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La Repubblica Rassegna Stampa
15.09.2023 Il futuro degli Accordi di Abramo
Intervento di Alon Bar, ambasciatore di Israele in Italia

Testata: La Repubblica
Data: 15 settembre 2023
Pagina: 32
Autore: Alon Bar
Titolo: «I frutti di Abramo»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 15/09/2023, a pag. 32, con il titolo "I frutti di Abramo", l'intervento di Alon Bar.

A destra: la firma degli Accordi Abramo

Alon Bar, Embajador de Israel en España | Embajada de Israel en España |  Flickr
Alon Bar

Caro Direttore, questa settimana si celebra una pietra miliare molto importante per il Medio Oriente e il Nord Africa: tre anni dalla firma degli Accordi di Abramo tra Israele, gli Emirati Arabi Uniti (Eau) e il Bahrein, sotto gli auspici del governo statunitense. Tre mesi dopo, nel dicembre 2020, il Marocco si è unito al processo, firmando un accordo di normalizzazione con Israele. Il catalizzatore che ha permesso questi accordi storici è stata la consapevole decisione delle parti di promuovere un futuro stabile e prospero per il Medio Oriente. Gli accordi hanno inaugurato una nuova era di normalizzazione e di pace che non solo collega i governi, ma unisce anche le persone, nonostante le differenze di lingua, di credo religioso, di cultura e altro ancora. Finora, gli Accordi di Abramo hanno offerto solo un assaggio del pieno potenziale racchiuso nella cooperazione regionale. Ma già così, il volume del commercio tra Israele e altri Paesi del Medio Oriente è aumentato del 74%, tra il 2021 e il 2022. Un altro esempio è il turismo, per lo più inesistente in passato, che è salito alle stelle. Nel 2021, le visite da Israele agli Emirati Arabi Uniti sono aumentate del 172%. Al contempo, il numero di israeliani che volano in Bahrein da quando sono stati istituiti i voli diretti è aumentato in modo esponenziale. Gli accordi hanno anche avuto un’influenza significativa sul rafforzamento delle relazioni di Israele con i Paesi vicini, migliorando così la stabilità regionale. Ad esempio, l’accordo Prosperity Green & Blue tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Giordania ha stabilito che in Giordania sia istallato un campo solare per la fornitura di 600 megawatt di elettricità verde a Israele, mentre, in cambio, un impianto di desalinizzazione in Israele fornirà 200 milioni di metri cubi d’acqua alla Giordania. In una regione in cui il 65% della popolazione ha meno di 30 anni, offrire opportunità alle giovani generazioni è un fattore chiave per prevenire l’instabilità. A tal fine, sono state avviate delegazioni di giovani che incoraggiano i legami tra i leader di domani e gettano le basi per lacooperazione nei decenni a venire. Le delegazioni in cui i giovani influenti sperimentano le rispettive culture e visitano importanti siti religiosi e storici, concentrandosi sulla costruzione di una comunità, sono uno strumento efficace per rafforzare i legami. È importante notare che i giovani dei Paesi interessati hanno aderito con convinzione ai principi di accettazione, cooperazione e pace evidenziati negli accordi, trasmettendo alla regione il chiaro messaggio che questi ideali sono le fondamenta del futuro. Gli Accordi di Abramo incoraggiano la cooperazione e l’istruzione. Nell’estate del 2022 l’Università Ben-Gurion ha accolto alcuni studenti provenienti dal Marocco. Inoltre, alcuni studenti emiratini si sono iscritti alle università israeliane. Anche il Bahrein ha accolto le prospettive di attività educative condivise e ha firmato una serie di accordi con Israele, per promuovere lo scambio di studenti e professori. In un esempio s ignificativo di come queste iniziative possano favorire la comprensione reciproca, dopo che il ministro degli Esteri emiratino, lo sceicco Abdullah bin Zayed Al Nahyan, ha visitato il Centro per la Memoria dell’Olocausto di Yad Vashem a Gerusalemme, gli Emirati Arabi Uniti hanno inserito la didattica sulla Shoah nei programmi scolastici come materia obbligatoria, a testimonianza della capacità degli Accordi di Abramo di promuovere la coesistenza e la tolleranza religiosa. Gli Accordi di Abramo dimostrano che, quando sia i leader sia i cittadini comuni danno priorità alla pace e alla cooperazione, è possibile un futuro di gran lunga migliore per il Medio Oriente. Israele auspica che molti altri Paesi si uniscano a questo sforzo, creando un domani più luminoso per il bene di tutti i nostri figli. Tutti i Paesi firmatari hanno delle relazioni eccellenti con l’Italia, e siamo lieti di vedere che l’Italia sostiene questi accordi di normalizzazione e che è disponibile a contribuire ad incoraggiarne degli altri.

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