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Il Giornale Rassegna Stampa
13.12.2023 L'ultimatum degli Usa a Netanyahu
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 13 dicembre 2023
Pagina: 12
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «L'ultimatum degli Usa a Netanyahu»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 13/12/2023, a pag.12 il commento di Fiamma Nirenstein con il titolo: "L'ultimatum degli Usa a Netanyahu".

Fiamma Nirenstein
Fiamma Nirenstein
Biden e Netanyahu, alleati non allineati
Biden e Netanyahu, alleati non allineati

Biden con mossa subitanea e forse legata all’ambiente di votanti democratici, quello dell’assemblea sul clima, ha detto a Netanyahu due cose finora rimaste sottintese: la prima che Bibi deve cambiare strada nel delineare l’uscita dalla guerra, mostrandosi più aperto verso l’Autorità nazionale palestinese; e poi, diretto al limite dell’intromissione, ha chiesto a Netanyahu di modificare il suo governo, il suo è troppo di destra, ha detto, per avere la legittimazione necessaria a una guerra tanto difficile. Domattina però Biden, che ci tiene a Israele e lo ripete sempre, incontrerà le famiglie dei rapiti, che in Israele sono in marcia verso la Knesset. La situazione è ancora più drammatica, i corpi di due ostaggi Eden Zakaria uccisa alla festa da ballo, 27 anni, e Ziv Dado, un ufficiale di 36 anni sono stati recuperati al costo della vita, qualche giorno fa, di due soldati, Gal Eisenkot figlio del membro del gabinetto Gadi, e Meir Eyal Berky. La liberazione, vivi o morti, dei rapiti è una stella polare della guerra. Le sofferenze dell’inferno sono l’unico paragone possibile per le famiglie che ieri di nuovo hanno marciato sull’autostrada da Tel Aviv a Gerusalemme. Non si capisce ormai come tirino avanti le vecchie madri, le mogli sole coi bambini, i mariti, i fratelli alla 12esima settimana, stupefatti da una solitudine vuota di notizie e carica, da parte di ognuno dei cento ostaggi liberati, di notizie sempre più atroci; stravolti, smagriti, senza altro appetito e sogno che quello di riunirsi ai propri amati, ascoltano le notizie agghiaccianti i reduci. Ci sono ancora 137 persone in mano di Hamas, fra cui anche la mamma e i bambini Bibas, su cui Israele non si vuole arrendere. “La cattività è una roulette russa” ha detto Sharon Alony Cunio 34 anni, rapita e tornata con le sue due gemelle Emma e Julie di tre anni, mentre il marito David è ancora nelle mani degli aguzzini. Ha parlato in un’intervista alla Reuters che ha bucato i teleschermi e i cuori di tutta Israele: “Là sotto non hai idea se pensano di tenerti in vita o di ammazzarti domattina”. Sharon ha raccontato come l’abbiano separata da una delle due bambine per dieci giorni, lasciandola con l’altra, ignara della sua sorte in un sotterraneo buio senza aria, quasi senza cibo, senza gabinetto, e costringendola tutto il tempo a zittire la piccolina. È stato d’un tratto che la porta si è aperta per buttarle nelle braccia anche Emma; da allora sono rimaste tutti in una stanza in 12, a dividersi pochissimo cibo: “Tutti ne davano un po' per le bambine -ha detto- tenevamo un quarto di pita per il giorno dopo, ogni tanto qualche dattero e del formaggio”. L’aria poteva entrare solo quando l’elettricità veniva tagliata, aprendo un po' la porta. I bambini potevano solo sussurrare. I medici e gli assistenti psicologici che hanno parlato con le donne tornate raccontano terribili violenze di ogni tipo. Ma Sharon è cauta, David è ancora nelle loro mani: “L’amore della mia vita, le bambine chiedono di continuo dov’è papà”. IL governo e l’esercito seguitano a mettere i rapiti al primo posto, diversi soldati hanno perso la vita avventurandosi nelle gallerie per gli ostaggi. Di ieri la notizia che si sarebbe riaperta una porta per lo scambio, stavolta con la mediazione del Qatar e dell’Egitto, e si discute della liberazione oltre che di donne e bambini anche di vecchi e malati. I soldati e le soldatesse restano un jolly nelle mani di Sinwar. Si dice che stavolta sia in ballo anche il rilascio di terroristi duri come Marwan Bargouti, cinque ergastoli, visto come il possibile nuovo leader dell’Autorità nazionale palestinese. Che cosa occorre perché gli scambi possano riprendere? Sinwar, dopo la dichiarazione di Biden di ieri, certo ora si sente più sicuro di sé. Sinwar dovrebbe vedere per cedere l’eliminazione dei suoi luogotenenti, come Deif, e non solo la cattura dei suoi scherani e la sofferenza del suo popolo, che anzi lui promuove in tutti i modi perché gli crea visibilità e consenso. Semmai, cambierebbe le cose una ribellione più marcata della gente di Gaza, che già lo accusa di aver distrutto la Striscia, ma ancora non lo contesta abbastanza. La verità è che sia la sofferenza dei prigionieri di Hamas, che quella della gente di Gaza è frutto sia della pazzesca crudeltà e senso di onnipotenza di Sinwar, come anche delle piazze impazzite che in Europa e in America hanno preso la sua parte. Di questo Sinwar si fa scudo, del fatto che ci sono grandi folle pronte a scambiare l’aggressione antisemita e antioccidentale di Hamas per difesa anticoloniale e antimperialista. Insomma a favore degli oppressi contro gli oppressori. Basta studiare un po' per capire che è un imbroglio. Fu l’antisemitismo a distruggere l’Europa, tutta quanta, e anche quello era un imbroglio.

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