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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Il Foglio Rassegna Stampa
26.04.2024 Chi non vuole negoziare è Hamas
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 26 aprile 2024
Pagina: 3
Autore: Redazione de Il Foglio
Titolo: «Chi non vuole negoziare è Hamas»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 26/04/2024, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Chi non vuole negoziare è Hamas".

Chi non vuole negoziare è Hamas. La dichiarazione congiunta per fermare la  guerra | Il Foglio
Se le democrazie si aspettano che Hamas collabori nelle negoziazioni, hanno sbagliato di grosso, finché Hamas sarà in vita continuerà nelle sue azioni terroristiche contro Israele

Chi non vuole negoziare è Hamas, Biden e altri leader dicono ai terroristi: accettate l’accordo e liberate gli ostaggi. Il presidente americano Joe Biden assieme ai leader di altri diciassette paesi ha rilasciato una dichiarazione congiunta chiedendo a Hamas di accettare l’accordo presentato per la liberazione degli ostaggi. “Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza da oltre 200 giorni. Tra questi ci sono i nostri cittadini. Il destino degli ostaggi e della popolazione civile di Gaza, protetti dal diritto internazionale, è di interesse internazionale”, a sottoscrivere la dichiarazione sono i rappresentanti di Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Thailandia e Regno Unito. In questi mesi, i terroristi sono riusciti nell’impresa di demonizzare Israele, con abilità propagandistica hanno tentato con successo di rimuovere gli orrori del 7 ottobre dalla memoria, le piazze occidentali accusavano Gerusalemme di genocidio, mentre strappavano le foto dei rapiti. Hamas ha rifiutato ogni proposta di accordo, tiene gli ostaggi in prigionia come merce di scambio e aspetta che il prezzo si alzi, che la pressione su Israele aumenti. I rifiuti di Yahya Sinwar, il leader di Hamas rimasto nella Striscia, si sono accumulati. Gli israeliani hanno accettato il cessate il fuoco di sei mesi, uno scambio per nulla equo di prigionieri per vedere gli ostaggi finalmente a casa, non si oppongono più al ritorno dei gazawi nella parte nord della Striscia. Mentre Sinwar ha provato a trascinare Israele nell’infamia internazionale, i leader hanno capito che era il momento di agire, di cambiare il paradigma, di svelare che i rifiuti vengono dai terroristi e Sinwar blocca ogni possibilità che la guerra si fermi. Il gioco delle colpevolizzazioni di Hamas ai danni di Israele ha trovato un muro, adesso è il momento della pressione che risponde a quella che è sempre stata la soluzione più semplice di questo conflitto: se i terroristi vogliono davvero fermare le bombe, basta liberare gli ostaggi. Non lo hanno fatto perché non hanno interesse a fermare le bombe.

 

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