lunedi` 09 dicembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
20.07.2022 Albania e Macedonia del nord entrano nella UE
UE più forte contro Putin

Testata: Il Foglio
Data: 20 luglio 2022
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «L’Ue riapre ai Balcani, finalmente»

Riprendiamo dal FOGLIO  di oggi, 20/07/2022, a pag. 3, l'editoriale "L’Ue riapre ai Balcani, finalmente"

135 European Union Symbol Illustrations & Clip Art - iStock

Albania e Macedonia del nord ieri hanno finalmente fatto un vero passo in avanti sulla strada per entrare nell’Unione europea. L’aggettivo “storico” è stato usato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, così come dai due primi ministri, Edi Rama e Dimitar Kovacevski, per qualificare la conferenza intergovernativa che a Bruxelles ha avviato formalmente i negoziati di adesione dei due paesi. “I Balcani occidentali sono di fondamentale importanza geostrategica per l’Ue”, ha spiegato l’Alto rappresentante, Josep Borrell. Con la guerra della Russia contro l’Ucraina, questa frase ha assunto un nuovo significato, che va oltre la retorica che aveva accompagnato il processo di allargamento ai Balcani negli scorsi anni. Vladimir Putin ha fatto riscoprire all’Ue l’importanza della regione per gli europei e la necessità di non lasciare campo libero ad attori malevoli, come la Russia e la Cina. Anche la scelta di concedere lo status di candidato all’Ucraina ha spinto i ventisette a far ripartire la politica di allargamento nei Balcani. Ora, però, la priorità deve essere di non farla ricadere nel “business as usual”, quella della tecnocrazia e dei negoziati infiniti, che frustra i leader della regione e scoraggia i processi delle riforme. L’Ue ha una responsabilità enorme per i ritardi accumulati con i Balcani occidentali. Sono passati quattro anni da quando la Commissione ha raccomandato l’apertura di negoziati con l’Albania scontrandosi con l’ostilità di paesi come l’Austria, la Germania o la Francia. Negli ultimi due anni la Bulgaria ha preso in ostaggio l’allargamento per un conflitto storico e identitario con la Macedonia del nord usato a fini di politica interna. La Bosnia-Erzegovina non è ancora un paese candidato ed è in preda alla destabilizzazione di Mosca. La Serbia è diventata terra di influenza della Russia. Questo deve essere il momento di accelerare sui Balcani occidentali, perché senza di loro l’Ue non sarà completa.

Per inviare la propria opinione al Foglio, telefonare 06/589090, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT