sabato 27 luglio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Il Giornale Rassegna Stampa
23.05.2024 I giovani nelle piazze non vogliono 'due Stati per due popoli', ma la distruzione di Israele
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 23 maggio 2024
Pagina: 12
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «I giovani nelle piazze non vogliono 'due Stati per due popoli', ma la distruzione di Israele»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 23/05/2024 a pag. 12 il commento di Fiamma Nirenstein con il titolo: "I giovani nelle piazze non vogliono 'due Stati per due popoli', ma la distruzione di Israele".


Fiamma Nirenstein

"Dal fiume al mare" e il poster che esalta i parà di Hamas, come quelli che hanno sterminato i giovani al festival Nova. Sono queste le caratteristiche delle manifestazioni pro-Hamas nelle città americane ed europee, quelle denunciate da Liliana Segre in questi giorni. Non vogliono una soluzione di pace, vogliono solo la distruzione di Israele.

Nessuno può avere il cuore più spezzato dall’antisemitismo omicida del Sette Ottobre, nessuno più soffrire di più dei suoi enormi postumi antisemiti, della violenza dei cortei giovanili antisraeliani che equiparano la svastica alla stella di Davide di un sopravvissuto alla Shoah. Nessuno può avere negli occhi, nella mente, nel corpo più di Liliana Segre il rifiuto per la massa di menzogna che si accumula di questi tempi sugli ebrei e su Israele. La senatrice adesso ha lanciato il suo grido di dolore dopo anni di lavoro fiducioso e intenso fra i giovani nelle scuole, compiuto sperando che questo segregasse nel passato l’orrore della persecuzione e della distruzione del Popolo Ebraico.

Lo stesso grido fra le ceneri e i tizzoni del kibbutz Be’eri, lo abbiamo sentito dai sopravvissuti Ruth Haram, il cui figlio è stato ucciso dai terroristi di Hamas, e Haim Ra’anan: in Israele avevano ricostruito la vita, Be’eri sul bordo di Gaza era paladino di pace. Ed ecco che il mostro dell’antisemitismo, dopo quello della strage, gli stupri, le decapitazioni di bambini, risorge inaspettatamente: dopo quello razzista del nazifascismo, Liliana Segre ha visto e denunciato la “bestemmia” ignorante, dell’attribuzione a Israele di un genocidio. Il rovesciamento della storia, la strage della verità. L’ignoranza che la senatrice con orrore denuncia, non è solo nella scarsa educazione scolastica: è politica. La struttura internazionale di salvaguardia dei diritti umani, L’ONU, con le sue istituzioni dall’ICC all’UNRWA, ha ereditato dai tempi dell’URSS l’ideologia antioccidentale e antidemocratica per cui a forza di menzogne Israele è finita fra i Paesi colonialisti, razzisti, imperialisti, di apartheid. L’ignoranza di massa, travestita da solidarietà per i poveri, si è trasformata in cinico sostegno per chi odia la democrazia, impicca gli omosessuali, soggioga le donne, uccide i dissidenti.

Hamas è questo, questo sono i suoi alleati, e questo anche i palestinesi di Fatah: oggi tre Stati europei, mentre l’AP tiene per Hamas hanno deciso di regalarle un riconoscimento che rafforza Sinwar. Sarà contento. Non c’è consolazione su questo, ma lotta: i giovani nelle piazze non vogliono due stati per due popoli, ma la distruzione di Israele. È triste per chi, come la Senatrice, ha sperato in un domani di pace. I giovani in piazza contro Israele e la Brigata Ebraica, non vogliono sapere di che fiume e di che mare si tratta gridando “from the river to the sea”. Abbracciano l’invenzione di un ebreo da emarginare, discriminare, infine uccidere. Never again sono io, è il mio turno, mi ha detto un soldato sul fronte di Gaza. Faceva la guardia ai camion di aiuto umanitario che Israele introduce ogni giorno a Gaza. Israele, non ha affamato, non ha cercato un genocidio… si limita a una guerra di difesa indispensabile, e al tentativo di riportare a casa i suoi rapiti.

Invece, Sinwar vuole uccidere non solo gli ebrei ma tutti gli infedeli. Lo dice sempre che ama la morte più di quanto ami la vita. Per saperlo non occorre molto studio, basta liberarsi della benda ideologica. Glielo dica, Senatrice Segre.  

Per inviare la propria opinione al Giornale, telefonare: 02/85661, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


segreteria@ilgiornale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT