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Il Foglio Rassegna Stampa
19.06.2022 La Croazia entra nell’euro
E porta un messaggio importante: la moneta unica è prosperità e stabilità

Testata: Il Foglio
Data: 19 giugno 2022
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «La Croazia entra nell’euro»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 19/06/2022, a pag. 3 l'editoriale "La Croazia entra nell’euro".

Quasi) tutti gli EURO di CROAZIA del 2023: eccoli in ANTEPRIMA

L’Eurogruppo e l’Ecofin questa settimana hanno preso una decisione storica che, causa guerra in Ucraina, è passata inosservata: dal primo gennaio del 2023 la Croazia diventerà il ventesimo membro della zona euro. A vent’anni dall’arrivo delle prime banconote della moneta unica europea, l’ingresso di un nuovo stato membro dimostra quanto rimanga attrattivo l’euro in termini di prosperità e stabilità. Non solo le crisi del debito sovrano e della pandemia sono state superate, ma la zona euro ne è uscita rafforzata, con nuovi strumenti di politica fiscale e monetaria comuni: dallo scudo anti spread del 2012 di Mario Draghi alla mutualizzazione del debito del Recovery fund del 2020, passando per il Fondo salva stati, Mes, l’Unione bancaria (seppur incompleta) o il programma di acquisto titoli Pepp per la pandemia. L’ultima dimostrazione della resilienza dell’euro c’è stata questa settimana: è bastato l’annuncio della Bce di un nuovo strumento per aiutare i paesi in difficoltà per calmare i timori dei mercati sulla sostenibilità del debito dell’Italia e di altri paesi della periferia.

Ma, come ha spiegato ieri il commissario Paolo Gentiloni, l’ingresso della Croazia nella zona euro è “simbolicamente estremamente importante” anche per ragioni geopolitiche molto contingenti. “Sappiamo che la Croazia negli anni 90 era in guerra. Abbiamo un paese che, 25 anni dopo la crisi e la guerra, è entrato nell’Ue e ora sta entrando nell’euro. Questa è una buona notizia non solo per la Croazia ma per tutta la famiglia europea”, ha detto Gentiloni. Ieri la Commissione ha dato il suo parere positivo alla concessione dello status di candidato per l’Ucraina e la Moldavia. Servono riforme, volontà e costanza. Servono anche visione e coraggio da parte dei leader dell’Ue. Ma l’esperienza della Croazia – così come dei paesi dell’est entrati nel 2004 – dimostra che il futuro di libertà e prosperità europea per Ucraina e Moldavia è possibile. Moneta compresa.

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lettere@ilfoglio.it

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