Schlein e Conte: ‘Basta armi a Israele’. Ecco la sinistra, ignorante e antisemita Cronaca de La Stampa
Testata: La Stampa Data: 30 dicembre 2024 Pagina: 15 Autore: Redazione de La Stampa Titolo: «Schlein e Conte: Basta armi a Israele»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/12/2024, a pag. 15, la cronaca dal titolo "Schlein e Conte: Basta armi a Israele".
Elly Schlein e Giuseppe Conte continuano ad accusare Israele a senso unico. Ogni pretesto è buono, stavolta condannano il raid dell'IDF contro l'ospedale Kamal Adwan (che era un covo di terroristi come abbiamo visto nel pezzo di Libero nella rassegna di oggi e sulla stessa Stampa, nella cronaca di Fabiana Magrì)
Divisi sull'Ucraina, uniti nella condanna degli attacchi israeliani a Gaza. Ieri, nel giorno in cui nella Striscia, al 450mo giorno di guerra, un altro ospedale è stato colpito e la tragica conta dei neonati morti è arrivata a cinque, Elly Schlein e Giuseppe Conte, all'unisono, sono tornati a chiedere il cessate il fuoco, immediati aiuti umanitari, l'embargo totale delle armi destinate a Israele e il riconoscimento dello Stato di Palestina. «I bambini a Gaza continuano a morire non solo sotto le bombe dell'esercito israeliano ma anche di freddo e di stenti – ha dichiarato la segretaria del Pd – Questi morti innocenti si aggiungono all'orrore della guerra portata avanti con cinismo che ha già fatto oltre 45000 vittime. Non esiste un solo luogo sicuro per i civili a Gaza». Per Schlein gli attacchi agli ospedali «sono crimini di guerra» compiuti dal governo «di estrema destra di Netanyahu» che «continua a violare i principi della legalità internazionale». Schlein ha invocato «la liberazione di tutti gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e il rispetto del diritto internazionale da tutte le parti in conflitto». «L'Italia non può essere un Paese che si volta dall'altra parte di fronte al massacro di oltre 40 mila palestinesi, alla distruzione di ogni briciolo di umanità – ha detto il leader 5stelle, chiedendo anche «dure sanzioni commerciali e diplomatiche contro il governo israeliano».
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