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L'Opinione - Informazione Corretta Rassegna Stampa
08.06.2006 Un'intervista ad Andrea Jarach
e altre lettere dei lettori a Enzo Biagi e all'Espresso

Testata:L'Opinione - Informazione Corretta
Autore: Stefano Magni - lettori di Informazione Corretta
Titolo: «Andrea Jarach. Si candida nel centro-destra? Per Biagi non è un buon ebreo -lettere a Enzo Biagi»
L' OPINIONE di mercoledì 8 giugno 2006 pubblica un'intervista di Stefano Magni ad Andrea Jarach, attaccato sull'ESPRESSO da Enzo Biagi, in un articolo diffamatorio.

Ecco il testo dell'intervista:
 

Tre ebrei: il buono, il brutto e il cattivo. Il cattivo, naturalmente, è quello che si candida a Milano con il centro-destra, “a braccetto con i neofascisti”. Così si può riassumere il commento di Enzo Biagi sull’ultimo numero del settimanale L’Espresso. Ma il “cattivo” non ci sta, non si fa appiattire su uno stereotipo denigratorio e risponde con una querela a Enzo Biagi e al settimanale L’Espresso. Il “cattivo” in questione è Andrea Jarach, editore, presidente dell’associazione amici di Yad Vashem, la più importante istituzione mondiale per la memoria della Shoah e ha dedicato quasi tutta la sua vita professionale a combattere l’antisemitismo e a rinvigorire la memoria storica dell’Olocausto con numerose e importanti pubblicazioni. Jarach è offeso proprio per “il fatto che Biagi abbia usato tre categorie astratte di persone: l’ebreo buono (Moni Ovadia), il parente del nazista che diventerà ebreo e quindi è ancora più buono (Matthias Göring) e infine l’ebreo orrendo da additare come un mostro, cioè Andrea Jarach. Questa è diffamazione: il tono dell’articolo che ci dà l’idea dell’esistenza di questo ebreo rinnegato che non pensa ai suoi antenati e deve essere additato al pubblico ludibrio”.

Che effetto Le ha fatto leggere un articolo su di Lei scritto da una delle colonne portanti del giornalismo italiano?
“Un senso di profonda ingiustizia. La frase che mi ha colpito di più è quella finale: ‘Non posso capire e non voglio nemmeno fare la fatica di capire’ riferita alla mia scelta politica. Questo è proprio il simbolo dell’arroganza del potere mediatico di un uomo che, sicuramente, ha accumulato meriti nel corso della sua vita, ma che a questo punto ha sviluppato evidentemente un senso di onnipotenza. Si sente in diritto di giudicare una persona, un professionista, senza nemmeno scomodarsi per valutarla. Gli sarebbe bastato digitare 12 lettere su un motore di ricerca, gli sarebbe bastato scrivere Andrea Jarach sulla barra di ricerca (e questo nome lo ha scritto per ben tre volte nel suo articolo), per trovare qualche migliaio di citazioni relative a tutto ciò che ho fatto nella mia vita, bello o brutto che sia. Non si è limitato a denigrare. Non ha detto ad uno scrittore ‘tu non sai scrivere’, né a un elettricista ‘tu non fai bene il tuo mestiere’, ha accusato me, che ho dedicato anni e anni della mia vita alla ricostruzione della memoria della Shoa, di ‘andare a braccetto con i neofascisti’. La gravità della diffamazione sta nel dire che un ebreo, in quanto ebreo, non ha più la libertà civile di scegliere da che parte stare, in base ad una sorta di proprietà transitiva delle alleanze. Io ho aderito ad una lista civica di una signora, chiamata Letizia Moratti, votata dal 52% della popolazione milanese e non vedo proprio che cosa io possa avere a che fare con i neofascisti. Questo l’ho detto, l’ho scritto, l’ho dichiarato prima delle elezioni, in interviste pubblicate su Il Giorno, su La Repubblica… È assolutamente inconcepibile questo attacco personale. Oltre a tutto commette un clamoroso errore nel definirmi come ‘il fratello del noto editore’, mentre l’editore sono proprio io. Sembra un articolo scritto da una persona che non mi conosce nella maniera più assoluta”.

Biagi sostiene che Lei ha diviso la Comunità Ebraica con la sua scelta. Perché? Necessariamente la comunità ebraica deve essere di sinistra?
“Non è vero. La Comunità Ebraica non si è divisa, né tantomeno l’ho divisa io. Ci sono sempre state idee molto diverse al suo interno. C’è una barzelletta in merito, raccontata proprio da Moni Ovadia: un ebreo naufraga su un’isola deserta. Quando lo recuperano, i soccorritori vedono che ha costruito due sinagoghe. Quando gli chiedono il perché, l’ebreo risponde: ‘una è quella dove vado sempre, l’altra è quella dove non entrerei mai, neanche morto’. Gli ebrei, non solo litigano fra loro, ma anche con se stessi. Sono scelte personali. La Comunità Ebraica ha sempre lasciato liberi di scegliere, nessuno ha preso parte contro di me, nessuno ha preso parte con me. C’è da dire che, dopo l’editoriale di Biagi, c’è stata una reazione corale delle Comunità a mio favore”.

Perché si pensa sempre che l’antisemitismo sia sempre e solo a destra e si ignora l’antisemitismo di sinistra? Non c’è anche antisemitismo a sinistra?
“Nelle numerose lettere di solidarietà che ho ricevuto, anche da amici di sinistra, quel che emerge è soprattutto: fermo restando che il neofascismo è e resta nemico degli ebrei, oggi il nemico è soprattutto a sinistra. E questo è un dato di fatto. Oggi la sinistra nutre al suo interno delle forti frange antisemite che, con la scusa dell’‘antisionismo’, ripropongono i più biechi pregiudizi dell’antisemitismo”.

L’antisemitismo è dunque più diffuso nella sinistra?
“Assolutamente sì. Nel momento in cui Oliviero Diliberto incontra lo sceicco Nasrallah, leader di Hizbollah, si pone come un dialogante con il terrorismo. Con il terrorismo non si può dialogare. Lo ha sancito, finalmente, anche l’Unione Europea. Ce lo insegna la stessa storia del nazismo: il mondo avrebbe dovuto imparare la lezione del ’38, quando si commise l’errore di scendere a patti con Hitler. Adesso si sta commettendo lo stesso errore con le organizzazioni terroristiche e con l’Iran. Il dialogo si fa con chi accetta il diverso. Con chi non accetta il diverso non si può dialogare: è legittimo l’uso della forza. Israele lo ha imparato sulla sua pelle”.

La colpa della sinistra è l’appeasement?
“Non solo la colpa dell’appeasement, ma anche quella del ‘self-hating’, l’auto-flagellazione. Ci sono di mezzo le vittime degli attentati terroristici e noi continuiamo a crogiolarci nei nostri sensi di colpa. La legittima difesa esiste, da che mondo è mondo”.
 

Di seguito, pubblichiamo altre lettere di lettori di Informazione Corretta inviate a L'ESPRESSO e a Enzo Biagi.


Egregio signor Biagi,
Proprio Lei, il giornalista dalla scrittura facile, lo scrittore del "io c'ero".... scusi, ma Lei prima di scrivere si è documentato? Visto l'articolo di pagina 95 del settimanale Espresso io non ho dubbi: Lei ha fatto un copia/incolla, ha messo un bel titolone da notizia scandalo, poi ha arraffato un paio di dettagli biografici su certo Andrea Jarach e non importa se lo sbaglia con il fratello, tanto è ebreo, non importa se non sa niente di quello che veramente Andrea Jarach fa, tanto di certo Lei, signor Enzo Biagi, sa che Andrea Jarach è ebreo quindi gli viene fuori una bella notizia esplosiva: Goering figlio del nazista-assassino di ebrei sta a Jarach ebreo che si allea con i neo-nazisti...Che diabolico risultato! Ma non ha fatto i conti con chi ama veramente gli ebrei, quelli morti sterminati da Goering e dalla sua genia, e quelli vivi diffamati e calpestati dagli esponenti della sinistra, che a Milano hanno tramato per infangare Andrea Jarach, esponente della lista civica di Letizia Moratti.... Sì perchè Andrea Jarach lavora sia per la "Memoria": la difende , la diffonde, la coltiva, la cura, non "sputa sulla Shoah" come gli ha vergognosamente detto Moni Ovadia, ma lavora anche in favore degli ebrei vivi, è presente in tutte le manifestazioni, organizza incontri, coltiva contatti con e a favore di Israele. Ecco alcune informazioni su Andrea Jarach che Le mancavano Signor Biagi! La Sua, Signor Biagi, è stata proprio una zampata scorretta, un colpo basso, un'azione diffamatoria indegna lesiva di Andrea Jarach e di quanti lo stimano, perchè lo conoscono. Speriamo non dover verificare ancora una volta quel tremendo detto: "La carne ebraica continua a costare sempre poco al mercato della storia!" (P.S. sapesse quanto io L'ho amata, Signor Biagi. Conservo tutti i Suoi inserti di storia, i Suoi articoli, li ho letti, sottolineati, fotocopiati per i miei lavori a scuola, ricordo che i Suoi passaggi sono stati usati anche da maturandi.. ma io ho smesso di apprezzarLa da quando sa fare solo dell'odio verso Berlusconi tema dei Suoi interventi. Con il Suo ultimo articolo su L'Espresso mi ha irrimediabilmente delusa.)
Maria Pia Bernicchia
Verona

 Buongiorno Signor Biagi, sono veramente sconcertato da quanto Lei ha scritto nei confronti del Signor Andrea Jarach. Mi meraviglio di Lei: come mai una persona che in passato si era dimostrata amica del popolo ebraico e che conosce molto bene, per ragioni famigliari e di sangue, la sua storia e i suoi valori, può cadere in così palese errore? ... Forse le sue simpatie (umanamente comprensibili) per una fazione politica al cui interno operano attivamente supporters dei terroristi palestinesi (ma si, chiamiamoli così, senza falsi giri di parole e politically correct) che vogliono l’eliminazione dello Stato di Israele, persone il cui pensiero politico trasuda antisemitismo, hanno ottenebrato il suo pensiero? … Io spero che quanto da Lei scritto sia frutto di una mala informazione, altrimenti devo considerarla un ex “giornalista difensore della libertà di pensiero e di giudizio” che, travolto da eccessi di faziosità, ha perso per strada quella lucidità mentale che in un lontano passato aveva contraddistinto la sua attività… Forse la sua faziosità e rancore nei confronti di una parte politica le ha fatto perdere l’obiettività … Spero che quanto da lei scritto sia frutto di un errore, altrimenti si vergogni! Paolo Barbanti

Ho letto, in verita' con poco stupore, l'articolo ferocemente antigiudaico del povero Enzo Biagi. Devo premettere che io non sono mai stata una sua ammiratrice, lo trovavo e lo trovo noiosissimo e quando era alla RAI a vedere la sua faccia cambiavo programma. Tuttavia lo ritenevo quantomeno rispettabile per l'eta' se non per le opinioni che ho sempre ritenuto assolutamente qualunquistiche. Ma stavolta e' riuscito, sotto la copertura della vostra Redazione, a disgustarmi nel modo piu' assoluto, quel suo articolo rigurgita del piu' bieco antigiudaismo oggi in circolazione. Ebrei buoni se votano per coloro che bruciano le bandiere ebraiche e gridano 10, 100, 1000 Nassiriya ed ebrei cattivi se si permettono di votare per il centrodestra, raramente mi e' capitato di leggere qualcosa di piu' squallido ed ignominioso. Penso che il vostro giornale dovrebbe scusarsi con Andrea Jarach in modo UFFICIALE e che debba vigorosamente dissociarsi dalle schifezze scritte dal povero Biagi.
P.S. Ma alla sua eta' a quel buonuomo chi glielo fa fare di straparlare? Si godesse la pensione e le royalties dei libri che ha scritto e lasciasse spazio a gente piu' giovane e informata in modo meno squallidamente settario e fazioso.
E. Samarelli

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