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La Repubblica Rassegna Stampa
18.06.2023 Biden frena gli Alleati: “No a un iter breve per Kiev nella Nato”
Cronaca di Massimo Basile

Testata: La Repubblica
Data: 18 giugno 2023
Pagina: 12
Autore: Massimo Basile
Titolo: «Biden frena gli Alleati: “No a un iter breve per Kiev nella Nato”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 18/06/2023, a pag. 12, con il titolo "Biden frena gli Alleati: “No a un iter breve per Kiev nella Nato” ", la cronaca di Massimo Basile.

Stoltenberg:
Jens Stoltenberg con Volodymyr Zelensky

NEW YORK — L’Ucraina non riceverà trattamenti di favore nel processo d’adesione alla Nato. Dopo le voci su un passaggio agevolato circolate nei giorni scorsi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha raffreddato le aspettative di Kiev. Ai reporter che gli chiedevano quanto «più facili » pensasse di rendere le procedure, Biden ha risposto: «No, devono rispettare gli stessi standard, non le renderò più facili». «Penso — ha continuato — che abbiano fatto tutto per dimostrare la capacità di coordinamento militare, ma c’è una questione ampia. Il loro sistema è sicuro? Non è corrotto? Raggiunge tutti gli standard che rispettano gli altri membri Nato?». «Penso che possano farlo — ha concluso — ma non è automatico». Il messaggio arriva a tre settimane dal vertice Nato in programma a Vilnius, Lituania, l’11 e 12 luglio, dove i Paesi dell’Est Europa ribadiranno la loro posizione a favore dell’ingresso di Kiev, anche perché garantirebbe i loro confini, spostando quelli dell’Alleanza verso la Russia. Ma anche altri Paesi europei, tranne la Germania, spingono perché un’Ucraina nella Ue non resti fuori dalla Nato. I tempi, però, non possono essere brevi, considerato che, dopo la domanda presentata nel maggio 2022, la Finlandia è diventata il 31° membro solo il 4 aprile, mentre la Svezia è ancora nel limbo. Il freno di Biden arriva nel mezzo disegnali contrastanti. Da un lato il presidente ha definito «totalmente irresponsabile» la decisione della Russia di dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia, una proliferazione in Europa come non si vedeva dal ’91. Dall’altro, il presidente russo Vladimir Putin ieri, incontrando la delegazione africana e lodandone la «posizione equilibrata», ha millantato di essere «pronto » a un «dialogo costruttivo » salvo poi precisare che dovrà basarsi sui «legittimi interessi delle parti» e rivendicare il diritto di «assistere » le regioni ucraine annesse in base alla Carta Onu. Ma il presidente ucraino Zelensky, che aveva incontrato in precedenza gli stessi leader africani, tra cui quelli di Sudafrica, Egitto e Zambia, è rimasto deluso. «La delegazione — ha commentato il suo consigliere Podolyak — era interessata solo a sospendere il mandato di arresto diVladimir Putin da parte della Corte Internazionale». Zelensky non vede condizioni per avviare negoziati. In questa situazione si inserisce la fretta di Biden di mettere a segno vittorie diplomatiche da spendere in campagna elettorale per le presidenziali del 2024. La Casa Bianca vuole ottenere almeno un successo, se non tre, tra fine del conflitto tra Ucraina e Russia, accordo tra Arabia Saudita e Israele, concedendo qualcosa ai palestinesi, e ripresa delle relazioni con Pechino, dopo le tensioni di gennaio legate all’avvistamento del pallone spia sopra i cieli americani. «La Cina — ha detto ieri Biden — ha alcune legittime difficoltà non legate agli Usa. Non penso che la leadership sapesse cosa ci fosse dentro quel pallone. Credo sia stato più imbarazzante che intenzionale. Spero di incontrare nei prossimi mesi di nuovo Xi e parlerò delle legittime differenze che abbiamo, ma anche di come andare d’accordo». Oggi a Pechino arriva il segretario di Stato Usa, Blinken.

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