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Il Venerdì di Repubblica Rassegna Stampa
08.03.2013 La Germania garantisce assistenza consolare ai cittadini israeliani nel mondo
Buona cosa (toccando però ferro..) cronaca di Andrea Tarquini

Testata: Il Venerdì di Repubblica
Data: 08 marzo 2013
Pagina: 44
Autore: Andrea Tarquini
Titolo: «I cittadini israeliani in viaggio nel mondo li assiste la Germania»

Riportiamo dal VENERDI' di REPUBBLICA di oggi, 08/03/2013, a pag. 44, l'articolo di Andrea Tarquini dal titolo "I  cittadini israeliani in viaggio nel mondo li assiste la Germania".


Bibi Netanyahu con Angela Merkel

BERLINO. E successo qualcosa, nei giorni scorsi, tra il Paese dei sopravvissuti all'Olocausto e il Paese dei discendenti dei colpevoli. Qualcosa di cui non ci siamo accorti, inevitabilmente presi dalle elezioni italiane, dal Conclave, dalla crisi dell'eurozona. Ma val la pena notarla. Il governo federale ha deciso di garantire assistenza consolare piena ai cittadini israeliani nel mondo, specialmente in tutti i Paesi dove non esistono rappresentanze diplomatiche né consolari di Gerusaiemme. Da anni, Angela Merkei non si stanca di ripetere che la sicurezza di Israele è «parte della ragion di Stato della democrazia tedesca». E una inevitabile resa dei conti col passato, e infatti la canceIliera non lo nasconde: cita tra le ragioni «la speciale responsabilità storica della Germania». Il passato che. ormai ogni anno di più, come ha scritto Marek Halter su Repubblica, è ricordato sempre più quasi solo da israeliani e tedeschi e sempre meno dal resto del mondo. In concreto, la decisione di Berlino significa che turisti e uomini d'affari israeliani in viaggio ovunque nel mondo potranno rivolgersi a qualsiasi consolato della Repubblica federale per ogni problema che sorga nel loro soggiorno. Dallo smarrimento o furto di passaporto, denaro o carte di credito, fino a pericoli per la loro sicurezza. Pericoli ben immaginabili, soprattutto nel mondo arabo e islamico dove spesso gli israeliani possono viaggiare, ma senza avere sempre le spalle coperte da loro ambasciate e consolati. E un compito in più, per la diplomazia tedesca sempre attenta a esercitare il suo soft power un poi ovunque nel mondo. Una «ragion di Stato» tradotta in pratica quotidiana, per i consolati tedeschi come per i cittadini israeliani in viaggio in Paesi ostili o non amici, o che comunque non offrono contatti diretti con Gerusalemme. Non sarà semplice, ovviamente. organizzare aiuto o consegna di documenti per gli israeliani ovunque nel mondo, magari facendosi spedire da Gerusalemme a Berlino passaporti israeliani per poi inoltrarli nel Paese terzo. Ma è una scelta chiaramente politica. Su questo tema almeno Angela Merkel è chiara, ammonisce Netanyahu a smetterla con gli insediamenti e a non puntare a un'opzione militare a ogni costo contro i piani atomici iraniani, però l'aiuto d'emergenza è garantito. A molti livelli: dalla probabile cooperazione tra i sevizi, a forniture militari. Il deterrente d'ultima istanza israeliano, pochi lo sanno, sono sei sottomarini «Dolphin» (in Germania si chiamano U-Boot tipo 212), veloci. silenziosissimi, inavvistabili, forniti a prezzi stracciati alla Hel ha Halama le Israel, la marina israeiiana. Simili a quelli in servizio nella Bundesmarine o nella nostra marina, ma con tubi lanciasiluri più larghi, per sparare missili da crociera.

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