostegno finanziario ricevuto da Doha. Camion aggiunge che il Qatar, presentandosi alla comunità internazionale anche come il mediatore tra Hamas e Israele, negli ultimi anni è riuscito a far entrare a Gaza più di 1,5 miliardi di dollari. Questi soldi sulla carta sarebbero dovuti servire ad aiutare la popolazione in difficoltà, ma in realtà sono stati destinati a finanziare la potenza militare di Hamas, che consta di 15mila missili e di una elaborata rete di tunnel sotterranei.

Nonostante i governi occidentali siano consapevoli del ruolo distruttivo giocato da Doha - che negli anni Novanta aveva dato ospitalità anche a Khalid Sheikh Muhammad, la mente degli attacchi dell' 11 settembre e della pianificazione di altri attentati negli Stati Uniti il Qatar continua a estendere la sua rete finanziaria in Europa, dove sta comprando, tra le altre cose, hotel di lusso, canali televisivi e club sportivi come il Paris Saint-Germain (Psg). II settimanale satirico francese "Charlie Hebdo" ha recentemente messo in copertina una vignetta con donne che indossano un burqa col nome di Messi sulla schiena e il numero 30 che avrà al Psg. La vignetta sembra ambientata in Afghanistan, sullo sfondo però si vede il Moulin Rouge, come a indicare che se l'Occidente non fermerà il Qatar, anche l'Europa si ritroverà presto come Kabul o Gaza.



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