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La Repubblica Rassegna Stampa
19.06.2023 Usa: nella città anti-gay islamisti e suprematisti uniti
Cronaca di Massimo Basile

Testata: La Repubblica
Data: 19 giugno 2023
Pagina: 17
Autore: Massimo Basile
Titolo: «Bandiere del Pride vietate, il sindaco musulmano tradisce l’America liberal»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 19/06/2023, a pag. 17, con il titolo "Bandiere del Pride vietate, il sindaco musulmano tradisce l’America liberal", la cronaca di Massimo Basile.

Mayor - City of Hamtramck Michigan
Amer Ghalib

NEW YORK — Quando nel novembre di due anni fa venne eletto Amer Ghalib, primo sindaco musulmano di origine yemenita negli Stati Uniti, i Democratici scesero per strada e lanciarono confetti al suo passaggio. Dissero che Hamtramck, sobborgo di trentamila abitanti alle porte di Detroit, Michigan, il primo con un consiglio municipale a maggioranza musulmana, aveva dato la risposta multiculturale alla retorica islamofoba trumpiana. Un anno e mezzo dopo, la situazione si è ribaltata: Ghalib, 43 anni, è diventato l’idolo dell’America bigotta e la delusione dei Democratici. Il cortocircuito è scattato dopo la decisione del sindaco, e del consiglio municipale a maggioranza musulmana, di vietare per sempre l’esposizione di qualsiasi bandiera arcobaleno dagli edifici pubblici durante il Pride Month, il mese dedicato ai diritti della comunità Lgbtq+. I cittadini musulmani che stavano assistendo alla seduta sono esplosi in urla di gioia. Quelli liberal hanno protestato. Sui social sono apparsi messaggi che esaltavano la nuova Hamtramck come “Fagless City”, città senza gay ma detta in modo dispregiativo, accompagnati da emoticon di bicipiti flessi. Poco prima del voto, il consigliere Mohammed Hassan aveva urlato ai sostenitori democratici: «Io lavoro per la gente, e rappresento quello che la maggioranza vuole». Una volta Hamtramck era solo una città industriale, con larga presenza di polacchi, bosniaci e albanesi, le cui attrazioni erano limitate alla piccola Disneyland di cavallucci e casette colorate accatastate in modo disordinato, e i pub dove servivano involtini ripieni di carne, cipolla e funghi, della tradizione polacca. Negli ultimi dieci anni è diventata bastione della cultura multirazziale del Paese: dal 2013 gli immigrati arrivati da Yemen e Bangladesh sono diventati maggioranza. Pochi anni dopo hanno eletto per la prima volta in Usa un consiglio municipale a maggioranza musulmana e un sindaco yemenita e della stessa espressione religiosa. Per cento anni quel posto era toccato a un cittadino di origine polacca. La risoluzione firmata da Ghalib vieta anche l’esposizione negli edifici pubblici di qualsiasi bandiera con riferimenti d’odio, ma questo ha reso la decisione, secondo i progressisti, ancora più grave perché mette sullo stesso piano simboli arcobaleno e neonazi. «Non vogliamo prendere di mira una comunità rispetto a un’altra», ha spiegato il sindaco. Ma il messaggio arriva nel momento in cui la comunità Lgbtq+ è sotto attacco in tutto il Paese. In molte città a guida Repubblicana sono stati approvati divieti simili, ma è il primo firmato da un sindaco votato in nome della diversità. Alcuni rappresentanti musulmani si sono difesi, dicendo di voler proteggere i bambini e hanno invitato i gay «a restare chiusi in casa». C’è chi parla di nemesi: l’America islamofoba sta diventando islamica. L’omosessualità è il male. In molti Stati i cattolici bianchi vogliono che le scuole pubbliche diventino sempre più religiose, come scuole coraniche occidentali. «Vogliono chiuderci nell’armadio», ha commentato Gracie Cadieux, una queer di Hamtramck. «C’è un senso di tradimento — ha ammesso l’ex sindaca, Karen Majewski — noi abbiamo difeso voi musulmani quando eravate minacciati, e ora sono i nostri diritti a rischio, e a minacciarli siete proprio voi».

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