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Il Foglio - L'Opinione Rassegna Stampa
06.02.2007 I legami tra Hezbollah e l'Iran
nelle dichiarazioni di Hassan Nasrallah e dello sceicco Subhi al Tufeili

Testata:Il Foglio - L'Opinione
Autore: la redazione - Stefano Magni
Titolo: «Lo dice pure lui - Hezbollah è parte integrante dell’Intelligence iraniana»

Dalla prima pagina del FOGLIO del 6 febbraio 2007, un trafiletto intitolato "Lo dice pure lui":

“L’Iran assiste la nostra organizzazione [Hezbollah, ndr] con denaro, armi e addestramento, per motivi di fratellanza religiosa e solidarietà etnica. Tutti questi aiuti sono fatti passare attraverso la Siria. Lo sanno tutti”. Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah (Al Rai al Aam, 3 febbraio 200

Da l'OPINIONE del 26 gennaio2007:

La prima gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo? Già il 19 gennaio scorso, prima dello sciopero generale proclamato dagli Hezbollah e prima degli scontri tra il “Partito di Dio” e le forze regolari libanesi, il mediatore iraniano Ali Larijani accusava gli Stati Uniti di voler destabilizzare il Libano: “Gli Stati Uniti stanno cercando di esportare l’instabilità religiosa dall’Iraq al Libano” aveva dichiarato in un’intervista rilasciata al quotidiano libanese As Safir. Contemporaneamente, il leader militare di Hezbollah, Nasrallah, dichiarava alla televisione Al Manar che il suo partito stava consultandosi con gli alleati e avrebbe ben presto preso una decisione sulle mosse successive da compiere contro il governo. La marea stava montando. Lo stesso giorno, il 19 gennaio, Memri pubblicava, tradotta in inglese, l’intervista all’ex segretario generale del partito Hezbollah, lo sceicco Subhi al Tufeili rilasciava un’intervista al quotidiano kuwaitiano Al Siyassa per dare una spiegazione opposta dei fatti: gli Iraniani stavano già soffiando nel fuoco in Libano per destabilizzare il Paese.

Pur non facendo alcun riferimento diretto alla preparazione dello sciopero e dei successivi scontri, Al Tufeili spiegò che le azioni del “Partito di Dio” erano direttamente coordinate con Teheran: “Sì Hezbollah è un mero strumento ed è parte integrante dell’apparato di intelligence iraniano. Sfortunatamente tutti gli elementi che giocano nell’arena libanese sono diventati degli strumenti nelle mani di qualcun altro al di fuori del Libano”. Per quanto riguarda la strategia di Teheran in Libano, Al Tufeili spiega che: “Non è come era all’inizio. Perché all’inizio l’attività degli Hezbollah era limitata alla sola resistenza armata. Ma, sfortunatamente, oggi il problema è degenerato al punto che loro (gli Iraniani, ndr) sono riusciti a trasformare il Partito da movimento di resistenza a strumento politico che possono usare per ogni scopo”. Attualmente, secondo il loro ex segretario generale, gli Hezbollah stanno scientemente provocando lo scoppio di una guerra civile in Libano per prendere il potere: “Le Forze 14 Marzo (i partiti anti-siriani, ndr) non hanno affatto ingannato l’opposizione libanese. Dichiaravano apertamente di essere alleati degli Stati Uniti e della Francia; dicevano apertamente ‘noi non vogliamo armi in Libano, che non siano in possesso delle forze armate regolari’. Chiedevano apertamente a Hezbollah di dialogare e di non usare la forza. Dicevano anche di essere d’accordo con la costituzione di una corte penale internazionale per giudicare l’assassinio di Hariri. Tutto questo lo dicevano prima delle elezioni, così come dopo le elezioni. Lo dicevano prima di essere ministri, così come dopo che lo sono diventati. E allora dove sarebbe il loro tradimento? Dove avrebbero tradito? La loro posizione è chiara; questo è il loro programma e gli Hezbollah accettarono un’alleanza con loro, solo per la campagna elettorale, dando alle Forze 14 Marzo la maggioranza in parlamento e nel governo, non hanno avuto né dispute né conflitti con loro. Hezbollah considerava l’alleanza come un bene per il Paese. Oggi gli Hezbollah stanno portando il Paese alla guerra civile, per ottenere un terzo del governo”. La tesi del “tradimento” del governo libanese, dunque, sarebbe solo un pretesto. Gli Hezbollah e Teheran, dunque, stanno facendo di tutto per destabilizzare il Paese e la Siria… “La Siria” – continua Tufeili – “è sicuramente un alleato dell’Iran. È sicuramente danneggiata dalla proposta di costituire una corte penale internazionale per l’omicidio Hariri. Per questo è parte in causa in questo scontro, ma non è l’attore principale. L’Iran è la causa prima dell’attività odierna in Libano”. Il “Partito di Dio”, per sua stessa costituzione, è legato istituzionalmente alla figura dell’ayatollah Khamenei, guida suprema dell’Iran. Non ha mai rinnegato questo legame. Anzi: la guerra contro Israele combattuta l’estate scorsa ne è stata una dimostrazione palese, visto che le milizie integraliste sciite usarono razzi iraniani e anche armi sofisticate di fabbricazione iraniana, come aerei senza pilota e missili anti-nave.

I fondi per la ricostruzione del Paese dopo la guerra provenivano principalmente da Teheran. Stando alle testimonianze di cristiani nel Sud del Libano, Hezbollah considerava “puri” solo gli aiuti provenienti dal regime dei mullah. La guerra e la ricostruzione con fondi iraniani hanno permesso al Partito di Dio di acquistare maggior popolarità all’interno del Paese, pur mantenendo la fedeltà a una linea politica dettata dall’estero. Le accuse lanciate da Larijani agli Stati Uniti, dunque, fanno pensare più ad una tesi di copertura delle proprie attività di sovversione. Una dichiarazione per mettere le mani avanti e nascondere un fatto evidente: che un Partito, da sempre fedele a Teheran, ha dato inizio a disordini che stanno portando il Libano sull’orlo della guerra civile.

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