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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Il Giornale - Il Foglio - Libero - L'Opinione Rassegna Stampa
22.03.2012 Strage di Tolosa: chi odia Israele odia gli ebrei
analisi di Fiamma Nirenstein, Giulio Meotti, Maria Giovanna Maglie, Daniele Raineri, Stefano Magni, Magdi C. Allam, Redazione del Foglio

Testata:Il Giornale - Il Foglio - Libero - L'Opinione
Autore: Fiamma Nirenstein - Giulio Meotti - Maria Giovanna Maglie - Magdi C. Allam - Daniele Raineri - Stefano Magni - Redazione del Foglio
Titolo: «L’Europa che flirta con le idee del killer - I cavalieri di Allah - Tolosa, il 'neonazista' è un islamico - Nuova strategia europea per AQ - Così stiamo armando chi ci vuole eliminare - Islamista, non mostro»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 22/03/2012, a pag. 19, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo " L’Europa che flirta con le idee del killer ", l'articolo di Magdi C. Allam dal titolo " Così stiamo armando chi ci vuole eliminare ". Da LIBERO, a pag. 1-13, l'articolo di Maria GIovanna Maglie dal titolo " Il «mostro» è islamico, choc a sinistra ". Dal FOGLIO, in prima pagina, l'articolo di Giulio Meotti dal titolo "I cavalieri di Allah " , l'articolo di Daniele Raineri dal titolo " Nuova strategia europea per AQ ", a pag. 3, l'editoriale dal titolo " Islamista, non mostro ". Dall'OPINIONE, a pag. 6, l'articolo di Stefano Magni dal titolo " Tolosa, il 'neonazista' è un islamico ".
Ecco i pezzi:

Il GIORNALE - Fiamma Nirenstein : " L’Europa che flirta con le idee del killer"


Fiamma Nirenstein

L’assassino di Al Qaida che ha ammazzato tre bambini ebrei e il loro papà a Tolosa, l’ha subito spiegata con una logica ineccepi­bile: i bambini ebrei morti sono il prezzo che gli ebrei devono paga­re per i bambini uccisi a Gaza. A una persona normale questa logi­ca risulta demenziale non solo perché considerare che lo scam­b­io di bambini scannati sia incon­cepibile, ma anche perché non c’è un briciolo di verità in ciò che il cri­minale ha detto: l’esercito israelia­no non ha mai colpito intenzional­mente un solo bambino, anzi ha sospeso infinite operazioni quan­do­si è delineata una vittima incol­pevole. Ciò non ha evitato che a Gaza i bambini siano usati come scudi umani insieme al resto della popolazione civile, o che vengano uccisi per sbaglio in qualche azio­ne per cui poi Israele si scusa e per cui, sovente, processa. Ma l’Euro­pa non è normale. È impazzita, stordita infragilita.

Perché purtroppo il terrorista ha forse ragione, almeno talvolta, e ha comunque dei punti a suo so­stegno. Infatti gli ha dato ragione la baronessa Ashton,che ha rivela­t­o con un’uscita che poi si è riman­giata goffamente, la sua vera ani­ma, e quel che è più pericoloso la vera anime dell’Europa che l’ha eletta suo ministro degli Esteri: la Ashton infatti nel rimpiangere i bambini ebrei uccisi li ha compa­rati ai bambini uccisi a Gaza, che lei già precedentemente aveva de­finito un’immensa prigione. Un’osservazione stolta, che deli­nea un’incontenibile antipatia per Israele. E questo non è permes­so quando si parla di bambini ebrei uccisi da un terrorista, e in generale quando l’Europa parla di terrorismo, il mortale nemico che nel 2011 ha ucciso 549 perso­ne. La posizione della Ashton su Israele è pericolosa per tutti, poi­ché è di fatto amichevole verso il terrorismo, come dimostra il ben­ ;venuto che ha ricevuto da Hamas.

L’odio contro gli ebrei, e di con­seguenza contro Israele, conduce a una quantità di aberrazioni che riempiono l’Europa di pericolosissime Ashton che scambiano un Paese democratico per un’organizzazione terroristica e una stra­ge cercata con il diritto all’autodifesa. Conducono anche a conti­nue condanne, comitati d’indagi­ni, sciocchezze istituzionalizzate dall’Ue e dall’Onu, come quando poche settimane fa la Ashton ha protestato per una detenzione di un palestinese, mentre una situa­zione analoga in Arabia Saudita non le faceva alzare un sopracci­glio.

I sostenitori europei della Ashton, ovvero quelli che dicono bugie su Israele sono masse di ul­tra destra, islamiste o di sinistra estrema. La colpevolizzazione di Israele a scapito di ogni verità è parte della più evidente decaden­za europea. Nel 2009 il parlamentare laburista britannico Gerald Kaufmann sosteneva che gli ebrei usano il senso di colpa dei gentili «come giustificazione delle loro stragi di palestinesi». Apartheid, ferocia, violazione del diritto inter­nazionale. L’Europa la pensa così contro ogni discussione sensata, e pensa che i bambini uccisi dal terrorista di Tolosa siano compa­rabili a quelli palestinesi periti nel­lo scontro armato che da anni in­sanguina l’area. Lo sfondo ideolo­gico è quello dell’antisemitismo classico, per cui un intellettuale leader norvegese, il famoso auto­re del «Mondo di Sofia», Jostein Gaarder, tradotto in 53 lingue, ha comparato gli israeliani ai talibani e al Sud Africa dell’apartheid. Anche lui come la Ashton, critica­va dei gruppi terroristi, e poi subi­to dopo attaccava Israele dicendo che «vuole una soluzione finale (sic) per i palestinesi». Questa è la civile Europa, e ne avremmo per molte pagine ancora, anche per­ché l’Onu ne accompagna il cam­mino verso la perdita di se stessa, di ogni ragionevolezza, e quindi di sostanziale simpatia verso il peggiore dei mali contempora­nei, il terrorismo. Il membro della House of Lords Jenny Tonge, nel 2004 (in piena Intifada) lo disse chiaro: «Se io vivessi in questa si­tuazione, potrei considerare di di­ventare io stessa un terrorista sui­cida ». Nel 2003 l’artista greco Alexandros Psycolghoulis mise in mostra il ritratto di una donna pa­le­stinese che si era fatta esplodere in un mercato israeliano. E la par­lamentare belga Veronique De Keyser parlando dell’ingiustificabile controllo in termi­ni di terrori­smo dei check poi nt da parte israe­liana disse «Se l’ambasciatore isra­eliano mi parla ancora della sicu­rezza israeliana, sento che lo vor­rò strangolare». Questa è l’Europa della Ashton, pericolosa per tutti. 

www.fiammanirenstein.com

Il FOGLIO - Giulio Meotti : " I cavalieri di Allah "


Giulio Meotti

Roma. Si chiama i “Cavalieri della Fierezza” l’organizzazione islamica in cui militava Mohammed Merah, il franco-algerino accusato di aver messo a segno la strage alla scuola ebraica di Tolosa, in cui hanno perso la vita un rabbino, i suoi due figli e un’altra ragazzina. Il gruppo era stato fondato nell’agosto 2010 per “diffondere la parola di Allah”. Sui siti islamisti di Francia si invoca la salvezza di Merah: “Preghiamo tutti per il nostro fratello affinché riesca a salvarsi dalle mani dei miscredenti”. Secondo l’intelligence francese, il gruppo Forsane Alizza promuove “l’instaurazione del califfato in Francia”. Lo slogan del movimento, dichiarato, è: “Imparare, capire, mettere in pratica e trasmettere”. Indicate come “le nostre priorità” sono “condannare ciò che è sbagliato e promuovere ciò che è lodevole”. A gennaio il ministro degli Interni, Claude Guéant, aveva annunciato la dissoluzione del gruppo, accusando l’imam del movimento, Mohammed Hammami delle moschea Tabligh Omar a Parigi di “prediche antisemite”. Già due anni fa la giustizia francese aveva indagato l’organizzazione per un sermone antisemita tenuto a Place de la Motte, a Limoges. L’imam Hammami incita i propri fedeli a “frustare a morte la donna adultera” e ha organizzato diverse azioni contro la legge sul velo integrale. Il religioso ha invitato i fedeli a non depositare il denaro nelle banche, perché “ne beneficerebbero gli ebrei” e il “denaro degli infedeli”. Settantasettenne di origine tunisina, Hammami è dagli anni Sessanta l’imam della moschea dell’XI arrondissement della capitale ed è membro del Consiglio francese del culto musulmano. Nel luglio 2010 i militanti di Forsane Alizza, a volto coperto, hanno distribuito volantini che esortavano i passanti a non andare più nei McDonald’s, da loro accusati d’essere “al servizio d’Israele”. Hanno organizzato dimostrazioni anche contro l’ufficio della El Al, la compagnia israeliana. Uno degli animatori del gruppo, Abou Hamza, incita a bruciare il codice penale francese poiché, a suo dire, “non c’è una sola linea che protegga i musulmani”. Il gruppo definisce la laicità una “religione satanica” e gli ebrei “figli di maiali e scimmie”. Si legge sul sito internet del gruppo di Hamza, adesso off line: “La nostra organizzazione s’ingrandisce e abbiamo bisogno di mano d’opera ‘fissabililah’ (sulla via di Allah, ndr). Ricerchiamo ogni tipo di competenze ma soprattutto dei soldati. Se vi piacciono le attività di combattimento e siete capaci d’intervenire quando sarete sollecitati, allora il vostro profilo fa al caso nostro…”. Gli inquirenti devono accertare se il gruppo sia legato anche all’incendio doloso, causato da bombe molotov, che lo scorso novembre ha distrutto la sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo. Il giornale, che per l’occasione era stato ribattezzato “Sharia Hebdo”, aveva deciso di nominare il profeta Maometto “direttore” per il particolare numero di oggi, allo scopo di “festeggiare la vittoria” del partito islamico Ennahda in Tunisia. Lo “speciale” era motivato dal timore che la sharia possa costituire la base della legislazione post Gheddafi in Libia e in Tunisia. Nella vignetta in apertura un personaggio presentato come Mohammed che dice: “Cento frustate, se non morite di risate”. Si sa che il gruppo del killer di Tolosa è responsabile dell’attacco al sito del giornale, che ha sostituito la prima pagina on line con una foto della moschea della Mecca, nel pieno del periodo del pellegrinaggio, con due messaggi, in inglese e in turco, che denunciavano l’utilizzo dell’immagine del Profeta dell’islam. Lo scorso aprile il gruppo ha incitato all’assassinio degli omosessuali: “Quando trovi due uomini che commettono il peccato di Loth, uccidili”. Il sito web parla di lotta all’“islamofobia”. Ieri l’imam della moschea di Drancy, Hassan Chalghoumi, presidente dei religiosi islamici di Francia, ha detto che oltre a Forsane Alizza, i responsabili di Tolosa potrebbero avere legami con il “collettivo Sheikh Yassin”, intitolato al fondatore di Hamas ucciso in un raid israeliano. Drancy era diventata la moschea simbolo del dialogo con l’ebraismo, e per questo si è vista costretta a chiudere a causa delle minacce dei fondamentalisti islamici. Chalghoumi è stato accusato di essere l’“imam dei sionisti”. Non è escluso che membri del gruppo di Tolosa abbiano minacciato il professor Robert Redeker, originario proprio di Tolosa e costretto all’anonimato da una fatwa che lo ha colpito dopo la pubblicazione di un articolo critico sull’islam nel quotidiano Figaro. Redeker venne accusato di essere un “islamofobo” e un “sionista”.

LIBERO - Maria Giovanna Maglie : " Il «mostro» è islamico, choc a sinistra"


Maria Giovanna Maglie

È un terrorista islamico e per questo antisemita e anti israeliano cosìcome è anti occidentale, un nemico di noi tutti. Niente nazismo, niente effetto Norvegia, niente male oscuro d’Euro - pa che odia il diverso, che sia ebreo arabo o rom, tutte sciocchezze pericolose, almeno in questo caso, scritte solo per confondere una realtà che è semplice e dolorosissima: l’isla - mizzazione d’Europa è un progetto avviato da tempo, l’imbro - glio della cosiddetta primavera araba lo rende più facile così come gli errori tragici commessi in Iraq prima in Afghanistan oggi, in Iran domani. L’islamizzazione d’Europa si può sventare, ma certo non con leader spregiudicati e arruffoni come Nicolas Sarkozy, il quale ora ostenta muscoli che non ha, programma un arresto da Rambo sotto i flash, e sogna il processo esemplare al terrorista cattivo in piena campagna di rielezione, ma che ha prima subito la finta rivoluzione popolare di Tunisia ed Egitto, poi fomentato e imposto la caduta ignominiosa di Gheddafi per rimpiazzarlocon estremisti salafiti, e provate ad andare a Tripoli, capitale su cui è caduto il silenzio e la censura, ma provate anche solo a farviungiro in una banlieue parigina dove spadroneggiano le bande dimusulmani, da dove fuggono gli ebrei per tornare a Israele. L’isla - mizzazione certo non si sventa con il pericoloso politically correct inglese della signora Catherine Ashton, che rilascia dichiarazioni farneticanti, i bambini di Tolosa per lei sono come quelli morti nell’incidente sull’auto - bus, la lacrimuccia è perenne per quelli di Gaza, dimenticavo, inostri marò prigionieri in India sono per la baronessa guardie private, mercenari, che crepino in carcere. Questa incapace supponente è il ministro degli Esteri europeo, le finte smentite dei suoi portavoce aggravano solo la situazione, qualche dubbio che l’Europa sia un patetico fallimento? COME A BRESCIA
L’islamizzazione progettata d’Europa non si risolve con le sottovalutazioni del pericolo goliardicamente sostenute dal ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri,nemmeno conleansie multiculturali di un ministro italiano come Andrea Riccardi, che porta al tavolo delle trattative istituzionali gli amici dei terroristi, che progetta cittadinanze senza regole e controlli. Ci è chiaro o no che il terrorista di Tolosa è un gemello di quello arrestato una settimana fa a Brescia, che l’attentato fermato alla sinagoga di Milano sarebbe stato anche peggiore della strage in Francia? Ci rendiamo conto che in Belgio c’è un personaggio, Fouad Belkacem alias Abou Omran anche lui naturalmente premiato con cittadinanza e diritto di voto, che chiede ufficialmente l’istituzione della sharia, la legge islamica, nella capitale d’Europa? Altro che episodio isolato, causato dal nostro razzismo sciovinista e nazionalista, come si duole Barbara Spinelli su Repubblica, qui c’è unarete elementare eppure sofisticata, alimentata da passaggi nei campi di addestramento di Pakistan e Afghanistan, dai soldi di emiri come quello del Qatar, dalla circolazione facile e impunita su Internet, vedere Facebook per credere, e soprattutto dalla politica sciagurata dei governi europei, dalla debolezza micidiale dell’amministrazione Obama. Provate a chiedere in quanti tribunali inglesi si giudicano gli islamici secondo la sharia, un regalo liberal di Tony Blair mai corretto; verificate quanti musulmani, e non moderati, siano stati eletti dai partiti di sinistra sindaci e consiglieri comunali in Belgio e in Olanda. Tutto sommato l’Italia è quella meno danneggiata e compromessa, anche se il numero delle donne musulmane massacrate perché avevano creduto nel mondo nuovo è spaventoso, ma guardatevi dalla mollezza del governo Monti, dalla insulsaggine dei parlamentari italiani rimasti senza bussola e senza boss, dalla tentazione orribile di procurarsi nuovi bacini di elettori, carne fresca che sostituisca gli esausti cittadini italiani
SALTO DI QUALITÀ
Attenzione, Tolosa è la prova del salto di qualità dei Qaedisti in Europa. All’utilizzo delle bombe ora si aggiunge l’uso di armi da fuoco che rendono l’esecuzione di una strage più facile, che possono perfino consentire la fuga dell’attentatore. Non più martiri attesi da vergini ma freddi killer di precisione, magari, se catturati, pronti allo show mediatico che aiuta a indottrinare. Il pubblico è numeroso. Comeci difendiamo? La Spinelli, ancora lei, se la prende con il concetto involuto ed egoistico dello «Stato nazione, da quello sarebbe nata la Shoah». Si può capirla, porta un cognome che la condanna all’europeismo, ma è l’esatto contrario. Ci salviamo e produciamo democrazia solo se da italiani finalmente ci comporteremo comeuna nazione, al diavolo i burocrati europei alla Ashton.

L'OPINIONE - Stefano Magni : " Tolosa, il 'neonazista' è un islamico "


Stefano Magni

Ebbene sì, lo stragista di Tolosa, che ha assassinato 3 bambini e un insegnante di religione nella scuola ebraica di Ozar Hatorah, è un terrorista islamico. Sorpresi? Sembrerebbe di sì. La sorpresa in Francia è stata enorme, dopo che per due giorni di caccia all’uomo, le notizie che si conoscevano parlavano esclusivamente di “pista neonazista” e i sospetti ricadevano su tre parà, espulsi dalle forze armate nel 2008, per le loro simpatie di estrema destra. L’assassino vero, invece, non è un paracadutista nazista. Ma un ragazzo algerino, di nome Mohammed Merah, per due volte andato in Afghanistan e autoproclamatosi membro di una cellula di Al Qaeda. Nel corso del lungo assedio della polizia alla sua abitazione, ha fatto a tempo a dichiarare in pubblico di essere dispiaciuto di “non aver provocato più vittime”. I tre paracadutisti che ha ucciso a Tolosa e Montauban, nei giorni precedenti alla strage dell’Ozar Hatorah, erano suoi bersagli perché avevano partecipato alla missione in Afghanistan. Poco importa che fossero loro stessi dei musulmani. Anzi: peggio per loro, perché li ha identificati come traditori dell’Islam. Se non fosse stato scoperto, Mohammed Merah avrebbe voluto e potuto assassinare, nei prossimi giorni, altri due parà e due poliziotti. Le autorità francesi affermano che si tratti di un solitario. Ma, tanto per cominciare, suo fratello maggiore, Abdel Kader, arrestato ieri, svolgeva già in passato attività di reclutamento di jihadisti, da mandare a combattere in Iraq. I siti legati ad Al Qaeda, per tutta la giornata di ieri, hanno pregato per la salvezza del loro “fratello” assediato dalla polizia francese.

La strage di Tolosa ha sollevato un’ondata di indignazione in tutta la società civile europea contro l’antisemitismo. Lutto, marce di solidarietà e catene umane. E adesso? Il fatto che si tratti di un islamista e non di un esponente della destra nazista, condannata da tutti, anche dal Fronte Nazionale di Marine Le Pen, è sicuramente una notizia "imbarazzante" per le anime belle. E’ più rassicurante pensare a un nemico pubblico europeo, occidentale e di destra, piuttosto che affrontare una realtà sempre più difficile: un antisemitismo di importazione, prodotto dall’Islam radicale, diffuso fra la popolazione immigrata in Europa, come rilevava il rapporto dell’Eumc già nel 2004. E’ una realtà “politicamente scorretta”, un razzismo alla rovescia mai affrontato. Per domenica era prevista una marcia a Parigi delle comunità ebraica e islamica, “contro l’islamofobia e l’antisemitismo” (nb: posti sullo stesso piano), ma da ieri la marcia è stata annullata. Adesso i comunicati degli esponenti musulmani francesi vertono tutti su uno stesso tema

Il FOGLIO - Daniele Raineri : "Nuova strategia europea per AQ "


Daniele Raineri

Roma. A gennaio è cominciato a Berlino il processo a due uomini di al Qaida fermati in Germania nel maggio 2011 di ritorno dai campi d’addestramento pachistani, con la missione di creare e istruire cellule di terrorismo in Europa. Al momento dell’arresto, a uno dei due – ex soldato nell’esercito austriaco – è stata trovata addosso una chiavetta usb con 142 documenti nascosti tra altri file, archiviati alla rinfusa con nomi falsi, come titoli di porno e di hit musicali. Ci sono volute settimane agli agenti della polizia federale per raccapezzarsi. Alla fine sono saltate fuori le istruzioni, che si possono riassumere così: compiere numerosi attacchi in scala minore con pochi aggressori per volta. Non un nuovo undici settembre: piuttosto, un assalto pistola in pugno contro gli scolaretti di una scuola ebraica. Lo scopo, spiegano gli estensori della strategia di al Qaida, è creare il panico nelle società occidentali, in modo da provocare i governi e spingerli ad adottare misure di sicurezza più repressive contro i propri cittadini. Innescare un clima insostenibile di tensione e sospetto (ieri una bomba carta potente è esplosa davanti all’ambasciata indonesiana a Parigi). E filmare gli attacchi, cosa che a Tolosa è successa puntualmente. E’ facile collegare il documento scovato dall’intelligence tedesca ai tre attacchi consecutivi compiuti in Francia da una stessa mano, a un mese dalle elezioni presidenziali. Ieri notte Mohammed Merah, barricato nella sua casa al numero 17 di Rue du Sergent Vigné a Tolosa, assediato dalle squadre speciali Raid della polizia francese (lo era ancora ieri sera, al momento in cui questo giornale è andato in stampa) si è dichiarato appartenente ad al Qaida. Anche lui è stato nelle aree tribali del Pakistan e prima ancora è stato arrestato in Afghanistan, a Kandahar, la città santa dei talebani. Le notizie di un suo arresto perché stava piazzando un ordigno sul ciglio di una strada afghana assieme ai talebani, di una incarcerazione nella prigione di Kandahar nel 2008 e della sua fuga nel luglio di quell’anno, grazie a un’evasione di massa, sembrano soltanto un caso di omonimia. Secondo Cnn, invece, fu consegnato dagli afghani agli americani e da questi al contingente francese della Nato, che decise di rispedirlo in patria. Anche lui deve avere appreso la stessa lezione dei due a giudizio a Berlino: un nuovo undici settembre è naturalmente l’obiettivo più ambito, per il suo valore simbolico, ma la nuova strategia che arriva dai campi pachistani prevede episodi di terrorismo minore, alla portata di cellule minuscole. La madre di Mohammed Merah è algerina, ma lui non ha scelto la direttrice sud del terrorismo francese, vale a dire la calata oltre il mare Mediterraneo nella ex colonia africana d’Algeria, infestata soprattutto nelle zone meridionali da al Qaida nel Maghreb islamico. Ha invece scelto la direttrice ovest del terrorismo, la asiatica, prediletta, tra l’altro, dalle cellule inglesi come quella che si fece saltare a Londra il 7 luglio del 2005, che porta al Pakistan e quindi ad AQC – come scrivono gli analisti americani – al Qaida Central, il nucleo originale del movimento terrorista. Anche Merah, come il portatore della chiavetta usb con i file di al Qaida, ha tentato di fare il soldato, prima nell’esercito e poi nella Legione straniera, ma è stato scartato. I servizi segreti hanno ammesso la sua presenza su una lista di persone da tenere d’occhio, per la sua affiliazione al gruppo estremista Forsane Alizza (sciolto a febbraio) e i viaggi in Pakistan e Afghanistan. La scarsa sorveglianza d’intelligence, assieme alla decisione di rispedirlo semplicemente in patria presa dai soldati francesi in Afghanistan, apre un problema nelle procedure di sicurezza: com’è possibile che abbia potuto compiere tre attacchi e uccidere sette persone senza essere fermato prima? La scuola ebraica dove ha colpito lunedì è a meno di due chilometri da dove vive. Alcuni analisti sostengono che il suo comportamento fosse di così basso profilo da non creare allarme. Ma ieri sono stati arrestati anche due fratelli, uno aveva in macchina alcuni etti di esplosivo ed ebbe contatti con ambienti islamisti durante un viaggio in Egitto. Da dentro la casa, spiato da visori termici che osservano attraverso porte e finestre chiuse lo spostamento del suo calore, Merah sostiene di avere messo la Francia in ginocchio e si pente soltanto di non avere fatto più vittime nei suoi attacchi. L’ostinazione nel volerlo prendere vivo segnala la decisione, non solo francese, di estrarre da lui la maggiore quantità di informazioni possibile sulle cellule europee.

Il GIORNALE - Magdi C. Allam : " Così stiamo armando chi ci vuole eliminare"


Magdi C. Allam

Sveglia Europa! Siamo diven­tati terra di conquista degli inte­gralisti, estremisti e terroristi isla­mici con cittadinanza europea non solo senza rendercene conto ma addirittura aiutandoli, giusti­ficandoli e persino condividendo la loro diabolica strategia volta a ridurci ad adoratori del loro Al­lah! Ormai il nemico pubblico del­la­nostra civiltà laica e liberale dal­le radici giudaico-cristiane, l’aspirante carnefice di tutti noi che non crediamo nel Corano e in Maometto, non solo è radicato dentro la nostra casa comune con una rete incontenibile di mo­schee, scuole coraniche, enti fi­nanziari ed assistenziali islamici, tribunali sharaitici, ma è formal­mente dei nostri, cittadino euro­peo al pari di noi, anche se di fatto ci odia al punto da legittimare il nostro massacro.
Solo quando all’improvviso so­praggiunge un terremoto, quale l’attentato alla scuola ebraica di Tolosa il 19 marzo costato la vita a tre bambini e a un giovane rabbi­no, siamo costretti a uscire dal tor­pore ideologico del relativismo, buonismo e islamicamente cor­retto. Il trauma è ancor più dirom­pente quando si scopre che l’at­tentatore è anche lui un giovane francese che, prima ha subito un lavaggio di cervello nelle mo­schee locali, poi ha completato la sua formazione di terrorista isla­mico in Afghanistan e in Paki­stan, infine ha consumato la fol­lia omicida nei confronti degli ebrei che, al pari dei cristiani, de­gli infedeli e degli apostati, devo­no essere sterminati quali nemici dell’islam.
Così come non può non scon­certare l’attentato contro la mo­schea sciita a Bruxelles lo scorso 12 marzo, andata distrutta dalle fiamme, costato la vita all’imam, situata nel quartiere di Anderle­cht a maggioranza islamica. Bru­xelles, considerata la capitale del­l’Unione Europea che ha elevato l’euro al dio supremo, è l’emble­ma della conquista islamica aven­do ormai una popolazione che tra il 20 e il 25% è musulmana. Fi­nora gli attentati contro le mo­schee sciite da parte di terroristi sunniti, anche suicidi, si verifica­no in Iraq, Afghanistan e Paki­stan. Ebbene ora accade anche a Bruxelles!
Sempre dal Belgio era partita per Amsterdam lo scorso 7 dicem­bre una spedizione punitiva di un commando di Sharia4Belgium
che fece irruzione in un conve­gno patrocinato dalla European Foundation for Democracy, con la presenza della scrittrice Irshad Manji e del deputato olandese To­fik Dibi, entrambi musulmani moderati, accusati pubblicamen­te di apostasia che si traduce nel­la loro condanna a morte. Nel lo­ro sito Sharia4Belgium ha profe­tizzato la sottomissione dell'Eu­ropa all'islam: «Così come in pas­sato i musulmani hanno salvato l’Europa dalle tenebre,ora noi vo­gliamo fare parimenti. Ora abbia­mo la giusta soluzione per tutte le crisi e questa è l’osservanza della legge divina, la sharia. Vogliamo che venga introdotta la sharia in Belgio. Invitiamo quindi la fami­glia reale, il parlamento, l’aristo­crazia e ogni residente in Belgio a sottomettersi alla luce dell’islam. Salvate voi e i vostri figli dal dolo­roso castigo dell'aldilà e garanti­tevi la vita eterna in paradiso».
Ugualmente ha avuto vita bre­vissima la notizia dell’arresto a Brescia il 15 marzo di un giovane ventenne marocchino che risie­de nel nostro Paese dall’età di sei anni, arrestato perché coinvolto in attività di addestramento al­l’u­so di armi e di esplosivi per fina­lità di terrorismo attraverso Face­book.
Il ministro dell’Interno Cancellieri si è affrettata a rassicu­rare che nulla è cambiato sul pia­no della sicurezza.
La verità è che tutto è cambiato in quest’Europa cieca, vile, irre­sponsabile e connivente con i car­nefici islamici. Dopo aver favori­to l’avvento al potere di regimi estremisti islamici dal Marocco allo Yemen, ora stiamo collabo­rando con i Fratelli Musulmani e con Al Qaida per scalzare la ditta­tura laica di Assad abbandonan­do due milioni e mezzo di cristia­ni siriani che finiranno o per sotto­mettersi
alla futura tirannia isla­mica o ad abbandonare la loro ter­ra.
Non solo foraggiamo il nemi­co alle porte di casa nostra, ma ci odiamo a tal punto da sostenerlo anche dentro casa nostra. Sveglia Europa! Liberiamoci dal relativi­smo, dal buonismo e dall’islami­camente corretto prima di ritro­varci sudditi dei fanatici di Allah dentro casa nostra!

Il FOGLIO - " Islamista, non mostro "


Mohammed Merah

Tutti a predicare “le devoir de mémoire”, il dovere della memoria. A fare dell’anti-antisemitismo la parlata popolare. A scrivere sei colonne sul lato oscuro dell’Europa. Per Tolosa erano stati trovati i colpevoli perfetti, giovani rottami del neonazismo, parà tatuati infarciti di letture hitleriane, il nuovo Breivik. La strage alla scuola ebraica doveva essere la trama dell’intolleranza. Era già stato stilato un profilo del “mostro” che avrebbe dovuto colpire ogni quattro giorni. Un nuovo Zodiac. Ora si scopre che il terrorista che ha insanguinato l’istituto Lubavitch nel sud della Francia, che ha ucciso tre soldati francesi, un rabbino e tre bambini ebrei, era un islamista parte di un network di fanatici ben addestrati e ideologizzati. Lo stesso meccanismo di occultamento scattò il 3 ottobre 1980, quando l’attentato alla sinagoga Copernico di Parigi venne imputato all’Oas e alla destra. Poi si scoprì che era un professore del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che oggi vive a Ottawa e di cui Parigi chiede l’estradizione. A Tolosa la mostrificazione stava procedendo con la beatificazione, ipocrita e pelosa, delle vittime. Non ebrei, figli di ebrei con passaporto israeliano, ma simboli dell’innocenza, icone della bontà da opporre a un’Europa ammorbata dalla xenofobia. La trama di Tolosa si srotolerà come il copione di un piccolo scontro di civiltà. C’è l’islamismo, il multiculturalismo, l’antisemitismo della cinica République, l’odio per i “sionisti”, il futuro dell’integrazione in Europa, la modernità alle prove del risveglio religioso. A Tolosa sarebbe stato più facile se fossimo stati noi, i bianchi cattivi. Sarà molto più difficile capire che riguarda noi.

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