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La Stampa Rassegna Stampa
20.12.2023 Armi all’Ucrania, si dell’Italia
Commento di Serena Riformato

Testata: La Stampa
Data: 20 dicembre 2023
Pagina: 16
Autore: Serena Riformato
Titolo: «Armi all'Ucraina c'è il sì dell'Italia all'ottavo pacchetto»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 20/12/2023, a pag.16, con il titolo "Armi all'Ucraina c'è il sì dell'Italia all'ottavo pacchetto" il commento di Serena Riformato.
 
Serena Riformato
Serena Riformato
 

Guido Crosetto, ministro della Difesa
 
L'Italia continuerà a sostenere militarmente l'Ucraina per tutto il 2024. Nel giro di poche ore, il governo ha dato il via libera all'ottavo pacchetto di armi per il Paese di Volodymyr Zelensky e prorogato fino a dicembre dell'anno prossimo l'autorizzazione a inviare materiale bellico. Ieri il decreto non era all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri: è stato approvato inaspettatamente in mattinata «con il consenso dell'intero governo», specifica la Difesa. «Ancora una volta - commenta il ministro Crosetto - l'Italia sceglie di essere dalla parte della libertà delle Nazioni e del rispetto del diritto internazionale, con l'obiettivo di arrivare, in linea con la posizione assunta dagli alleati Nato e Ue, a una pace giusta e duratura».
Il provvedimento replica lo schema introdotto dal governo di Mario Draghi e confermato da Giorgia Meloni: di volta in volta, consente all'esecutivo di stabilire con decreti ministeriali, in deroga alle leggi ordinarie e senza ripassare dal parlamento, l'effettivo invio di aiuti. «Come dicastero e come governo – sottolinea il ministro – abbiamo scelto di prorogare un atto di indirizzo, deciso ormai già un anno fa, dal governo precedente, lasciando immutato il dettato del decreto e decidendo di ottemperare, appena ve ne saranno le condizioni, a un passaggio parlamentare». L'autorizzazione approvata dal Consiglio dei ministri il 2 dicembre 2022 scadrà alla fine del mese in corso. Fra le ipotesi circolate in questi giorni c'era la possibilità che il rinnovo arrivasse all'inizio del prossimo anno, addirittura con un intervento in un altro testo. Indiscrezioni respinte dal ministro: «Abbiamo scelto di farlo senza utilizzare strumenti secondari come il decreto Mille Proroghe o altri provvedimenti non omogenei per materia, come pensavano alcuni». Allo stesso modo Crosetto smentisce le voci di un'insofferenza leghista verso la conferma degli aiuti militari: «Segnalo che sul sostegno all'Ucraina non esiste alcun problema politico all'interno della maggioranza di Governo che intende invece rispettare il ruolo e il vaglio del Parlamento». Si vedrà nei primi mesi del 2024, quando il decreto dovrà essere convertito dalle Camere.
Com'è accaduto per i sette precedenti pacchetti – l'ultimo a maggio – il ministro della Difesa ha illustrato i contenuti del nuovo invio al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. La lista dei dispositivi è top secret. L'Esercito mette a disposizione «non solo armi – specifica la Difesa – ma anche equipaggiamenti, gruppi elettrogeni e quanto necessario a sostenere le operazioni militari a difesa di civili inermi».
Secondo gli ultimi dati del Kiel Institute, il Paese che contribuisce in maniera più significativa alla guerra in Ucraina sono gli Stati Uniti, con 44 miliardi di euro. Subito dopo, prima in Europa, la Germania (17,1 miliardi). Terzo il Regno Unito (6,6). L'Italia è al tredicesimo posto con un contributo di 700 milioni. «Abbiamo fatto la nostra parte», commenta Crosetto: «Purtroppo l'Occidente non era preparato a una situazione di questo tipo, non è che le riserve dei Paesi occidentali fossero infinite». Un problema che minaccia di complicarsi nel futuro prossimo, ammette Crosetto: «È uno dei temi che dovremo porci nei prossimi incontri alla Nato e all'Ue perché probabilmente la tattica adottata finora dovrà subire variazioni».
 
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