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Il Foglio Rassegna Stampa
19.05.2022 Contro il fascismo di Putin
Giancarlo Loquenzi intervista Garry Kasparov

Testata: Il Foglio
Data: 19 maggio 2022
Pagina: 1
Autore: Giancarlo Loquenzi
Titolo: «Contro il fascismo di Putin»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 22/04/2022 a pag.V, con il titolo "Putin non deve vincere", l'intervista di Giancarlo Loquenzi.

Garry Kasparov:
Garry Kasparov

Pubblichiamo il testo dell’intervista all’attivista e campione di scacchi russo Garry Kasparov realizzata da Giancarlo Loquenzi, conduttore di “Zapping” su Rai Radio1, il 10 maggio.

Il nostro ospite è Garry Kasparov, ex campione mondiale di scacchi, attivista, scrittore, è uno degli oppositori più fermi e insidiosi di Putin. La prima domanda: leggendo i suoi libri, i suoi articoli e anche i tweet di questi giorni mi sono reso conto che le cose che lei dice sono l’esatto opposto di quello che viene raccontato in gran parte dell’Europa e in Italia. Si dice: la Nato e l’occidente hanno fatto pressione sulla Russia, l’hanno incalzata, la Nato è stata aggressiva e ha inglobato piano piano tutti i paesi ex sovietici e si è spinta quasi fino alle porte di Mosca. L’occidente non ha considerato le paure e il bisogno di sicurezza di Putin, che è stato messo con le spalle al muro, da qui è stato costretto a reagire con l’invasione prima della Crimea, poi dell’Ucraina. Lei mi sembra che racconti una storia completamente diversa: è stata la resa dell’occidente che ha determinato questa guerra.

Come stanno le cose? All’inizio non avevo capito la domanda, mi sembrava di stare in collegamento con una radio russa che faceva propaganda senza alcun collegamento con la realtà. Da molto tempo Putin aveva programmato di ripristinare la sfera d’influenza dell’ex Unione sovietica. Non lo dice Kasparov, lo dice lui, lo ha detto ripetutamente che il crollo dell’Urss è stata la maggiore catastrofe geopolitica del ventesimo secolo e dunque bisognava ripristinare questa sfera d’influenza. Putin avrebbe attaccato tutti, e ora il male è che mentre gli ucraini vengono uccisi, si parla di minacce alla Russia. Nessuno ha minacciato la Russia, è Putin che continua ad avere truppe ai confini occidentali, e per fortuna gli stati baltici sono nella Nato, o avremmo già i carri armati nelle loro capitali. Questa aggressione non è stata provocata in alcun modo e mi sorprende sentir parlare di queste sciocchezze visto che c’è già stata tempo fa un’annessione. Putin è un criminale di guerra, le sue truppe commettono reati di guerra su vasta scala.

Come terminare l’aggressione russa? Questo è ciò su cui dobbiamo ragionare. Certo, stavo riassumendo le opinioni e gli articoli di certa stampa europea che cerca di assolvere in qualche modo Putin e dare la colpa all’America e alla Nato. L’altra posizione che qui riassumo è che Putin e Zelensky in realtà vorrebbero fare la pace, vorrebbero arrivare a un accordo. Chi lo impedisce è Biden e la Nato, sono loro che vogliono l’umiliazione e la sconfitta totale della Russia. Altrimenti se Putin e Zelensky fossero lasciati liberi di decidere sarebbero già arrivati a un accordo. La tesi è quella della guerra per procura, l’America userebbe l’Ucraina per umiliare la Russia.

Ora sono ancora più confuso, è una radio russa o una radio italiana? State ripetendo le stesse sciocchezze? C’è chi cerca di coprire i crimini di guerra russi sin dalla Seconda guerra mondiale. Noi ascoltiamo il presidente Zelensky quando parla, il più grande eroe dei nostri tempi. Putin invece è un criminale di guerra. L’Ucraina non voleva la guerra, ma al momento non credo che possa accettare altra condizione di pace se non il ripristino della sua integrità territoriale e della sua sovranità. Il territorio ucraino include la Crimea e il Donbas e se non lo ripristiniamo non possiamo parlare di pace. Non parliamo dell’umiliazione della Russia, io sono russo e molti russi come me non credono che Putin rappresenti il nostro paese. Dobbiamo ricordare quello che è successo otto anni fa, dunque la vittoria militare dell’Ucraina è l’unico modo per portare al collasso questo regime russo, che è una minaccia non soltanto per l’Europa ma per tutto il mondo.

Lei prima ha detto che per fortuna Polonia e Paesi baltici si trovano sotto lo scudo della Nato altrimenti sarebbero già invasi. Ma lei crede davvero che l’ombrello Nato li protegga o Putin potrebbe ugualmente spingersi a fare qualcosa contro di loro? Naturalmente Putin può decidere ciò che vuole, ma vediamo quanti problemi sta avendo in Ucraina. Abbiamo un esercito ucraino che combatte eroicamente l’esercito russo, che sta cercando di conquistare l’est e il sud senza riuscire però a fare progressi. Gli ucraini sono sempre più fiduciosi, acquisiscono armi per combattere e hanno il sostegno del mondo libero che li aiuterà a portare avanti la guerra. I Paesi baltici hanno già subito l’occupazione durante la Seconda guerra mondiale, per più di quattro decenni hanno vissuto questa situazione. Lei ha parlato di ombrello della Nato: Putin comunque non ha esitato a portare avanti il suo attacco, io non so cosa succederà, però vediamo che non è in grado di vincere una guerra neanche contro l’Ucraina, che è un paese più grande, con maggiori risorse, un territorio più vasto, a differenza dei vicini baltici, che sarebbero molto vulnerabili a un eventuale attacco da parte della Russia.

Lei ha scritto un libro bellissimo nel 2007, “How life imitates chess”, è stato tradotto in 23 lingue. Dalle cose che sa e che vede sul territorio ucraino, se quella guerra oggi fosse una partita a scacchi, come descriverebbe la disposizione dei pezzi? Esito ad adoperare una metafora legata agli scacchi in questa tragedia umanitaria. In Ucraina è in corso un vero e proprio genocidio, sono le atrocità commesse dall’esercito invasore. Il gioco degli scacchi merita di più, non possiamo usarlo per fare questi paragoni. Dal punto di vista strategico però posso dire che l’Ucraina si trova in una posizione migliore e a meno che non succeda qualcosa nelle prossime due settimane – una grossa avanzata russa – noi vedremo l’esercito ucraino avanzare contro la Russia a est e a sud del paese e quindi gradualmente riacquisterà il proprio territorio. Ora hanno ricevuto importanti forniture militari da parte della Nato e questo cambierà l’equilibrio della guerra a loro favore. Nel giro di tre-sei mesi l’Ucraina potrà recuperare tutto il suo territorio, anche la Crimea. Io sto aspettando questo momento come russo, voglio sottolinearlo: la liberazione della Crimea sarà l’inizio della liberazione del mio paese dal fascismo di Putin.

Sui giornali internazionali si legge che i servizi segreti americani prevedono che Putin imporrà la legge marziale in Russia, e questo viene interpretato come il preludio a un nuovo attacco. Una escalation di guerra e di violenza contro l’Ucraina. Cosa ne pensa? Non so cosa intende quando parla di escalation, insomma cos’altro possono fare? Hanno attaccato le strutture, hanno bombardato le città, vediamo che decine di migliaia di civili vengono uccisi. Questo dato arriverà a più di centomila purtroppo. Quindi se vogliamo parlare di escalation dobbiamo parlare di armi di distruzione di massa. Ma io penso che sia davvero inverosimile. Per quanto riguarda la legge marziale ritengo che sia un passo che non verrà compiuto da Putin, perché ora le grandi città – San Pietroburgo, Mosca, Novosibirsk – non percepiscono la guerra, infatti la chiamano “operazione militare speciale”. Dunque Putin non vuole disturbare i cittadini nelle grandi città. Non vogliono combattere, possono seguire quello che accade in televisione, raccontarsi le favole che vogliono. Un’eventuale legge marziale potrebbe essere l’inizio dell’agonia del regime. Alla festa del nove maggio Putin ha riconosciuto che ci sono state delle perdite anche gravi nell’esercito russo, è stata la prima volta. E’ molto difficile nascondere tutti i cadaveri che tornano in Russia, parliamo di venticinquemila soldati russi uccisi, e più di centomila che sono stati comunque feriti. E’ importante per Putin che non si percepiscano questi sacrifici legati alla guerra nelle grandi città. Non vuole una mobilitazione di massa perché poi Mosca e San Pietroburgo si troverebbero a far parte della guerra e questo porterebbe a sommosse e rivolte. E insieme agli insuccessi militari Putin non avrà le risorse per affrontare la situazione.

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