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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
29.03.2018 Israele isola felice per i cristiani in Medio Oriente
Perché Andrea Riccardi lo 'dimentica'?

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 29 marzo 2018
Pagina: 21
Autore: Andrea Riccardi
Titolo: «Medioriente dei cristiani, un calvario senza fine»
Riprendiamo da FAMIGLIA CRISTIANA di oggi, 20/07/2017, a pag. 15, con il titolo "I cristiani non devono rinunciare a Gerusalemme", il commento di Andrea Riccardi.

Andrea Riccardi descrive il tragico panorama dei cristiani in Medio Oriente, in cui antiche comunità appartenenti a numerose Chiese differenti sono in via di estinzione a causa del fanatismo islamista. Dimentica però di aggiungere che esiste un Paese in Medio Oriente dove i cristiani sono in crescita, godono di tutti i diritti e di una situazione socio-economica, in media, superiore al resto della popolazione. Questo Paese è naturalmente Israele. Perché allora non scriverlo?

Ecco l'articolo:

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Andrea Riccardi

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Francescani e ebrei ultraortodossi a Gerusalemme

La celebrazione della Pasqua del 2018 non coincide tra cattolici e ortodossi. I cattolici la festeggiano una settimana prima degli ortodossi. Tuttavia, in Medio Oriente, la vita è spesso una "passione" quotidiana per i cristiani, come in Iraq e in Siria. La Settimana Santa viene celebrata a Bagdad (oggi in parte svuotata dei cristiani) nella cattedrale caldea di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso. Qui, una domenica del 2010, un gruppo di Al Qaeda ha ucciso una cinquantina di fedeli in preghiera. E uno dei tanti episodi sanguinosi contro i cristiani iracheni, costretti ad abbandonare le loro case (come nella Piana di Ninive e a Mosul sotto la pressione di Daesh), oggi ancora nei campi in Kurdistan od ormai fuori dal Paese. Erano un milione, ma oggi sono meno di 300.000. Anche in Siria, gli ultimi sette anni —a causa della guerra - sono stati tremendi per i cristiani. Ne sono restati la metà rispetto ai 2 milioni e zoo mila di prima del conflitto. Si riuniranno, anche per questa Pasqua (celebrata nella data del calendario ortodosso l'8 aprile), a Damasco nelle cattedrali greco-ortodossa, greco-cattolica e siriaca, adiacenti alla Via Recta, dove l'apostolo Paolo si recò dopo la caduta da cavallo. In Siria e Iraq, le minoranze cristiane sono state protette dai regimi di Assad e Saddam Hussein. Oggi sembra arrivata la fine. Ci sarà resurrezione per queste comunità? Il momento è molto difficile, ma ci sono segnali che vanno colti. Impressionante è la resistenza dei cristiani copti in Egitto. Questi hanno avuto molti martiri, uccisi anche in chiesa durante la liturgia. Oggi i copti sono 9 milioni e 400 mila, pari al io per cento della popolazione, e rappresentano una comunità che ha conosciuto un profondo rinnovamento, fedele alle celebrazioni liturgiche e familiari con la Bibbia, attaccata al proprio Paese.

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Cristiani in Medio Oriente

Ci sono poi i "nuovi" cristiani del mondo arabo. Oltre i pochi rimasti in Terra Santa, esistono cospicue comunità di filippini, etiopici, russi e altri (in parte cripto-cristiani perché arrivati in Israele come ebrei). Spesso sono ferventi. Mentre il cristianesimo in Libano resiste, nonostante la fragilità del Paese sottoposto all'ondata migratoria di milioni di rifugiati siriani, sorgono nuove comunità di emigrati nella penisola arabica e nel Golfo. Il futuro del cristianesimo, nel mondo arabo, è legato alla resistenza delle Chiese storiche, che hanno subìto la pressione dell'islam per secoli e ora del terrorismo, ma anche alla nuova vitalità dei cristiani immigrati e poveri che portano la loro fede viva nei luoghi dove sono immigrati.

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