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La Repubblica Rassegna Stampa
10.07.2023 La Nato guarda a Oriente
Analisi di Gianni Vernetti

Testata: La Repubblica
Data: 10 luglio 2023
Pagina: 26
Autore: Gianni Vernetti
Titolo: «Se la Nato guarda a Oriente»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi 10/07/2023, a pag.26, con il titolo "Se la Nato guarda a Oriente" l'analisi di Gianni Vernetti.

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Gianni Vernetti

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Il vertice Nato, che prenderà il via domani a Vilnius, sarà un evento storico. L’Alleanza si riunisce nel suo “fianco est”, per la prima volta a ridosso di un conflitto a tutto campo scatenato dalla Russia contro l’Ucraina e dovrà porre riparo alle ambiguità di Bucarest del 2008 offrendo a Kiev quelle necessarie garanzie di sicurezza unitamente ad un chiaro percorso di integrazione euro-atlantica. Ma il vertice di Vilnius sarà ricordato anche per l’allargamento del campo di azione dell’Alleanza stessa verso l’Indo-Pacifico, nella consapevolezza che non sia più rinviabile la definizione di una dottrina geopolitica e di sicurezza in grado di contrastare efficacemente l’accresciuta assertività della Repubblica Popolare Cinese. Le continue minacce militari alla Cina democratica di Taiwan; la mai smentita “alleanza senza limiti”, siglata fra Xi e Putin poco prima l’inizio del conflitto in Ucraina; la costante promozione da parte della Cina della narrativa russa sul conflitto in corso; l’occupazione illegale del Mar Cinese Meridionale su una enorme porzione di mare, con la costruzione di basi militari su atolli all’interno delle acque territoriali di Vietnam, Filippine e Malesia; le rivendicazioni territoriali su ampie porzioni del territorio indiano lungo l’Himalaya; le crescenti triangolazioni fra Cina, Russia e Iran sul fronte energetico, tecnologico e militare, sono gli elementi che caratterizzano la nuova sfida globale di Pechino. E se fino a ieri la competizione con Pechino era sostanzialmente di carattere geo-economico (la Nuova Via della Seta con la quale Pechino ha provato a riscrivere le regole della globalizzazione), oggi stiamo assistendo ad un salto di qualità che investe pienamente la sfera militare e della sicurezza, anche con il lancio del progetto della Global Security Initiative, che rafforza il carattere “securitario” e militare della cooperazione politica di Pechino nel mondo, mutandone radicalmente i connotati. Questo è il motivo per il quale a Vilnius prenderà il via l’accordo Nato-IndoPacific 4 (Nato-Ip4) con la presenza dei leader delle democrazie dell’Indo-Pacifico di Australia, Repubblica di Corea, Giappone e Nuova Zelanda. Il primo ministro dell’Australia Anthony Albanese, il presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol, il primo ministro del Giappone Fumio Kishida e il primo ministro della Nuova Zelanda Chris Hipkins incontreranno i capi di Stato dei trentuno Paesi dell’Alleanza a Vilnius per siglare unaccordo storico che sarà sostanziato dall’avvio di quattro accordi bilaterali con ognuno dei Paesi dell’Indo-Pacifico: le cosiddette Individually Tailored Partnership Program (Itpp), che permetteranno un salto di qualità delle relazioni politiche e militari fra l’Alleanza ed i Paesi firmatari. Ogni Itpp conterrà progetti per realizzare l’interoperabilità fra i comuni eserciti, la diffusione degli standard militari Nato nella produzione di armamenti, la cooperazione marittima, il coordinamento contro le minacce asimmetriche e ibride, la cybersecurity, la catena degli approvvigionamenti su material strategici, la sicurezza nello spazio esterno, le risposte alle iniziative di coercizione economica cinese. I singoli Paesi sigleranno poi una serie di accordi che rafforzeranno il processo d’integrazione fra le democrazie dell’indo-pacifico e quelle euro-atlantiche: l’Australia annuncerà un nuovo e consistente pacchetto di aiuti militari a Kiev insieme ad un accordo bilaterale con la Germania nel settore della difesa, con la co-produzione di mezzi pesanti insieme all’azienda Rheinmetal; la Nuova Zelanda annuncerà l’adesione ad una serie di progetti nati in seno all’alleanza Aukus (fra Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti); il Giappone rafforzerà l’interoperabilità con un accordo per la manutenzione nei porti giapponesi delle marine dei Paesi Nato e confermerà gli impegni del Global Compact Air Program (l’accordo sui caccia di nuova generazione fra Tokyo, Londra e Roma); la Corea del Sud proseguirà il processo di disgelo politico con Tokyo a partire dalla sigla di un accordo trilaterale con Usa e Giappone per contrastare il programma missilistico di Pyongyang. Per dare forza e struttura all’accordo Nato-IP4, verrà anche aperto un ufficio dell’Alleanza a Tokyo, come annunciato recentemente da Jean Stoltenberg, anche se le resistenze del presidente Emmanuel Macron, che vuole ridurre i rischi di irritazione cinese, potrebbe far rinviare la scelta di qualche mese. Ma la di là di qualche tatticismo, il vertice di Vilnius certificherà il fatto che l’invasione russa dell’Ucraina e la mai smentita dichiarazione di alleanza e di amicizia “senza limiti” fra Pechino e Mosca hanno fatto accrescere la consapevolezza che la sicurezza transatlantica e quella indo-pacifica siano profondamente interconnesse.

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