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Avvenire Rassegna Stampa
03.03.2003 Un esempio di come NON fare informazione
Una serie di eventi senza nè cause nè motivazioni

Testata: Avvenire
Data: 03 marzo 2003
Pagina: 18
Autore: un giornalista
Titolo: «Sangue nei Territori: uccisi tre palestinesi»
Spiace dover segnalare questo trafiletto anonimo che, in contrasto con la consueta linea di Avvenire, è un vero concentrato di pessimo giornalismo.
Ancora tre vittime nei Territori. Un giovane è stato ucciso in un Internet cafè di Jenin durante l'incursione di unità speciali israeliane.
Questa non è una notizia, dato che non illustra le cause che hanno determinato l'incursione e le circostanze in cui il giovane (chi era? Che cosa stava facendo?) è stato ucciso.
Nell'azione altre tre persone sono state ferite (due militari e un palestinese)
Militari israeliani, si suppone. Feriti come? Dal fuoco amico o dai palestinesi? E in questo caso si è trattato proprio di un'incursione o magari di uno scontro a fuoco?
e sette avventori sono stati arrestati.
Per quale motivo?
A Luban a-Sharkya (Nablus) un quattordicenne, Bassam al-Khatib, è invece stato ferito al ventre dal fuoco di coloni ebrei.
Come dicono le mamme ai bambini che fanno a botte: chi è stato a cominciare? Sia ben chiaro: non intendiamo assolutamente sostenere a priori che gli israeliani fossero innocenti, ma ci piacerebbe sapere come stanno le cose, in modo da poter prendere posizione con cognizione di causa e, se lo meritano, criticare gli israeliani, cosa che siamo prontissimi a fare in qualunque momento. Ma per poterlo fare abbiamo bisogno, per l'appunto, di sapere chi ha cominciato, e come, e perché.
Nel campo profughi di Tulkarem, Cisgiordania, Bassil Abbas è stato ucciso dalla scheggia di una cannonata israeliana,
sparata perché? In quale circostanza? E il palestinese dov'era? Che cosa stava facendo?
mentre a Gaza, presso la colonia di Netzarim, un pastore palestinese di quasi 80 anni, Abdullah al-Ashab, è stato ucciso dai soldati israeliani mentre rientrava a casa con il proprio gregge.
Difficile immaginare che fosse il povero vecchio l'obiettivo dei soldati, quindi non guasterebbe qualche ragguaglio sulle circostanze.
Ecco dunque un perfetto esempio di come NON fare informazione: una serie di enunciati sospesi in una sorta di vuoto pneumatico, una serie di eventi senza causa, ma solo con degli aggressori da una parte e degli aggrediti dall'altra. No, caro anonimo giornalista: questo non è giornalismo.

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lettere@avvenire.it

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