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La Repubblica Rassegna Stampa
12.04.2023 File segreti, Occidente in crisi
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 12 aprile 2023
Pagina: 15
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Nei leak del Pentagono anche i razzi egiziani e il cancro di Putin»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/04/2023, a pag. 15, con il titolo "Nei leak del Pentagono anche i razzi egiziani e il cancro di Putin" la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

US officials review intel sharing after damaging leak | Reuters
Il Pentagono

WASHINGTON — La burocrazia del Cremlino e la leadership militare russa hanno lavorato per sabotare la guerra in Ucraina, mentre Putin era distratto dal ciclo di chemioterapia per curare il suo cancro. Si legge anche questo, nei rapporti segreti americani usciti sui social media, rilanciando i dubbi su chi si giovi davvero delle rivelazioni contenute nei documenti, mentre negli Usa continua la caccia alla talpa che li ha rubati e pubblicati. Le voci sulle condizioni di salute del leader di Mosca si inseguono da mesi, con conferme e smentite dei suoi presunti problemi. Uno dei rapporti visti da Vice , però, le dà per scontate: «Il 17 febbraio abbiamo appreso di un presunto complotto per far deragliare la cosiddetta “operazione militare speciale”, nel tentativo di sabotare il presidente Putin. Secondo una fonte, che aveva accesso a funzionari del Cremlino, la Russia pianificava di spostare risorse da Taganrog a Mariupol, per focalizzare l’attenzione sul fronte meridionale. Il piano per l’offensiva era sospettato di essere una strategia pensata dal segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale Nikolai Patrushev e dal capo di Stato maggiore Valery Gerasimov, per sabotare presumibilmente Putin. Secondo la fonte, il generale si opponeva all’offensiva. Aveva informato Putin che le capacità delle forze armate ucraine erano superiori e la Russia avrebbe sofferto pesanti perdite, se avesse proceduto con l’attacco. Il 22 febbraio la fonte aveva riportato che Gerasimov pianificava di proseguire i suoi sforzi per sabotare l’offensiva, promettendo di far deragliare la cosidetta operazione militare speciale entro il 5 marzo, quando Putin avrebbe dovuto iniziare unciclo di chemioterapia e perciò sarebbe stato incapace di influenzare la guerra». Se così fosse, si spiegherebbe perché il leader del Cremlino malato avrebbe scatenato l’invasione, non avendo la certezza di avere abbastanza tempo a disposizione per poterlo fare in futuro. I rapporti però considerano anche l’ipotesi che Putin cacci i leader militari infedeli, e scelga l’escalation. In questo caso potrebbe usare le armi nucleari tattiche, se «le elite russe mettessero in discussione le sue decisioni, e le forze armate non riuscissero a superare i problemi di personale ed equipaggiamento». I documenti analizzano anche scenari catastrofici per l’Ucraina, inclusa la morte di Zelensky. Il timore è che se lui scomparisse, gli europei frenerebbero le forniture militari. Se però la successione andasse ad «un leader ucraino di alto profilo», potrebbe conservare il sostegno interno e internazionale. Un’altra rivelazione imbarazzante (smentita da Mosca e Il Cairo, con la Casa Bianca a commentare che «non ci sono prove») riguarda l’Egitto, che avrebbe considerato di produrre e vendere alla Russia 40mila razzi Sakr 45, dausare contro Kiev. Al Sisi voleva fare questo regalo a Putin, tenendo però segreta l’operazione per non avere problemi con l’Occidente. Il Cairo infatti riceve 1,3 miliardi di dollari all’anno dagli Usa in aiuti per la sicurezza, e sarebbe davvero paradossale se li usasse per costruire armi da consegnare a Mosca per contrastare la linea di Washington. Una conferma di come questa guerra sta rivoluzionando gli equilibri globali.

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