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Rassegna Stampa
07.05.2002 UNA GIUSTA PREOCCUPAZIONE
UNA GIUSTA PREOCCUPAZIONE

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Basilica di Betlemme, si arena la trattativa»
Ecco alcuni elementi di riflessione.
Scrive De Giovannangeli

La trattativa si è bloccata nel cuore della notte. Ormai vedevano la fine dell'assedio spiega una fonte della Chiesa cattolica, ma poi gli israeliani hanno preteso di raddoppiare il numero dei palestinesi da esiliare????."
Perché le richieste di Israele, del tutto legittime trattandosi di terroristi, sono sempre considerate delle "pretese" che ostacolano il successo di una trattativa? Dice Padre Jaeger, portavoce dei francescani in Terra Santa: "Noi deploriamo che vi sia chi insiste nel prolungare questo tormento, ciò non è più accettabile"
Il "tormento", pare di leggere fra le righe, è solo quello dei palestinesi. C'è qualcuno che pensa a quei poveri soldati, spesso giovani di 20 anni, che da più di un mese si trovano in una situazione critica, lontano da casa, con il rischio di venire uccisi dai terroristi che sono asserragliati all'interno della Chiesa e, oltre a ciò, vengono accusati da tutto il mondo cristiano di "assediare" un luogo di culto?

Ancora.

Intanto in Italia il possibile trasferimento di una parte dei palestinesi (quelli che Israele indica quali autori di gravissimi attentati) ha scatenato una bufera politica. La comunità ebraica ha subito manifestato il timore di vedere arrivare in Italia pericolosi terroristi, Giulio Andreotti invece si è fatto vivo per sollecitare "un atto di solidarietà internazionale e di carità cristiana".

Al di là degli intenti di "carità cristiana" di Andreotti su cui ci sarebbe da disquisire parecchio, è opportuno rilevare, visto che il giornalista non ritiene di farlo, che forse una certa preoccupazione alberga nell'animo non solo della Comunità israelitica ma di molti italiani.
Verranno in Italia come turisti e quindi con la possibilità di fare propaganda palestinese (della quale peraltro non ce n'è affatto bisogno), oppure saranno messi in carcere?
La differenza è notevole e la preoccupazione degli italiani (ebrei e non) è più che legittima.


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