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Il Giornale Rassegna Stampa
16.07.2022 Joe Biden in Arabia Saudita
Analisi di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 16 luglio 2022
Pagina: 14
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Incontro Biden-Bin Salman (ma niente stretta di mano)»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 14/07/2022, a pag.14, con il titolo "Incontro Biden-Bin Salman (ma niente stretta di mano) " l'analisi di Fiamma Nirenstein.

A destra: Joe Biden

PM Netanyahu Appoints Fiamma Nirenstein as Ambassador to Italy | Prime  Minister's Office
Fiamma Nirenstein

Se qualcuno pensa che volare dall'aeroporto Ben Gurion a Gedda sia soltanto un nuovo, rivoluzionario percorso più rapido, finalmente, per connettersi da Israele a tutta l'Asia, all'India, alle Filippine e al Giappone, senza fare dei giri strani e inutili, afferra solo una parte della verità. La trattativa è stata lunga e difficile, il divieto di sorvolare i deserti sauditi è stato superato con tutto l'impegno americano e anche col consenso di Israele all'Egitto di consegnare ai sauditi due isolette nel Mar Rosso. Il volo, compiuto ieri per la prima volta dall'Air Force One di Joe Biden dopo la visita di tre giorni in Israele diretto in Arabia Saudita, è una rivoluzione in tempi di terremoto mondiale. Chi l'avrebbe detto che Joe Biden, di cui si sorride quando cade dalla bicicletta o dimentica un nome, avrebbe intrapreso una ristrutturazione strategica delle alleanze con la ricostruzione del rapporto più volte ripudiato col Medio Oriente, inserendo nella medesima pagina i due Paesi che sembravano i più abissalmente lontani, Israele e l'Arabia Saudita.

La svolta dell'Arabia Saudita di Bin Salman resta a metà del guado - Il  Sole 24 ORE
Mohammed bin Salman

Due titoli e un catalizzatore per questo susseguirsi di visite, quella a Gerusalemme di tre giorni, e quella a Gedda iniziata ieri sera dopo un'accoglienza appena di prammatica, senza sforzo di simpatia, business like e subito dopo una riunione nel complicato mondo dei principi sauditi, col re solo per mezzora, e poi, inesorabile, col discusso principe della corona Mohammed Bin Salman (MBS). La ragione strategica è la guerra di Putin contro l'Ucraina, la chiusura dei suoi gasdotti, e quindi l'aumento verticale dei prezzi e la conseguente crisi americana. Prima ragione dunque dell'incontro di Jedda: il petrolio: i due maggiori produttori d'energia del mondo si incontrano e cercano una strada, che fare se Putin strangola l'economia mondiale? Biden individua nella moltiplicazione, a prezzo contenuto, dei barili dei sauditi la soluzione. Il secondo motivo in comune con USA e anche con Israele è: Iran. Vale anche per i Paesi del Golfo e in particolare per i sauditi coinvolti nello scontro diretto in Yemen con gli Houti, "proxy" dell'Iran. Ma in genere minaccia i paesi sunniti, specie con l'accumulo di uranio arricchito. Il viaggio presidenziale cerca stabilità sotto il patrocinio e la leadership USA. Il 19 a Teheran Putin va a incontrare i suoi omologhi iraniano, turco e del Qatar, il tempo stringe. L'associazione iraniana con la Russia, maggiore di quelle pure esistente dell'Arabia Saudita, il rischio Cina sempre molto presente nell'area, hanno spinto Biden a compiere un passo di rottura riguardo circa l'esempio-bandiera della sua fedeltà ai diritti umani quando aveva definito Bin Salman "un paria" riferendosi all'assassinio del giornalista dissidente Kashoggi nel 2018. Adesso, grande nel mondo è il disappunto nel vedere il presidente rinunciare al suo punto, anche se quasi la totalità dei leader islamici contemporanei, come anche i cinesi, o alcuni leader africani, non hanno certo grandi record di diritti umani e i leader democratici ci parlano ogni giorno. Purtroppo. Bin Salman, 36 anni, reagì alle accuse di Biden rifiutandone una telefonata e rispondendo "non mi interessa" a chi gli suggeriva di essere gentile.

Ma anche il tenebroso Bin Salman, accusato di essere un dittatore che reprime i suoi dissidenti. come ha fatto con la purga di principi, miliardari e dignitari accusati (e forse non a torto) di corruzione che in massa all'hotel Ritz furono rinchiusi sottoposti a botte e sequestro, tuttavia ha da tempo intrapreso una sua revisione, ha abolito la fustigazione e la pena di morte, ha eliminato la polizia religiosa, ha concesso alle donne la patente di guida e il diritto di viaggiare e di farsi imprenditrici senza chaperon maschile, oltre aver sconvolto alla grande l'economia saudita. MBS dice che vuole riportare l'Islam saudita, che ha creato mille scuole di estremismo sparse anche in Europa, a essere amico dell'Occidente. Forse in vista di questo, come del fatto che il 90% dei giovani sauditi vedono gli USA come un alleato dell'Arabia saudita, ieri si è svolta la riunione nel "palazzo della pace" dalle maniglie e le posate d'oro. Israele aveva chiesto a Biden una posizione chiara sull'Iran: "Se dici che bisogna impedire che arrivi alla bomba atomica, non c'è altra strada di quella della deterrenza" ha detto Lapid. Ma Biden ha detto che lui è per l'accordo diplomatico. Vedremo cosa dice a Bin Salman, che nonostante abbia riaperto i colloqui con Khamenei quando vedeva gli USA come un partner debole, ora che Biden si è fatto coraggio, potrebbe essere stringente nel chiedere un atteggiamento chiaro sugli ayatollah. Questo si associa con l'idea che Israele debba finalmente essere associato a questa novità, dato che è la rocca più sicura su cui contare sia con soluzioni di sicurezza che tecnologiche, mediche, ecologiche, uniche al mondo.

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